Parlammo per tutto il tragitto del più e del meno, poi ci fermammo a prendere una cioccolata calda d'asporto ed infine arrivammo in quel meraviglioso posto chiamato stazione pieno di smog e fumatori.
Non esiste un posto più bello, eh?
Ci sedemmo su una panchina di ferro (e quindi freddissima) ed iniziammo ad indagare ognuno sulla vita dell'altro, tipo gli hobby, le passioni, gli sport, ancora la scuola (c'è molto da dire, fidatevi), gli amici e la famiglia.
Scoprii che giocava a calcio ma che gli piaceva anche molto il basket, che era in classe con una mia amica delle elementari, che a scuola era molto popolare e che aveva un fratello (che avevo già incontrato prima), che aveva un cane, un labrador, e che i suoi genitori erano divorziati.
In quel momento una voce ci interruppe.
"Hei! Ti lascio da sola per un momento e conosci già gente nuova?" disse fingendo di essere arrabbiato.
Mi voltai e vidi Theo, e subito lo stritolai in un abbraccio.
"Hei, ciao! Comunque io e Jack ci siamo appena conosciuti. Jack, lui è Theo, Theo, lui è Jack" Jack lo fissò per un attimo e poi lo guardò male, e gli rispose: "Ciao" con un tono sprezzante, e poi aggiunse:
"Così lui è il tuo..."
"No, no! Lui è il mio migliore amico"
"Ah, ok" Disse Jack con un tono più sollevato.
"è arrivato il mio pullman, vi saluto ragazzi, ciaoo"
"Aspetta! Tieni" disse Jack, porgendomi un foglietto di carta, e poi aggiunse:
"Aprilo a casa, o sul pullman" io annuii, e dopo essere salita sul pullman lo aprii.
Dentro c'era il suo numero di telefono e sotto c'era scritto: *Domani all'intervallo davanti all'ingresso principale*.
Sorrisi, chiusi il biglietto e guardai fuori dal finestrino. Vidi Jack mentre si allontanava dalla stazione, era venuto lì solo per accompagnarmi, non doveva prendere nessun pullman.