I

343 20 0
                                    

Cerco di tranquillizzarmi ascoltando della musica.
Ogni canzone mi ricorda loro.
Ogni canzone mi riporta alla mente dei ricordi.

Know Your Enemy, Green Day.

Silence is the enemy

Quante volte non mi sono fidata di nessuno? Quante volte mi sono chiusa in me stessa? Quante volte Riccardo mi ha tirato fuori da mio guscio? Gli bastava uno sguardo per capire come mi sentivo. Sapeva benissimo come farmi sfogare. Continuava a dirmi che più mi tenevo le cose dentro e più stavo male. Il silenzio era il mio più grande nemico e dovevo sconfiggerlo.

Stacco la musica e inizio a guardare fuori dal finestrino. Dopo un po' noto un ragazzo che si sta sedendo accanto a me.

-Avevo sbagliato posto, spero di non disturbarti.

Ditemi che non è vero. Non voglio essere scoperta. Dovevo andarmene senza farmi scoprire. Mi giro lentamente e lo vedo.
È proprio lui, Lorenzo. Mi passo le maniche della felpa sotto gli occhi per levare le lacrime. Lorenzo mi nota e si accorge di ciò che sto facendo.

L: Margot! Ehy che succede?

Mi abbraccia e io mi nascondo la faccia.

- Nulla non ti preoccupare.
L: Dove stai andando?
- Emh...

Entro nel panico, non so cosa ripondere. Posso fidarmi di lui? Invento una scusa?

Sconfiggi il nemico, il silenzio.

- Posso fidarmi di te?

Annuisce. Mi siedo di nuovo al mio posto.

- Mio padre mi obbliga a fare gli ultimi due anni di scuola a Milano.

Abbasso lo sguardo.

L: Perché non me l'hai detto?
- Lo sapeva solo Riccardo. Non volevo dirlo, scusa.
L: Lo sia che staranno tutti male? Me compreso. Se ce lo dicevi saremmo venuti a trovarti.
- No scusami, non avrei retto una relazione a distanza, e poi non volevo rubarvi tempo. L: Facciamo che io non dico nulla, se te esci con me quando vengo su a Milano.
- Ma Sofia?
L: Sofia vuole solo conoscerti e non ti preoccupare non ci ruberà del tempo, sei importante per me.

Sorrido, gli do un bacio sulla guancia e mi addormento con la testa sulla sua spalla.
Dopo due ore Lorenzo mi sveglia. Stiamo per arrivare. Prendo un foglio e scrivo il mio nuovo numero e lo do a Jared.

Scendiamo insieme, leggo il messaggio che mi è arrivato da mio padre.

Non posso venire a prenderti, l'indirizzo è questo: *** ******* **

Come al solito, non cambierà mai. Chiedo a Lorenzo se sa dov'è. Mi dice di prendere la metro e che lui deve andare dall'altra parte. Mi abbraccia, mi lasci un bacio sulla guancia e se ne va.
Mi incammino verso la metro, sola in mezzo alla gente.

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

Scusatemi se ci ho messo tanto a scrivere il capitolo, ma sono piena di interrogazioni e compiti e non trovo mai un momento libero.
Spero vi piaccia.

-Ishtar.

I miss you || Edoardo Incurvati 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora