Capitolo 2

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Mi tiro fuori dal mio letto e mi metto le prime cose che mi capitano. Mi lavo i denti poi mi metto la matita nera sopra l'occhio e il mascara poi prendo il mio zaino e corro a scuola. Ho sempre più paura, mi giro e trovo quella macchina nera che mi segue cammino molto velocemente poi entro in classe. Le ore scolastiche erano passate molto velocemente, prendo tutte le mie cose e le metto dentro lo zaino poi esco. Cammino ma qualcuno mi mette una mano sulla bocca e qualcosa che mi fa addormentare.
Mi sveglio con i polsi legati da una corda e i piedi legati anch'essi da una corda, sono in una stanza buoia completamente nera non riesco a ricordare nulla e non so dove sono. Mi accovaccio vicino al muro, vedo entrare qualcuno e si dirige verso di me. Mi alza e mi porta fuori da quella stanza buona credo che mi porta in una cucina
-Cucina- mi dice. Dice un ragazzo prima di andarsene e di lasciati da sola in quella cucina, riesco solo a ricordare i capelli ricci di quando lo avevo visto per la prima volta nella palestra del resto non ricordo più nulla. Cucino della pasta anche perché é l'unica cosa che ho trovato. Lo vedo ritornare e si va sedere dove avevo apparecchiato li do la pasta e ne metto anche un pochino a me ma io non ho fame.
-Come ti chiami?- mi chiese
Io non risposi lam domanda, non volevo parlare non devo dire nulla
-Rispondimi- urlò prima di sbattere un pugno contro il tavolo.
Nessuna risposta uscì dalle mie labbra, continuavo a fissare il piatto di pasta. Lo vedi alzare venne verso di me e mi tirò uno schiaffo, tutta la guancia mi bruciò la testa si girò in un lato, un'altro schiaffo e un'altro ancora. Le lacrime minacciavano di uscire ma non dovevo farmi vedere debole, non piansi e tanto meno non urlai.

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