Capitolo 4

928 101 29
                                    

La Paura

"Vuoi spiegarmi per favore? No perché io non ci arrivo"

Appena entrammo a casa sua non perse tempo e iniziò subito ad attaccarmi. Sapevo che in macchina era stato troppo calmo,non aveva fiatato e questo mi aveva spaventata.
Avevo capito che era la quiete prima della tempesta.
Nel momento in cui posai lo sguardo lontano dal suo volto infuriato,  un boato mi spaventò facendomi immediatamente sussultare per la reazione eccessivamente violenta che aveva appena avuto sbattendo il pugno contro il tavolo da pranzo.
Impaurita mi allontanai lentamente da lui.
"Ti chiedo di stargli lontano e tu?" Mi chiese prendendo dei fogli dal suo zaino per poi buttarli poco graziatamente contro il tavolino.
Con gli occhi fissi verso di lui irrigidii il mio corpo pronta in caso avesse perso totalmente il controllo. Avvicinandomi con cautela verso i fogli mi sporsi in avanti con l'intento di lasciare una rapida occhiata.
Erano foto. Foto che ritraevano me e Justin durante la giornata.
Questo voleva inevitabilmente dire che mi aveva fatto seguire da Kevin, non era una mia impressione.
Mi morsi violentemente il labbro preparandomi per una delle sue solite sfuriate, ero stata colta con le mani nel sacco.

"Che cazzo hai nella testa? Cosa di non devi frequentarlo più non ti è chiaro?" Chiese serrando i pugni. Avrei così tanto voluto difendermi ma ero impotente davanti a lui e il suo imponente corpo sembrava fatto apposta per intimorimi. Qualcosa mi impediva di parlare e di muovermi.
Avevo paura.
Paura che mi facesse del male fisico.
"Sai bene cosa ho dovuto passare, tu non sei in grado di fare questo piccolo gesto per il tuo stesso bene?" Continuò ad urlare.
"Vuoi rispondermi?"
"S-scusa" sussurrai facendolo ridere.
Se c'è una cosa che ho imparato stando con Jason è che quando ride in queste situazioni è un brutto segno.
"scusa? Seriamente? È tutto quello che mi vuoi dire?" Mi chiese alzando le sopracciglia chiaramente divertito dal fatto che non riuscivo a fare nulla per la paura.
"Dopo averti vista tra le braccia dell'uomo che ti avevo categoricamente vietato di vedere?" Mi chiese camminando verso di me. Io disapprovai velocemente e tentai di allontanarmi ma le sue mani strinsero i miei avambracci bloccandomi.
"Sapevi a cosa andavi incontro quando ci siamo rivisti, o sbaglio? Non ti avevo forse avvertita?" Mi chiese e io annuii facendolo sorridere fiero di sé stesso.
"Tu mi hai detto che per te rimanevo lo stesso ragazzino con cui eri cresciuta o sbaglio?"
Portò una mano sul mio fianco destro e unì le nostre labbra.
Si staccò dalle mie labbra e accarezzò i miei capelli.

Justin's POV

Vidi in lontananza Rose così sorridendo iniziai a chiamarla ma lei non sembrò sentirmi.
Corrugando le sopracciglia diedi per scontato che indossasse le cuffie come al suo solito.
Feci una piccola corsa per raggiungerla e quando posai una mano sulla sua spalla lei si girò verso di me titubante e quando mi vide sembrò tremare.
Aumentò il passo con l'intenzione di superarmi. A questa sua reazione rimasi scioccato e per qualche secondo rimasi a vederla allontanare credendo,  ingenuamente, che potesse essere uno scherzo, poi realizzai che faceva sul serio.
Che le era preso?
Camminai a passo svelto e quando fui nuovamente accanto a lei le sfilai una cuffia e prendendole un braccio la fermai.
"Dove stai andando così di corsa? Guarda che non siamo in ritardo per le lezioni" lei sorrise appena "Justin scusa ma non ho tempo per parlare con te" mi informò riprendendo a camminare a passo svelto.
"Anche io posso seguire il tuo passo" la informai facendola fermare di botto.
"Justin dico davvero basta per favore" e con questo si rimise le cuffie e mi lasciò in mezzo alla strada come un totale cretino, cosa era appena accaduto? Quale era il motivo del suo malumore?
Feci spallucce anche se dentro di me qualcosa non andava. Ci conoscevamo da diciotto anni e per mia sfortuna potevo dire con certezza che le stava capitando qualcosa di male. Non era una semplice giornata storta. Era chiaramente intentata ad allontanarmi, avevi forse fatto qualcosa che non aveva gradito?

