Il suono del TARDIS

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Erano le 5, faceva caldo. Decisi di scendere a fare una passeggiata per respirare un po' di aria fresca.

Chiusi la porta dietro di me e scesi velocemente le scale ma prima di aprire il portone mi ricordai di aver scordato di chiudere il gas.

Tornai velocemente su ma neanche il tempo di chiudere nuovamente la porta che sentii un suono che conoscevo bene provenire dall'esterno.

Feci fatica a riconoscerlo e ci misi un po' per ricollegarlo a una serietv che seguivo molto.
"Doctor Who" serie di fantascienza molto conosciuta in Inghilterra.

"Sarà qualcuno che si diverte a fare degli scherzi cretini" mi dissi.

Ma dentro di me ci speravo, speravo tantissimo di scendere le scale e trovarmi davanti quella cabina stupenda.

Presi le chiavi e aprii il portone ma non riuscii a spalancare la porta, era bloccata da qualcosa che vi si era posizionata davanti.
Strisciai tra muro e porta cercando di uscire.

Appena mi girai lo vidi, era li. Era davanti ai miei occhi. Il TARDIS.
Ci girai intorno incredula. Nella mia testa non facevo altro che ripetermi che stavo impazzendo.

"Non è possibile, una cabina telefonica materializzata dal nulla? Adesso prendi la macchina e con un po' di buon senso guidi fino all'ospedale più vicino".

Ne ero convinta, non poteva essere reale.

Ancora spaesata mi diressi verso la porticina blu. Bussai.

Aspettai una risposta per un tempo che mi sembrò infinito. Mi andava bene anche un rumore di movimento dall'interno o una parola soffocata.
Ma non sentii nulla.

Allora provai a spingere la porta, si aprì.
Davanti a me trovai un uomo da un volto conosciuto con un cacciavite sonico in mano puntato verso di me. Ora ne ero certa.

Non stavo impazzendo.

Doctor Who: La Storia Di Un EroeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora