Catastrophe.{h.s}

prologo.

"Esci dalla mia stanza Domino." Urlo contro mio fratello che fissandomi mi fa una pernacchia e continua a saltare sul mio letto.
"Ti ho detto di uscire!" Alzo di più la voce anche se non sembra funzionare.
In questa casa non riesco ad avere nemmeno un minuto di privacy.
Domino e Justice si divertono ad entrare nella mia stanza in ogni momento della giornata come se fosse la loro; delle volte penso l'abbiano scambiata per un parco giochi.
Danger si diverte a farmi scherzi, delle volte sembra il più infantile di tutti nonostante sia il più grande in famiglia.
Dilemma pensa di essere la mia seconda madre, mi ordina di fare qualsiasi cosa e io non posso oppormi perché i miei genitori usano sempre la frase: lei è più grande di te, devi obbedire.
Papà non c'è quasi mai in casa, fare il pilota richiede molto tempo lontano da noi.
Mamma è sempre a casa invece, dovrebbe essere un bene ma per me è un male. Averla intorno mi stressa.
Poi ci sono io, Catastrophe, una ragazza di 17 anni con una vita incasinata che non sente sua.
"Mamma puoi dire a tuo figlio di lasciarmi in pace?" Sbotto.
"Tesoro, è piccolo, lascialo giocare." Risponde mia madre lavando i piatti e canticchia una strana melodia.
"Ma salta sempre e solo nel mio letto, mai in quello di Dilemma!" Continuo ad implorarla di intervenire ma lei mi ignora semplicemente continuando ad infastidirmi con quella strana melodia.
Danger fa la sua entrata trionfale in cucina e mi tira subito un pizzicotto sul braccio facendomi imprecare.
"Fammi un panino e chiudi quella bocca." Mi ordina subito sedendosi sullo sgabello rosso attorno al tavolo.
"Mamma?!" Esclamo.
"Ascolta tuo fratello, è appena arrivato dal lavoro ed è stanco." Mi da una pacca sulla spalla dopo essersi asciugata le mani uscendo dalla cucina.
"Muoviti." Mi ordina Danger e alzando gli occhi al cielo mi affretto a prepararlo.