Tra un pensiero e l'altro raggiunsi la mia meta avviandomi verso il mio armadietto. Rose per mia sfortuna lo aveva parecchio distante dal mio.
Non avrei potuto scambiare due chiacchiere con lei per sapere cosa era che la turbava tanto in quel modo. Sbuffando presi libri di cui avevo bisogno e mi recai nell'aula di letteratura.
Appena varcai la soglia della classe mi diressi verso il mio banchino  salutando distrattamente  Ryan e mi preparai per la lezione.

9:58 A.M.

La campanella suonò e corsi verso l'uscita per evitare di rimanere bloccato in mezzo alla porta come sempre.
Quando raggiunsi l'aula, in cui avrei trascorso le prossime due ore, di matematica. Qui trovai Rose seduta nei penultimi posti con accanto a lei una sedia vuota. La mia sedia,eravamo soliti sederci accanto durante le lezioni in comune e con un sorriso pieno di sollievo mi avvicinai al banchino accanto a lei ma con mio stupore venni bloccato.
"È occupato" mi informò non staccando gli occhi dal suo libro.
"E da chi?" Chiesi divertito
"da Kaylee" rispose facendomi sorridere.
"Kaylee oggi nemmeno c'è" dissi attirando la sua attenzione su di me.
Nei suoi occhi potei leggere la paura.
Aggrottai la fronte. Cosa le era successo per ridurla in quello stato?
"Come lo sai?" Mi chiese iniziando a mordersi le unghie. Adesso potei capire che era seriamente nervosa. Rose odiava mangiarsi le unghie ma quando era molto agitata lo faceva.
Mi sedetti su quella sedia e lei si spostò fino a toccare il muro

"Vuoi dirmi che diamine ti succede?" Chiesi esasperato. Era evidente che centravo pure io dato che era da giorni che mi ignorava.
"Justin,non è nulla" disse amareggiata
"Cazzate Rosalyn, io ti voglio bene, dimmi cosa succede altrimenti non so come aiutarti"
"Il tuo aiuto è davvero l'unica cosa che mi serve" bisbigliò probabilmente convinta che io non la riuscissi a sentire.
"Posso aiutarti, qualsiasi sia il tuo problema"
Lei si zittì e io, preoccupato come non mai, mi avvicinai con la sedia a lei ma venni respinto nuovamente.
"Ho fatto qualcosa che non va Rose? È per quella volta che non ti ho aiutata a biologia?" Chiesi pensando che la causa del suo mal essere fossi io.
Lei lentamente disapprovò e fece cadere i suoi lungi capelli sul suo viso impedendomi di vederle il volto.

Ci tengo così tanto a lei e non voglio vederla in questo stato.
È sempre stata una sorella minore per me e ora questa situazione mi spaccava il cuore.
Scostandole delicatamente i capelli viso lessi nuovamente il terrore nei suo dolci occhi marroni.

Rosalyn's Pov

"Cosa ho fatto per meritarmi questo Rose?" Mi chiese prima che l'insegnante entrasse in classe.

Se solo sapessi in che guaio mi sono cacciata Juss. Se solo sapessi quanto vorrei stringerti tra le mie braccia e sentirmi dire che insieme nulla potrà mai ferirmi.
Però non posso. Sapevi che Jason infondo aveva ragione, sapevo cosa sarebbe successo se lo avessi lasciato rientrare nella mia vita.
Il suo mondo è pericoloso, io non sapevo come comportarmi ma Jason si, aveva imparato a cavarsela e io avrei dovuto dargli retta.
Per il mio e il bene di Justin devo tagliare tutti i nostri rapporti. Lui diventerà uno sconosciuto per me.
So che non sarà assolutamente semplice. Ma dovrò farcela. Spero solo che Justin non ne soffra quanto me.

Mi mancherà da morire.

____________

Capitolo revisionato ✔

Angelo Custode ||Justin Bieber & Ariana GrandeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora