Capitolo 7

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Stamattina decido di andare a scuola, mi alzo e strisciando i piedi vado in cucina e trovo la mamma già vestita -ooh finalmente sveglia! Latte e cereali o brioche?- mi chiese con aria fin troppo dolce.
Opto per i cereali al cioccolato e mentre li mangio metto su mtv. -Mamma mi accompagni tu a scuola?-
-Certo tesoro, però sbrigati, tuo fratello non vorrebbe arrivare in ritardo.- Mi giro e lo trovo sul divano intento a sottolineare con un evidenziatore giallo una pagina di diario.
Finita la tazza di latte, vado in bagno a lavarmi i denti e la faccia, mi vesto in fretta con un paio di jeans strappati, una maglia larga e un paio di converse, lascio i capelli sciolti e metto una leggera riga di matita verde smeraldo sotto gli occhi (dicono doni profondità allo sguardo). Prima di scendere le scale controllo mia sorella, è come un gesto spontaneo, ma sta dormendo e non voglio disturbarla. Nel suo comò noto uno strano biglietto, come un pass Discoteca le rose leggo. Ma cosa sarà?
-Iry scendii- sento urlare mia mamma. Chiudo la porta ad Aura e mi sbrigo a scendere.

Usciti di casa ci troviamo davanti una grossa moto sopra la quale stava magnifiamente il ragazzo delle macchinette con quella sua aria sfacciata maledettamente sexy.
-Buongiorno signora- si presenta lui con un luminoso sorriso. Istintivamente arrossisco ma poi penso che stia invadendo i miei spazi. Per quale motivo si presenta davanti casa mia senza neanche avvisarmi? -Ciao!- lo saluta allegra la mamma, -Tu devi essere il famoso Mirko- famoso? E poi come fa a conoscerlo? Quando lui è venuto a casa lei era sempre assente. Devo scoprire chi ha parlato.
-Salta su, ti accompagna io oggi a scuola- mi dice guardandomi con aria sfacciata ma allo stesso tempo speranzosa. -No, a salire su quell'affare mi spavento e per di più sei senza casco.- rispondo secca.
Potevo trovarmi una scusa migliore perché Mirko tira subito fuori un enorme casco nero, facendomi l'occhiolino. Cavolo quanto è irritante, sempre ad averla vinta lui.
-Divertitevi!- ci saluta mia mamma, e va verso la sua panda blu con Elio.
-Sei particolarmente bella oggi- mi dice con aria di sfida il ragazzo delle macchinette. Non trovo le parole per rispondere a tono così monto su senza dargli una risposta. -E anche particolarmente logorroica!- mi dice ridendo. Mannaggia a lui quanto è bello.
Per tutto il tragitto sto abbracciata a lui, sia perché avevo paura, sia perché avevo bisogno di calore, del suo calore. Una sensazione di benessere e tante piccole farfalle cominciano a girare vorticosamente nel mio stomaco. Attenta Iride, innamorarsi di questo ragazzo potrebbe essere molto pericoloso; non so perché ho questa sensazione ma il mio sesto difficilmente si sbaglia.

Arriviamo a scuola, scendo dalla moto e lui fa lo stesso, mi lascia schioccandomi un rumoroso bacio sulla guancia, che istantaneamente diventa rosso pomodoro. -a dopo piccola- mi dice, e se ne va. Sorrido come una scema senza controllo e mi avvio verso l'ingresso della scuola. Appena messo piede in classe Maddalena corre ad abbracciarmi. -La mia Iridee- dice saltellando, allegra come al solito, -devi raccontarmi qualcosa eh?- mi chiede con aria inquisitoria indicandomi la finestra. Ah dovevo aspettarmelo da lei che che sarebbe stata fino ad allora a guardare fuori dalla finestra, aspettando di vedere la sua ossessione, Lorenzo. Quarto anno come noi, carino, discreto a scuola, nella squadra di calcio dell'istituto. Credo che Maddy ce la farà.
-Ne parliamo dopo- le dico sorridendo e vado a sedermi al mio posto. Per tutto il giorno non smetto di pensare a Mirko, al nostro breve viaggio in moto e a quel piccolo bacio. Proprio mente cerco di stare attenta alla lezione di filosofia mi arriva un messaggio.
Mirko: ci vediamo a pranzo, ti faccio mangiare la carbonara più buona del mondo.
Quel ragazzo è antipatico, egocentrico e indisponente, però sa come prendermi e mi piace per questo. Già, forse dovrei cominciare ad ammetterlo, lui mi piace davvero tanto.

Stella MiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora