Mi sveglio con un forte mal di testa, mi guardo intorno e vedo Kendall a terra che stringe il suo cuscino bianco.
Con passo svelto mi alzo e la scavalco, la stuzzico con la punta dei piedi, giusto per svegliarla.
"Hum.." mormora.
"Kendall, svegliati!" continuo con la mia tattica ma non sembra funzionare.
Lascio perdere, prendo il mio cellulare e guardo l'ora, sono le 7 del mattino.
Corro al bagno mi siedo sul wc e ne approfitto per fare la mia pipì mattutina dopodiché mi fiondo davanti allo specchio per aggiustarmi.
"Kendall!" tiro un urlo.
"Oddio Cath, che ti succede?" la vedo arrivare un po' scossa e assonata.
"Cosa diavolo ho in mezzo al seno?!" continuo ad urlare e indico il disegno sul petto.
"Mi sembra ovvio Cath, è un pene." Ride divertita dalla situazione occupando presto la postazione sul wc.
"Lo vedo bene, ma perché ho il disegno di un pene in mezzo alle mie tutte?" gesticolo innervosita.
"Penso che sia stato uno dei ragazzi a fartelo ieri notte." commenta.
"Ti prego aiutami a toglierlo." la prendo per mano alzandola.
"Cath, non si toglie." ride ad alta voce.
"Come?!" continuo a sfregare con la spugna sulla mia pelle ma nulla viene via.
"Avranno usato l'indelebile, dai non perdiamo tempo che è tardi, vestiti e ci pensiamo dopo le lezioni." mi tira uno sculaccione sul sedere e mi fa uscire dal bagno.Mi guardo attorno ancora incredula di essere finalmente arrivata a realizzare uno dei miei tanti sogni, può sembrare una cosa stupida ma tengo un taccuino con su scritto i desideri che vorrei si realizzassero e andare alla Columbia era uno di questi.
La mia prima lezione è di psicologia, una delle materie che amo di più. Il professor Rollins è già pronto a spiegarci la lezione quando Kendall mi fa notare il suo bel di dietro, per un quarantenne non è niente male.
Una volta finite le lezioni Kendall mi propone di andare e bere un caffè nel bar dell'università, dice che è il più buono della zona, devo crederci?
"Potevi almeno aspettare che mi pulissi da sta scritta?" sbuffo appoggiando i gomiti sul tavolino.
"Ma non si vede mica, stai tranquilla." ridacchia.
"Si che si vede, ho la maglietta chiara!"
"Sei stupida tu, potevi metterne una nera e non c'erano problemi." mi fa la linguaccia.
"Il nero non mi sta bene, fidati di me"
"Okay, qui funziona così." mi spiega. "Bisogna andare a fare lo scontrino dove c'è la ragazza coi capelli verdi, e poi ci servono qui al tavolino. Vai tu?" mi fa gli occhi dolci.
"E va bene." mi alzo poco entusiasta della situazione.
"Buongiorno, vorrei due caffè grazie." porgo i soldi alla commessa che in cambio mi da lo scontrino.
"Harry, due caffè!" la sento urlare mentre faccio per tornare al mio posto.
"E' giovanissima sta ragazza." faccio presente a Kendall.
"Si, ha più meno la nostra età." mi risponde lei.
"Prima che arrivano i caffè scappo in bagno, aspettami qui." inizio ad alzarmi.
"Non scappo!"
Cerco velocemente un'assorbente e mi giro di scatto andando addosso al cameriere facendo cadere la caraffa d'acqua che aveva sul vassoio addosso a me.
"Catastrophe!" sento gridare Kendall che si alza di colpo e mi copre il petto con la sua giacca.
Non capivo niente, sentivo solo un forte dolore al sedere per la botta che ho preso.
"Mi dispiace signorina!"
Appena sento quella voce alzo gli occhi e mi trovo lui, quel ragazzo che un anno fa mi accompagnò fino sotto casa.
"Harry?!" esclamo sorpresa afferrando il braccio di Kendall per rialzarmi.
"Catastrophe, lieto di rivederti." accenna un sorriso ma poi mi accorgo che i suoi occhi erano puntati sul mio petto e che la giacca di Kendall era a terrà proprio dov'ero io poco prima.
"Bel..disegno." Ridacchia.
"Non è divertente bell'imbusto, rimedia al casino che hai fatto e porta dei fazzoletti alla mia amica." gli ordina Kendall e lui come un cagnolino obbedisce.
"Siediti" mi dice.
"Non ci posso credere." sospiro.
"Nemmeno io ci credo che dovevi proprio metterti una maglietta bianca" mi rimprovera.
"Cosa?" la guardo confusa. "No! Quello è Harry" le spiego.
"Si ho capito, ma guarda che casino ha fatto." si interrompe poi quando arriva il riccio.
"Ecco qui un'asciugamano e una maglietta per cambiarti." Mi dice Harry. "Ah e non dimenticare il tuo assorbente!" lo raccoglie da terra e me lo porge.
"Grazie." afferro il tutto imbarazzata e seguendolo mi mostra il bagno.
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Catastrophe.{h.s}
Fiksi Penggemar"Hai mai pensato di andare via e non tornare mai più? Scappare e far perdere ogni tua traccia, andare in un posto lontano e ricominciare a vivere, una vita nuova, solo tua, viverla davvero. Ci hai mai pensato?"