4. Ebbi l'impressione che...

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Ebbi l'impressione che stesse ripetendo qualcosa imparato a memoria o che, magnetizzata da certe parole del proprio discorso, la sua mente continuasse a girare lenta nella stessa orbita. A volte parlava come se alludesse semplicemente a qualche fatto che tutti conoscevano, e a volte abbassava la voce e parlava misterioso, come se ci raccontasse qualcosa di segreto che non desiderava fosse udito da altri.


(L'incontro, da Gente di Dublino, James Joyce)




Nota:
Questo breve racconto di Joyce è davvero inquietante, questo è uno dei passi più oscuri. Il protagonista (un ragazzino) è fuggito da scuola assieme a un amico e sta descrivendo un uomo, un sinistro vecchietto che li ha avvicinati dalle parti del porto. Non vi "spoilero" altro, correte a leggerlo perché ne vale la pena...


Passi che val la pena di leggere - [4/8]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora