CAPITOLO 2

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"And now, I need to know: is this real love? Or is it just Madness keeping us afloat?"

 -MADNESS, MUSE



IZZY'S POV:

Quattro anni fa:

Che posto strano è mai questo?

Tutto è così cupo, è pieno di persone strane, perché sono qui?

Io non sono pazza, anzi mi reputo una persona sanissima, ma i miei genitori hanno decretato la mia "instabilità mentale" e non hanno esitato neanche un secondo a spedirmi in un cazzo di manicomio in un paesino sperduto sui Pirenei francesi.

"Tesoro, è per aiutarti, appena uscirai starai meglio, sarai una persona nuova." mi aveva detto mia madre al momento di comunicarmi questa meravigliosa notizia.

Ma certo, liberiamoci di Izzy, perché è solo un problema per noi, non è così?

Non bastava avermi tolto la possibilità di parlare con la mia unica amica, l'unica persona alla quale mi sentissi di raccontare i miei problemi, l'unica in grado di capirmi sempre, anche a chilometri di distanza.

Alice.

Sono stata ricoverata perché non mangiavo.

E quindi?

Semplicemente il cibo mi fa schifo, il solo odore o la sola vista mi ripugna, mi fa venire i conati di vomito.

Eppure quando ero piccola mi piaceva tantissimo mangiare, vedevo il cibo come la mia unica valvola di sfogo, gli altri bambini mi prendevano in giro ma non capivo perché e allora mangiavo.

Mangiavo per sentirmi meglio.

-Ma non ti guardi mai allo specchio?- mi ripetevano sempre.

Così un giorno l'ho fatto.

E improvvisamente capii.

Mi accorsi dei rotoli di ciccia che pendevano dai fianchi dalle coscie, dalle braccia, mi accorsi del doppio mento, delle guance paffute, dei numerosi brufoli che costellavano il viso e la schiena.

Allora detti ragione a tutti coloro che fino a quel momento mi avevano reso la vita impossibile.

Perché avevano totalmente ragione, facevo schifo, dovevo cambiare, volevo cambiare.

Ho cercato in tutti i modi di evitare il cibo, prima mi costringevo a vomitare tutto quanto dopo i pasti.

Due dita in gola e via.

La voglia di dimagrire, di cambiare me stessa, superava nettamente il disgusto.

Poi mi sono accorta che tutto ciò non bastava e ho cominciato ad escogitare stratagemmi per evitare di ingerire qualsiasi forma di cibo.

Ho continuato così per anni, tutti mi vedevano in modo diverso, mi dicevano che ero più carina, che stavo proprio bene, ovviamente nessuno sapeva cosa ci fosse dietro.

Ma per me non bastava, continuavo a vedermi orribile, infatti lo ero, e lo sono tuttora.

Così ho continuato.

Poi un giorno sono svenuta a lezione di ginnastica perché avevo mangiato solo una barretta di cereali dietetica della Vitasnella in 48 ore.

Fù così che i miei genitori decisero di farmi internare.

Beh, dopo tutti questi anni avete finalmente capito che qualcosa non va.

I miei complementi.

In ogni caso, questo è il modo sbagliato di affrontare questa cosa, perché non c'è proprio un cazzo da affrontare.

Feel locked in a jail || Urban StrangersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora