Capitolo 2.

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Capitolo 2.
*il mattino seguente*
"Sveglia bambolina! Il sole è alto e non è il caso di continuare a dormire! Non voglio pesi morti sulla mia nave" urlò James entrando nelle sue stanze e svegliando bruscamente Ginevra.
Quest'ultima saltò in aria e una volta alzatasi disse al capitano "la prossima volta, preferirei la colazione a letto, grazie"
"Ne prenderò nota" disse lui ironicamente.
"Non c'è tempo da perdere," continuò "se vuoi rimanere su questa nave, devi renderti utile."
"Cosa dovrei fare?" Chiese lei tra uno sbadiglio e l'altro.
"Beh, si sa, si parte sempre dal basso" le disse.
Successivamente la portò sul ponte e, avendole messo in mano una spugna e un secchio pieno d'acqua, le ordinò di pulirlo.
Dopo avergli lanciato un occhiataccia e dopo averlo insultato in molti svariati modi, lei obbedì, non avendo altra scelta.
Dopo che ebbe finito, James le si avvicinò e le disse "bel lavoro, bambolina"
"Sai che ho un nome, vero?" Gli disse irritata.
"Quale sarebbe?"
"Ginevra."
"Non male...ma preferisco chiamarti bambolina" le disse divertito.
"Come vuoi" disse lei
"Ad ogni modo, perché tu diventi un pirata a tutti gli effetti, devi innanzi tutto saper usare una di queste" le disse mostrandole una spada.
"Ne sei capace?" Le domandò
"No." Disse lei ovvia
"Bene, imparerai" le rispose.
Dopodiché, le diede una spada dicendole "coraggio, fatti avanti."
"Hai capito o no che non sono capace di usare un'arma del genere?" Chiese lei.
"Si che l'ho capito, ma si impara battendosi, no?"
"Non credo sia il modo più opportuno."
"Mah, sarà. Ad ogni modo, questo è il mio metodo. Forza, fatti avanti.
O hai paura di usare quelle manine sante, eh?" Disse provocandola.
"E va bene, facciamolo" disse lei impugnando l'arma e subito si scagliò contro di lui.
Dapprima James facilmente deviò i suoi colpi, ma a lungo andare gli venne sempre più difficile riuscirci e la loro lotta divenne sempre più emozionante e stimolante : per schivare i colpi si abbassavano, si arrampicavano, scendevano e salivano gli scalini, fino a quando Ginevra non riuscì a disarmare il suo avversario.
"Diavolacci! Ma come diamine hai fatto?!" Chiese James sbalordito.
"Non lo so...ma è stato fighissimo!" Rispose Ginevra eccitata.
"Avevi detto di non aver mai preso un'arma del genere in mano, eppure mi hai battuto! Nessuno, fino ad ora, era riuscito a disarmarmi con tanta facilità.."
"Appunto, fino ad ora. Chi è il peso morto adesso?" Disse lei divertita.
"Ah e, precisiamo, ti ho battuto con una mongolfiera di vestito" continuò ridendo.
James aveva smesso di ascoltarla, stava ancora cercando di capire come fosse possibile una cosa del genere.
"Ma forse..
No, no, non è possibile.
Ma in realtà non viene specificato il sesso..
No, è impossibile" continuava a pensare. Per mettere a tacere ogni dubbio, tornò nelle sue stanze e tirò fuori un vecchio libro impolverato, nel quale c'era scritta la leggenda su chi avrebbe ucciso Storm.
La lesse e la rilesse tentando di trovare particolari che potessero rendere più facile l'identificazione del 'vendicatore', ma nulla.
In fine pensò "tentar non nuoce"
Una volta tornato sul ponte, trovò Ginevra intenta a lottare con un membro della ciurma e il resto di essa a fare il tifo attorno a loro.
"Certo che non posso lasciarvi neanche un secondo da soli" disse "tornate a lavoro, luridi scarafaggi!"
Ginevra si indispettì e pose le mani sui fianchi in attesa di una spiegazione.
"Oh coraggio bambolina, non guardarmi così.
Tornerai a divertirti più tardi. Per adesso, bisogna continuare il tuo addestramento" disse come se parlasse a una bambina di 10 anni, facendole così girare gli occhi al cielo.
"Seguimi" le disse infine.
La portò a poppa, dopodiché prese un cannocchiale e iniziò a scrutare tra le onde del mare. Passarono svariati minuti e all'improvviso esclamò "eccola là!"
Ginevra tentò di scorgere la medesima cosa che aveva visto il capitano, ma non ci riuscì.
"Tieni" le disse porgendole il cannocchiale "guarda a ore dodici"
Seguì il suggerimento e vide in lontananza il mare incresparsi e a un certo punto, una grossa pinna emergere.
"Che diamine è?"
"È una balena nera" le rispose
"È stupenda"
"Già, ed è anche molto particolare, sai?
È molto più intelligente delle altre creature marine e ha inoltre una straordinaria capacità:
Solitamente è una creatura poco docile, ma riesce a riconoscere il vero coraggio, e si lascia avvicinare soltanto dalle persone con questa dote."
"Interessante" disse lei
"Ogni pirata di questa ciurma è riuscito ad accarezzarle il muso. Dunque, perché tu possa entrare a farne parte, devi farlo."
"..bene. Speriamo che l'acqua sia calda allora.
Ma è molto lontana da qui, potreste avvicinarvi un po'?"
"D'accordo."
"Certo è che non posso buttarmi in acqua con questo vestito, mi complicherebbe ogni movimento.."
"Levalo." Propose James.
"Non davanti a una ciurma di pirati pervertiti!"
James rise e le disse "non puoi fare altrimenti"
La nave raggiunse la distanza adeguata dalla balena e dunque Ginevra avrebbe dovuto gettarsi, prima che il maestoso animale se ne andasse.
"Maledizione!"esclamò
Presa dalla fretta, slacciò il corsetto e in men che non si dica rimase solamente con la sottoveste, ma prima che fosse vista da qualcuno, si tuffò.
Nuotò per qualche metro e all'improvviso si fermò.
"Cosa fa?" Si domandò il capitano.
Ad un certo punto, vide l'acqua sotto di lei farsi sempre più scura, fin quando non emerse del tutto il dorso della mastodontica creatura, la quale aveva in groppa Ginevra. Ce l'aveva fatta.
"Non posso crederci." Esclamò il capitano.
La balena, come se potesse comprendere il volere della ragazza, la accompagnò fino al vascello e si fermò proprio di lato a questo.
Ginevra scese dal dorso dell'animale e tornò sul ponte. Successivamente corse verso prua, all'altezza della quale si trovava il muso della balena. Lei lo accarezzò dolcemente e, come se qualcuno glielo avesse ordinato, subito dopo la balena si immerse.
James corse verso la ragazza portandole una coperta rimanendo sempre più sbalordito.
Ginevra prese la coperta e disse al capitano "non chiedermelo, neppure io so come o cosa abbia fatto"

