SOLO HARRY
<< ciao, questa è la segreteria di Louis Tomlinson. Se non vi ho risposto è perchè ho da fare, oppure perchè semplicemente non voglio parlare con voi. Se vi richiamerò, saprete in quale opzione rientrate>>
"Ciao Louis" recitai a memoria, sentendo per la milionesima quella voce registrata.
Negli ultimi giorni l'avevo rincorso, l'avevo chiamato, ero andato sotto il suo palazzo, ma non mi aveva voluto aprire.
"non posso" aveva risposto Ed "vattene via" e io avevo dato ascolto al rosso, allontanandomi da quel portone che mi sembrava improvvisamente una muraglia inespugnabile.
Per due settimane avevo continuato ininterrottamente a chiamarlo e non avevo dimenticato la sua voce soltanto grazie alla segreteria, che sapevo a memoria. Il timbro dolce di Louis era soltanto poco più meccanico e mi beavo in modo patetico di quel suono.
Quella sera avevo finito di fare le valigie, ed ero uscito in balcone per osservare un'ultima volta le luci della frenetica New York, la città che non dorme mai. Domani sarei partito per la Francia, con Nick, com'era stato programmato da sempre.
Mentre guardavo i palazzi illuminati e sentivo il chiacchiericcio degli uomini d'affari sempre di corsa, mi venne in mentre Louis. Il liscio aveva sconvolto tutti i miei piani: se solo avessi tolto l'incontro con Louis nella mia vita, sarei stato felice di partire per la Francia, qui non avevo nulla.
Il punto era che io Louis non lo volevo togliere dalla mia vita.
Afferrai il mio telefono, pieno di notifiche inutili, soltanto perchè il mittente non era lui.
"ciao Louis" sussurrai prima di "volevo dirti che...." soffiare. Rimasi un poco in silenzio, non avevo preparato nulla da dire; mi ero scusato, l'avevo pregato di rispondere, mi ero persino insultato ore e ore, ma nulla poteva convincerlo a rispondere.
"Mi dispiace per tutto, credimi. Non avrei mai voluto farti del male" deglutii "domani parto per Parigi, non so però se lo voglio davvero. Se tu mi rispondessi...". alzai gli occhi al cielo, era tardi, le stelle brillavano interamente, oscurate dalle luci artificiali della città.
"Mi manchi, Cristo. Rispondimi Louis, ti prego io non ce la faccio, non so cosa fare. Tu mi manchi, dobbiamo parlare cazzo, non puoi piombare nella mia vita e uscire così, io non l'accetto, non te lo farò fare, non farmi partire domani, dammi una buona ragione per rimanere, rispondi a questo telefono e io rimarrò. Rispondi" incitai, mordendomi il labbro. Il telefono prese subito a fare un suono cadenzato, di quando ormai la linea è caduta e non si poteva più far nulla.
Rimisi il telefono in tasca e rientrai, sentendomi sempre più sconfitto.
"Ci vediamo Niall" il biondo mi guardò sorridendo: aveva deciso di accompagnarci lui al jet privato, voleva salutarci per l'ultima volta, dato che ci avrebbe raggiunto solo qualche settimana più tardi.
"Stammi bene, Haz" mi abbracciò "sei ancora in tempo per cambiare idea"
"Lui non vuole più saperne di me, devo andare avanti" alzai le spalle, stringendolo forte.
"Non posso scegliere per te, ma dovresti andare da lui. Non sarai felice in Francia" mi accarezzò i ricci.
"Harry avanti, lo vedi fra due settimane" m'intimò Nick scocciato, mentre saliva sul jet. Io mi staccai dal ragazzo poco più basso di me e gli sorrisi.
"Starò bene" lui sollevò le spalle, lasciandomi andare per la mia strada.
Sbuffai sonoramente, andando verso il castano, che mi aspettava pazientemente.
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I just can't take my eyes off you
FanfictionQuando, una mattina come le altre, Louis decide di alzarsi per andare a cercare lavoro, mai si sarebbe aspettato di trovarsi una proposta da Harry Styles, soprattutto perchè lui di moda se ne intende ben poco. Harry d'altro canto, non si aspettava...