Giulia andò dalla madre per chiederle informazioni, ma la donna non le fu d'aiuto < Mi dispiace tesoro ma non so a chi possa appartenere quel cofanetto >. Decise allora di chiedere al padre < Qui non abita nessuno che si chiami Luca. Il cognome però mi è familiare...fammi pensare...ecco ci sono...ti ricordi i nostri nuovi vicini? Bene il marito si chiama Marco Castelli > < Papà pensi che il cofanetto sia il suo? Il destinatario si chiama Luca non Marco > < Beh...non ci resta che provare tesoro > . Padre e figlia si diressero alla porta col pacchetto in mano ma furono bloccati da Marco che aveva appena suonato il campanello.
<Hey ciao,mi sa che questo appartiene a te > disse porgendo il pacchetto a Giulia <Mi scusi se ho aperto la scatola ma ero convinta fosse indirizzata a me > disse la ragazza imbarazzata < Tranquilla a mio figlio non importerà molto, a lui interessano solo i dvd> Ettore esclamò < Figlio? Ma io pensavo fossero per te. Mi hai deluso, ti credevo un' amante del genere > < Il vero appassionato in casa è mio figlio, mi dispiace deluderti > < Tranquillo un giorno ti aiuterò ad apprezzare questo film, non potrai più farne a meno> disse ridendo Ettore < Bene adesso vado, Sara ha preparato il pranzo e non vorrei far raffreddare tutto > si congedò Marco <Ok...allora buon pranzo e di' a tuo figlio che ha dei gusti eccezionali in fatto di film> < Lo farò > disse l'uomo ed Ettore rientrò in casa notando che la figlia si era chiusa in camera < Tesoro esci, la mamma ha preparato la pasta > < Un attimo papi mi sto provando il mio nuovo e stupendo vestito >. Quando Giulia si vide riflessa nello specchio sorrise, non era il suo stile ma la sua amica aveva buon gusto doveva ammetterlo. Adorava come il tessuto leggero le cadesse addosso, dandole l'aspetto di una principessa ; il verde del vestito faceva risaltare i suoi occhi nocciola. Quell'abito la faceva stare bene, non le lasciava il solito senso di ineguatezza che, come ogni volta che indossava qualcosa di troppo femminile, l'attanagliava dentro. Quel capo la faceva sentire sicura, unica e speciale...avrebbe tanto voluto sentirsi sempre così; scacciò via quel pensiero e velocemente si rimise la solita " tenuta da casa " composta da una vecchia canotta e da un paio di pantaloncini stinti. Andò in cucina dove l'attendevano, impazienti di iniziare il pranzo, i genitori e subito dopo aver messo in bocca la prima forchettata si perse nel ricordo dell'incontro, anzi scontro con ragazzo. Era talmente persa nei suoi pensieri che non sentì le parole del padre fino a quando quest'ultimo non le toccò la spalla facendola sobbalzare < Quindi, ti vá Tesoro? > < Uh...? Cosa papà? Scusa ma ero distratta dai miei pensieri > < Beh come sempre del resto...ti ho chiesto se potresti fare da babysitter a Clara. I suoi genitori devono andare ad un funerale e non trovano sia consono portare una bambina di 5 anni con loro > < Ah si certo...tranquillo lo farò volentieri > < tanto non ho nulla da fare pomeriggio > penso tra sé e sé Giulia. Finito di pranzare decise di ascoltare un pó di musica e chattare con le amiche, dopo averle salutate guardò l'orologio che segnava le 3 e mezza...aveva trenta minuti per preparasi e andare da Clara. Scese dal letto e s'incamminò verso il bagno.
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hope that you fall in love
DragosteGiulia fu colpita allo stomaco, la testa le girava e si sentiva strana. Non pensava che l'amore potesse sconvolgere così tanto la sua vita.