Arrivò la sera e venne organizzato un banchetto per festeggiare l'unione di Ginevra alla ciurma.
Durante tutti i festeggiamenti, il capitano non fu molto presente con il pensiero: continuava a pensare e ripensare all'episodio con le spade e a quello con la balena nera. Per tutta la serata non fece che osservare Ginevra.
"È una donna, è una femmina..
Non può essere. Ma ce l'ha fatta, mi ha addirittura battuto in duello.." Pensava
I festeggiamenti finirono e ogni membro della ciurma tornò negli alloggi.
Ginevra era accanto al timone, intenta a scrutare il cielo, pensierosa.
James approfittò della situazione per conoscerla più affondo.
Le si avvicinò e disse "la notte e il buio sono i peggior nemici di un pirata, ma se non ci fossero, non potremmo goderci il meraviglioso spettacolo offertoci dalle stelle"
"Concordo" disse lei sorridendo.
"Sei pensierosa." Osservò "conosco quello sguardo fin troppo bene, stai pensando a una persona amata. Di chi si tratta? Del tuo promesso sposo?"
Ginevra rise di gusto e rispose divertita "assolutamente no, sono troppo intelligente per essere amata"
"Cosa intendi?"
"Beh, nella mia epoca..anzi, nel posto da cui provengo, non sono esattamente amata e apprezzata da tutti. La diversità lì è vista come un handicap."
"Come cosa?"
"Ehm..diciamo che per essere delle persone a posto, lì bisogna essere uguale agli altri, bisogna ragionare tutti allo stesso modo."
"Che strana usanza"
"Già.."
"E allora a chi pensavi?"
"Alla mia famiglia.."
"Capisco.."
Calò il silenzio, ma non fu imbarazzante poiché ognuno era immerso nei propri pensieri.
"Allora? Qual'è adesso la rotta, capitano?" Chiese Ginevra sorridendo
"Verso l'isola delle donne." Rispose lui.

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