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Mio padre va via per le vacanze di Pasqua con la sua fidanzata, ho l'occasione di tornare un po' a Roma. Vado da Emma, nessuno tranne lei sa del mio arrivo e la cosa mi preoccupa abbastanza. Edoardo in questi giorni è via con la famiglia, ma già stasera a casa di Emma ci sono i ragazzi, non ho ancora deciso se farmi vedere o no. Con Rick dopo capodanno ho chiarito, è stata una casualità che Edo fosse nel nostro stesso luogo in quel momento.

Il treno è in arrivo alla stazione di Roma Termini.

Sentite queste parole prendo tutti i miei bagagli e scendo alla stazione, mi fermo un attimo ad osservare quei luoghi familiari ormai diventati estranei per me, quel rumore di voci che si sovrastano, gli odori dai vari fast food o catene alimentari e tutte quelle luci che indicano treni che ero solita prendere. Mi sveglio subito dal mio incanto e corro fuori a prendere il bus sperando di non trovare nessuno che conosco.
La musica mi accompagna fino davanti a casa della mia migliore amica, mi ha rilassato un po'. Guardo l'orario, sono le 10 ormai dovrebbe essere sveglia. Suono il campanello, dopo poco la porta si apre, mi apre Yuri, spalanco gli occhi sussurrando un "merda questo non doveva accadere". Rimane qualche secondo a fissarmi incredulo dopo di che mi abbraccia. Entro in casa senza rivolgere parola, e lui pure, vado in cucina e inizio a prepararmi un caffè.

Y: Cosa ci fai qua?
- Ero a casa da sola e con Emma ho deciso di passare questa settimana di vacanza qua.
Y: Gli altri lo sanno?

Abbasso lo sguardo scuotendo la testa.

- Neanche Rick, tu non avresti dovuto saperlo, ti prego non lo dire.
Y: Sai che mi stai facendo mentire un po' troppo?
- Un giorno mi farò perdonare.

Resto sola in cucina a pensare a cosa devo fare, dopo pochi secondi sento dei passi avvicinarsi.

E: Margoooot

Neanche il tempo di girarmi che Emma mi sta abbracciando. Quanto mi mancava.

Qualche ora dopo.

I ragazzi stanno arrivando, mi ritiro in camera, ho deciso di non farmi vedere, non so come potrebbe reagire mio fratello. La porta si spalanca. È Yuri, mi ha fatto prendere un colpo.

Y: Sei sicura di non voler venire di la con gli altri? Ti serve qualcosa?

Scuoto la testa. Lui annuisce e se ne va. Dopo un po' devo andare in bagno, ho i capelli davanti al viso, il che mi fa sentire ridicola, vedo Jacopo che mi osserva, sorrido leggermente e ritorno in camera.

J: Emma chi è quella ragazza che è di la?

Alza la voce, ho paura che mi abbia scoperto. Yuri prontamente risponde.

Y: È sua cugina, non è molto socievole ed è stanca, vuole riposarsi.

Pochi minuti più tardi sento dei passi diretti verso camera mia. L'ansia mi sta mangiando viva. La porta si apre velocemente, speravo fosse Yuri, invece è Jacopo. Il suo sguardo è un misto di felicità e rabbia. Abbasso lo sguardo e cerco di farmi il più piccola possibile, in questo momento vorrei solo sparire in una buca sotto terra.

J: Avrei riconosciuti quel sorriso tra mille.

Mi abbraccia, in quella stretta lascio andare tutte le mie paure e preoccupazioni. Mi prende per mano, mi sorride e mi tira per andare di la. Lo guardo scuotendo la testa. Il suo sguardo supplicante mi convince ad andare in salta.

F: Oh fra ce l'hai fat... Margot!

Mentre Francesco mi abbraccia per salutarmi guardo verso mio fratello, mi guarda malissimo e esce fuori di casa. Yuri cerca di andargli dietro, ma lo blocco. Esco fuori in giardino, lo trovo che fissa il nulla.

R: non ti fidi di me?
- No al contrario mi...
R: Allora perché non mi hai detto che venivi? Qual è il problema? Lo sai che è tutto il giorno che ti sto chiamando?

Iniziamo a litigare pesantemente, come ai vecchi tempi, ci rinfacciamo qualsiasi cosa, sfoghiamo la nostra rabbia urlandoci contro. Dopo mezz'ora il tutto finisce.

R: Con te ho perso le speranze e la fiducia, ciao.

Rimango ferma in mezzo al giardino osservando mio fratello andarsene. Rientro in casa, prendo le chiavi.

- Scusate vi ho rovinato la serata, Emma non credo di tornare stanotte, ciao.

Inizio a vagare per le strade che conosco fin troppo bene. Nella mia mente continuano a riaffiorare ricordi. Mi ritrovo casualmente davanti allo skate park. Mi vado a sedere sotto una rampa, amo questo posto, ci passavo le ore con Edoardo, è il nostro posto.

Flashback

Edoardo mi ha chiamato nel panico, mi ha detto di venire al nostro posto.
Esco di casa velocemente senza avvertire neanche Riccardo.
Corro sotto la rampa senza neanche guardare chi ci fosse. Trovo Edoardo tranquillo che gioca con telefono.

- Che succede?
E: Nulla volevo stare con te.
- E c'è bisogno di farmi prendere uno spavento?

Lo guardo incredula, mi mette le mani sui fianchi e si avvicina a me, mi guarda sorridendo e mi da un bacio.

E: Fai sempre tardi, avevo bisogno di te adesso, mi mancavi, mi pare più che un'urgenza.
Sorrido, gli metto le mani dietro al collo e inizio a baciarlo appassionatamente.

Sorrido al pensiero di quei ricordi, mi manca molto passare del tempo con lui. I miei pensieri vengono interrotti da una persona che si siede accanto a me.

J: Immaginavo fossi qua.
- Mi conosci troppo bene.

Appoggio la testa sulla sua spalla sorridendo.

J: Andiamo a casa mia come hai vecchi tempi?

Annuisco e ci incamminiamo. Abbiamo passato la notte a bere, fumare, giocare ai videogiochi e a parlare di stronzate.
La mattina vengo svegliata dal mio telefono che vibra. Riccardo mi ha scritto un messaggio.

Edoardo arriva oggi.
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Scusate ma wattpad mi ha cancellato il vecchio capitolo, spero che vi piaccia e spero di aggiornare presto.
18/10/2016

Wattpad non mi pubblica i capitoli e ho avuto problemi a ripristinare questo scusate.

29/12/2016

- Ishtar.

I miss you || Edoardo Incurvati 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora