Dopo aver mandato giù anche l'ultimo pancake lo guardai di sottecchi
«Sei ancora arrabbiato con me?» sussurrai, cogliendo l'ironia della situazione: fino a un'ora prima ero io quello fuori di se'.
Mi rivolse uno sguardo confuso «Louis non sono arrabbiato con te».
Sorrise della mia espressione interrogativa «Vieni» disse facendomi cenno con una mano di sedermi sulle sue gambe e io lo assecondai.
Mi sedetti con le gambe da un lato e lui prese ad accarezzarmi dolcemente la schiena tenendo l'altra mano tra le mie: adoravo le sue mani grandi, mi facevano sentire al sicuro.
«Ho sempre avuto difficoltà ad aprirmi con le persone, a mostrare i miei sentimenti ed è per questo che ho reagito in quel modo ieri pomeriggio» evitava il mio sguardo, il nervosismo si percepiva dalla sua voce.
Mi sentii sprofondare e il mio cuore perse un battito
«Quindi tutti questi mesi hai finto con me»
«No!» sgranò gli occhi guardandomi finalmente in volto «No Louis non pensarci nemmeno, il tempo passato con te è stato fantastico, sei la persona che ho sempre cercato, anzi molto di più» si coprì il viso con una mano in un gesto carico di frustrazione.
«Allora perché ieri hai detto che non avresti mai voluto... Che era stato un errore...» non riuscivo a completare la frase, grosse lacrime mi annebbiavano la vista e minacciavano di scendere, volevo controllarmi ma non ci riuscivo e mi odiavo per questo.
«Ero solo arrabbiato con me stesso, se quella sera non ti avessi baciato» tremai a quelle parole «Per tutto questo tempo non avresti sofferto a causa mia» concluse risentito asciugandomi le lacrime con delicatezza.
«Avevo capito che da un po' qualcosa ti turbava e odiavo pensare che potesse essere colpa mia. Però altre volte tornavi sereno e mi illudevo che andasse tutto bene; poi mi hai chiesto di fermarmi da te e, dannazione, ero convinto che volessi parlarmi di quello che mi ero illuso di non vedere e...» non lo avevo mai visto così in difficoltà con le parole e cercai di aiutarlo a concludere il discorso
«Vuoi dirmi che avevi paura di affrontare il problema... Senza nemmeno sapere quale fosse il problema?»
Lui annuì appena, iniziando a rendersi conto di quanto il suo comportamento fosse stato assurdo.
«Harry, non ti viene in mente proprio nessun altro motivo per cui avrei potuto invitarti da me a dormire?» gli chiesi con sguardo allusivo
«Oh» spalancò gli occhi come se gli avessi appena confidato di avere un figlio
«ti prego dimmi che non ho rischiato di perderti per un'incomprensione del genere» io rimasi in silenzio, non sapendo cosa dire per alleviare la sua angoscia.
Dopo qualche minuto di silenzio in cui sembrò ripensare all'intera vicenda da quel nuovo punto di vista riprese la parola «Noi...stiamo bene, vero? Intendo tu ed io insieme, è tutto a posto allora?» volle sottolineare lui con occhi imploranti.
«Sì, credo di sì»
«Bene, perché devi sapere che non ho più intenzione di perderti di vista».
Era troppo bello per essere vero, che si fosse davvero trattato solo di questo? Mi sarebbe piaciuto illudermi ma dovevo sapere la verità, così «Non ti sei stancato di me?» chiesi per esserne completamente sicuro.
«Oh piccolo» mi lasciò un bacio sulla fronte e si avvicinò al mio orecchio «Mi sembrava di avertelo già detto: tu sei mio, non ti libererai di me così facilmente» sussurrò con voce roca «E ora andiamo a dormire, domani avremo tutto il tempo per finire il discorso»
«Va bene, solo...posso avere una coperta?» mi guardò sconcertato e io mi schiarii la gola prima di proseguire
«Sì, insomma, per dormire sul divano...magari anche un cuscino».
Feci per spostarmi dalle sue gambe ma lui si alzò tenendomi stretto e mi portò in camera, per poi adagiarmi al centro del letto matrimoniale.
«Non essere sciocco Lou, dormi con me. Se non avessi interpretato male le tue parole ieri la mia risposta sarebbe stata molto diversa, credimi» mi confidò ridacchiando.
«Torno subito» aggiunse lasciandomi un veloce bacio su una guancia e dirigendosi verso il bagno, solo allora realizzai che lui era ancora vestito come al locale e per qualche motivo mi sentii in colpa.
Guadandomi intorno analizzai la situazione: era notte fonda, ero a casa di Harry, lui aveva detto di non volermi perdere ed ora ero sul suo letto... arrossii di colpo metabolizzando il tutto.
Ero cosciente del fatto che quella sera non sarebbe accaduto nulla perché dovevamo ancora finire di chiarirci ma forse potevo dare un mano alla nostra situazione.
Senza rifletterci troppo per paura di cambiare idea mi sfilai la felpa della tuta rimanendo a petto nudo e mi rintanai sotto il piumone, attendendo il ritorno del riccio.
Comparve una decina di minuti dopo sulla porta, indossando un paio di bermuda di cotone grigi e una semplice canotta bianca; mi regalò un sorriso nervoso e si avvicinò con cautela. Forse anche lui aveva da poco realizzato la situazione in cui ci trovavamo ma non aveva ancora scoperto il peggio: avevo la coperta tirata fino al mento e ciò gli impediva di vedermi.
Gli sorrisi di rimando e mi spostai per fargli spazio. Harry entrò nel letto velocemente per non farmi prendere freddo e allungò un braccio verso di me sotto le coperte.
Di riflesso allungai una mano per prendere la sua e intrecciarla con la mia, al contatto lui sembrò rilassarsi e si avvicinò di più a me, sfiorandomi un fianco e bloccandosi immediatamente.
«Lou» mi apostrofò
«Sì?» chiesi con voce innocente fingendo di non capire e mi avvicinai a mia volta.
Lui deglutì rumorosamente e io lo osservai immobile, forse avevo azzardato troppo.
Tolse la mano dalla mia e con un movimento fluido si sbarazzò della canotta, gettandola ai piedi del letto.
Mi lanciò un'occhiata maliziosa, allargando le braccia perché vi prendessi posto; trattenni il respiro mentre mi accoccolavo vicino a lui, la schiena a contatto con il suo petto tonico e caldo.
Non appena mi fui sistemato chiuse le braccia sul mio petto e appoggiò le labbra sulla mia spalla nuda: se voleva che dormissi doveva sapere che così non aiutava affatto.
Mi avvolse di più nella coperta «ora dormi, Boo»
Spossato per le rivelazioni di quella notte e per l'ubriacatura chiusi gli occhi e sprofondai in un sonno finalmente tranquillo.
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Insecure ~ L.S.
Fanfiction«Me ne sono andato semplicemente perché non mi hai mai chiesto di restare» Dove Harry è troppo innamorato e Louis è troppo insicuro per crederci.