La fine... verso una nuova alba

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Sono appena tornato a casa, non è molto tardi, è ancora il tramonto, quindi erano tra le cinque e le sei di pomeriggio. La giornata sembrava che dovesse andare come al solito, se non fosse stato che per l'assenza del mio socio; influenza, disse il capo. Quindi dovetti occuparmi io della pratica "Marcell" che mi tenne impegnato più di tre ore... dovetti saltare persino la pausa pranzo. Senza contare il fatto che mi toccò svolgere da solo tutti i lavori che avremmo dovuto faticoso... Era stata una giornata faticosa, e tutto quello che volevo adesso era solo sdraiarmi sul letto e dormire fino a sera.



Entrai in casa e la prima cosa che notai fu che Chiara, la mia attuale fidanzata, non aveva pulito casa, visto l'ammontare di vestiti sparsi in giro. Incurante di tutto ciò, mi diressi subito in cucina, in cerca di qualcosa in grado di ridare un po' d'energia.



Arrivato alla mia meta, sento un cigolio che attira la mia attenzione. Incuriosito, cerco di individuarne la provenienza. Inizio a girare per l'appartamento, finché non sento il ciglio farsi più forte, e insieme a quello iniziano a farsi sentire anche ansimi e grida acute mal soffocate.


Raggiunta la camera da letto, sento i rumori farsi più forti e capisco che è quella la fonte... La porta è semichiusa... Improvvisamente, un dubbio comincia ad assalirmi, mentre la voglia di guardare dentro viene respinta dal desiderio di andarmene e far finta di niente...


Apro leggermente la porta per vedere meglio..,



Il letto cigola a tempo, mentre un giovane uomo sulla ventina affonda il suo membro come una lancia dentro le intimità di quella che avrebbe dovuto essere la mia fidanzata, che stava stringendo le gambe sulla sua vita, muovendosi in sintonia per aumentare il piacere di entrambi.


Il castano la stava bloccando a letto, baciandola con foga, mentre lei lo tratteneva per i capelli.


Il mio sguardo, tuttavia, è paralizzato alla vista della mia fidanzata ed il mio socio d'affari che se la scopava con forza nello stesso letto in cui io e lei dormivano e giacevamo insieme.


Intanto le sue spinte iniziano a rallentare, finché poi non si ferma del tutto mentre un urlo di piacere si diffonde per la camera.


Non riesco più a sopportarlo e decido di lasciare la stanza, poco prima che loro ricominciassero cambiando la posizioni in modo che lui fosse cavalcato da lei, tutto con un sorriso compiaciuto da parte di entrambi.



Adesso sono in sala, con un calice in mano e una bottiglia di vino rosso in nell'altra. Non ero andato via ma nemmeno li avevo fermati, avevo solo sistemato casa, prendendo le loro cose e lasciandogli i vestiti davanti alla porta.


Le nostre foto, intanto, erano state tutte annerite e arse dal fuoco del mio fidato camino. Mi sentivo Mr. Burns a momenti.


Sento il rumore di una porta che si apre e mi verso un altro bicchiere... Inizia lo Show.



Eccoli lì, dinanzi a me semi vestiti di fretta e furia, posso vedere le loro espressioni sconcertante quanto confuse. Ah... Non riesco neppure a godermi il mio bicchiere con loro davanti... che tristezza...


«Caro....ecco..» Tenta di parlare Chiara ma con un mio gesto la zittisco. Solo due parole bastano per infastidirmi con quella voce stridula.


Guardo il mio socio, il cui sguardo è cambiato, prendendo la solita espressione con cui lo vedo sempre: uno sguardo freddo, una sottospecie di maschera di ghiaccio capace di scoprire ogni cosa di te, ma che con me è pressoché inutile. Lo conosco e so come annullare quella maschera di indifferenza.


«Chiara....va a prendere le tue cose.» Dico soltanto e quando cerca di dire qualcosa in sua difesa o solo per contrabbattere, la guardo con uno sguardo carico di odio ed un velo di tristezza che la fa tacere. Ormai non può dire nulla, quindi, sotto lo sguardo del mio socio, se ne va. Rimaniamo solo noi due ed i nostri occhi si "sfidano", i suoi occhi azzurri contro i miei color nocciola scuro quasi a rasentare il nero.

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