Capitolo 8

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Inizino i giochi allora

Justin's POV

Entrai all'interno del bus e occupai il posto accanto al finestrino, ponendo poi lo zaino sul sedile alla mia sinistra. Fu inevitabile per me non pensare alla ragazza che solitamente sedeva sul posto occupato adesso dalla mia cartella: Rose.
Erano passati due giorni dall'ultima volta in cui avevamo parlato, due giorni dall'ultima volta in cui avevo visto i suoi occhi castani ed erano passati due giorni dal suo ultimo messaggio. Almeno questa volta non sta cercando di evitarmi dal momento che persino le sue amiche non avevano ricevuto nessun messaggio da Rose. Si era forse ammalata? Ammalata a tal punto da non riuscire ad usare il telefono?
Incrociai le braccia al petto e osservai la strada fuori dal finestrino, erano poche le volte in cui avevo 'l'onore' di non sedermi sui posti che conginavano con lo stretto corridoio del bus. Generalmente era mio compito tenerle occupato il sedile dal lato del finestrino. Osservare le strade e le case la faceva calmare e anche se non era lei a chiedermelo, io ero felice di farlo. D'altro canto, guardare i suoi capelli sotto i raggi del sole, mi provocava una strana sensazione alla quale non riuscivo a rinunciare.
Mi rendeva felice vedere il suo volto divertito quando fuori dal finestrino intravedeva una scena comica e mi rendeva il cuore colmo di gioia quando provava a descrivermi la scena appena vista. Nell'ultimo periodo avevo il sospetto che si stesse prendendo gioco di me inventandosi alcune scenette comiche riprese, molti probabilmente, da un film. I miei occhi la scrutavano con circospezione e questa la faceva ridere ancora di più. Musica per le mie orecchie.
Quando era estremamente rilassata e con le cuffie alle orecchie, alcune volte mi divertivo a giocare con i suoi capelli; attorcigliando una ciocca nocciola tra le mie dita. Trovavo interessante persino osservare come la luce del sole si posava sulla sua pelle e, in modo particolare, come questa creava un gioco di contrasti quando illuminava la chioma di Beth.
Quando si addormentava lasciavo che il bus superasse la sua fermata così che, una volta svegliata, l'avrei gentilmente accompagnata a casa sua rimanendo a pranzare con lei e la sua famiglia, come ormai da abitudine.
Sovraffatto dai pensieri non mi resi conto subito di essere sceso alla fermata sbagliata, sfortunatamente quando mi voltai verso il bus le portiere erano già state chiuse, a nulla valsero i miei tentativi di richiamare l'attenzione del conducente che, ignorandomi, proseguì per la sua strada lasciandomi alla fermata sbagliata. Sbuffando decisi che a quel punto sarei passato a salutare Rose dato che la sua casa era decisamente più vicina della mia. Speravo inoltre di poter approfittare dell'ospitalità dei coniugi Green per poter pranzare al loro tavolo, almeno non avrei pranzato troppo tardi, per di più mia madre sarebbe stata reperibile dopo le tre,almeno mi avrebbe potuto riportare a casa dal momento che i biglietti per riprendere il bus non li avevo.
Sospirando mi ritengo soddisfatto del piano che avevo ideato e continuai a camminare fino a che non raggiunsi la mia destinazione. Con sollievo notai che entrambe le auto della famiglia Green erano parcheggiate sulla parte asfaltata del giardino.
Suonando il campanello la voce della mamma di Rose: Joan, risuonò dal citofono, appena mi identifucai il cancello si aprì in automatico lasciandomi entrare.
Sulla soglia della porta trovai Joan che mi rivolgeva uno dei suoi solito sorrisi dolci, una volta raggiunta la salutai con un abbraccio e questa mi invitò ad entrare in casa con un gesto della mano.
Per me Joan era come una seconda madre, da piccolo passavo molto tempo con lei e con suo marito Edward. Alcune volte capitava che, quando raggiungevo la casa dei Green per giocare con Rosalyn, lei non si trovasse in casa e io rimanevo in salotto in compagnia dei suoi genitori. Col tempo mia madre ha legato molto con i signori Green e da lì, io e Rosalyn diventato inseparabili.
A quei tempi mio fratello Jason non sopportava il fatto che Rose stesse sempre a casa nostra, una volta per farci un dispetto, la chiuse nel bagno e mi nascose la chiave. Rose pianse tanto quel giorno e quando nostra madre accorse in suo aiuto, disse che non sarebbe mai più tornata a giocare con noi. Per fortuna bastarono pochi giorni per farla tranquillizzare e riportare tutto alla normalità.
Jason e Rosalyn alla fine iniziarono ad andare d'accordo dopo pochi anni dall'accaduto.

Angelo Custode ||Justin Bieber & Ariana GrandeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora