Capitolo 4

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Il giorno dopo Alexander lo passò come se fosse rinchiuso in una bolla tutta sua, non rendendosi conto di cosa accadeva intorno a lui, parlando coi ragazzi senza davvero ascoltarli e provocando, inevitabilmente, un'espressione preoccupata sul volto di Simon. Non era colpa sua se un certo essere umano dagli occhi non proprio umani aveva deciso di mettergli la testa sottosopra, facendolo sembrare ancor più rincretinito di quanto fosse in realtà.

Solo intorno alle cinque del pomeriggio, mentre tentava di scrivere una canzone che non voleva proprio saperne di essere buttata giù, il suo cellulare vibrò, segnalando l'arrivo di un messaggio. Rinunciò a scrivere con uno sbuffo e si buttò sul letto, afferrando alla cieca il telefono sul comodino. Quando vide il mittente mandò un gemito. Aveva seriamente sperato che l'altro dimenticasse la conversazione della sera precedente, per quanto improbabile potesse sembrare.

Casper;): Fuori cinema alle sette?

Dopo dieci interi minuti che passò rotolandosi sul letto, lanciando sbuffi e dando leggere testate al muro, il biondo decise di fare l'unica cosa possibile: chiamare Casper.

L'amico rispose dopo solo il secondo squillo, sorpreso dal fatto che l'altro fosse stato il primo a chiamare.

<<Devo preoccuparmi?>> fu appunto la prima cosa che chiese.

<<"Ciao Alexander, sono felice di sentirti." Anche io sono felice di sentirti, Casper>> rispose l'altro sbuffando. Di nuovo.

Il rosso rise: <<Sputa il rospo, cos'è successo?>>

Il giovane stette in silenzio per almeno un minuto, ma l'altro rimase in linea, aspettando con sempre maggiore curiosità ciò che voleva dirgli.

<<Mettiamo caso che abbia un appuntamento e che l'altra persona abbia messo bene in chiaro che questo è un appuntamento a tutti gli effetti.>>

Quando il cantante sentì il musicista tossire e un tonfo, che significava probabilmente che il telefono era caduto sul pavimento, non riuscì a trattenere una risata divertita, che però bloccò sul nascere.

Quando il rosso riprese in mano il telefono, la sua voce era un misto di incredulità e divertimento: <<Sul serio? Cioè, tu? Un appuntamento? Ripeto: sul serio? Quando, dove e con chi? Ed esponi velocemente, ti prego, altrimenti causerai la mia morte.>>

<<E' uhm...un pasticcere della HoR qui. Noi dovremmo...cioè, mi ha chiesto di andare al cinema stasera non aspettando esattamente una risposta e vuole la conferma. Cosa...dovrei dirgli?>>

Seguì un attimo di silenzio, durante il quale Alex riuscì ad immaginarsi perfettamente la faccia incredula dell'altro.

<<Lui ti piace?>> si limitò a chiedere.

<<E'...complicato. Sai la mia situazione e come, per me, è difficile relazionarmi con gli altri. Con lui il discorso vale ancora di più, non riesco neanche a pensare quando siamo vicini. Mi piace, sì, ma è giusto uscirci insieme?>>

<<Perché no?>> fece il rosso <<In fondo è solo un'uscita, non ti deve portare all'altare, giusto per vedere come va. E se non va, arrivederci e grazie. Tieni anche conto che è la prima persona alla quale sei minimamente interessato da una vita, vuoi davvero rinunciarci solo perché hai paura?>>

<<Quindi...>> e si rotolò di nuovo nel letto <<...gli dico di sì.>>

<<E che dovrà vedersela con un diavolo rosso se vuole approfondire la cosa. Nessuno affonderà la nostra ship, si azzardi soltanto!>>

Continuarono a chiacchierare per un'altra decina di minuti, il cuore di Alexander più leggero. Staccata la chiamata, mandò conferma all'uomo per l'incontro di quella sera. Dopodiché corse a vedere cosa diavolo si sarebbe dovuto mettere.

Broken Emeralde (boyxboy)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora