Due Cuori complicati.

Capitolo 2.

Non mi sono ancora presentata..Mi chiamo Natasha ho 15 anni , ho i capelli lunghi e marroni scuri che sinceramente odio ,ho gli occhi azzurri e non sono magra. Anzi non sono per niente magra. Odio il mio corpo,lo odio con tutta me stessa sinceremente...
Ho un fratello che si chiama Edward (come avete già visto) ,vivo con mio padre e sua moglie Simona..
Mia madre è morta nel 2010 quando io avevo 11 anni...è stato un duro colpo per me anche se non lo mai fatto vedere a nessuno...al suo funerale vedevo tutte quelle persone con la faccia dispiaciuta,alcune piangevano anche e poi c'ero io che guardavo la bara in  modo indifferente ma dentro di me soffrivo e non poco. Non ho mai avuto un bel rapporto con mia madre...ha abbandonato me,mio padre e mio fratello quando lui aveva qualche mese ..ci ha lasciato senza un soldo, senza nulla.
È andata via senza nessun rimorso.
E questo non glielo perdonerò mai.
Forse dovrei..visto che è morta ma non ci riesco. Certe volte mi manca..ogni volta che vedo le mie amiche che hanno un bellissimo rapporto con le loro madri mi viene da piangere...le vedo unite che si amano e odio il fatto che anche quando era viva non ho mai avuto questo tipo di rapporto con lei.
Sono stata sempre la pecora nera della famiglia. Combinavo guai e già dalle elementari andavo male a scuola. Mio padre e mia madre,quando lei era ancora viva, mi volevano mandare dallo psicologo perché non parlavo quasi mai, stavo sempre sola e quando soffrivo tenevo tutto in me stessa...Non potevo di certo biasimarli una bambina di 8-9 anni non deve pensare già al suicidio giusto?
Eh no. Non sono pazza..o forse lo sono,non lo so, ma se essere pazzi vuol dire essere speciali e diversi dagli altri lo sono e io ho sempre amato essere diversa dal resto del mondo.
La mia infanzia non è stata bruttissima...ho sempre avuto al mio fianco mio padre. L'uomo a cui darei la mia vita. Gli voglio un mondo di bene. Ha fatto così tanti sacrifici per me e mio fratello che non riuscirò mai  a ringraziarlo abbastanza.
Anche se non ha mai capito il mio dolore anche se ci ha provato....nessuno ha mai capito il mio dolore.