Capitolo 10

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Una volta sul vascello, quell'uomo non aveva fatto altro che ansimare e guardarsi intorno.
"Tirati su adesso." Gli ordinò James tentando un tono non troppo duro.
Quello obbedì, pur continuando ad essere irrequieto.
"Sai dove ti trovi, ragazzo?" Gli domandò il capitano.
"S-si signore." Balbettò quello continuando a fissarsi i piedi.
"Quindi sai chi sono io." Continuò James.
"Si, c-capitan James." Rispose.
Un istante dopo Ginevra si calò giù dalla coffa, piombando proprio davanti al naufrago. Quando quest'ultimo riuscì a inquadrarla bene, sussultò e a stento trattenne un urlo.
"Per Giove! C-che cos'è quella cosa?!" Esclamò.
"Dovresti guardarti allo specchio, amico." Gli disse James.
"Mi chiamo Ginevra, sono la reincarnazione di un demone, l'oscurità più assoluta regna sovrana in me; ti consiglio caldamente di non incrociare il mio sguardo e di non farmi alcun tipo di torto, potrei succhiarti via la vita solo sfiorandoti. Il piacere è tutto mio." Gli disse Ginevra ruotandogli attorno come un felino e sussurrandogli le prole da molto vicino.
Il ragazzo sbiancò in viso, James rise di gusto e commentò: "Non mi piacciono i pappagalli, preferisco la compagnia di esseri malvagi e assetati di sangue."
"Su, su ragazzo, non ti ucciderà mica..non adesso. Ad ogni modo, dimmi, come ti chiami? Da dove vieni? Che ci facevi in mezzo all'oceano?" Aggiunse poi poi il capitano rivolgendosi al giovane.
"Sono un uomo umile, signore, io mio nome è Bartholomew. Mi trovavo su una piccola nave mercantile quando, d'un tratto, sentimmo un violento scoppio, di lì in poi ricordo solo il caos, signore. Ci attaccarono senza pietà e, a mio parere, senza motivo. Trasportavamo solo spezie e sciocchezze simili.. Fatto sta che io purtroppo sono l'unico superstite, e solo per merito suo. Per ringraziarla, mi offro di entrare a far parte del suo equipaggio; giuro che le sarò fedele, qualsiasi cosa accada." Rispose quello.
"Si, si, va bene, d'accordo, non ti ho lasciato affogare..ma ciò non significa che io non possa di nuovo rigettarti in acqua.
La mia ciurma è già abbastanza numerosa, perché dovrei arruolare anche te?" 
"Beh, signore, io conosco questi mari come le mie tasche, potrei esserle utile..
Oh, la supplico, mi tenga con lei!"
"Che facciamo, bambolina?" Domandò infine divertito James a Ginevra.
"Non saprei cosa consigliarti, infondo sono solo un essere da compagnia, ricordi?"Rispose lei. James rise sotto i baffi.
"E sia, quest'oggi mi sento particolarmente misericordioso. Potrai rimanere qui.
Adesso va' e raggiungi il resto della ciurma di sotto; chiedi del nostromo e fatti dire da lui cosa fare." Gli disse quasi per accontentarlo.
"Anzi -aggiunse prima che se ne andasse- ordina loro da parte mia di raggiungerci qui in coperta, dobbiamo disporre tutto per l'attracco che occorrerà a breve"
"Sissignore." Rispose Bartholomew.

"Non mi convince questo tipo, James." Affermò la ragazza una volta sola con il capitano.
"Perché mai? Non lo vedi? è uno stoccafisso!
Se non verrà ucciso da qualcuno dei suoi compagni, sarà portato via dal vento." Rispose James divertito.
"Ascoltami una buona volta, testa di rapa. Qualcosa non mi torna, non ce la racconta giusta." Continuò Ginevra.
"D'accordo tesoro, dormirò con un occhio aperto." Le disse lui rassicurandola.

Passarono le ore, il sole era ormai alto e cocente, si prospettava una giornata molto afosa e arida.
A causa della mancanza di vento, la nave procedeva molto lentamente verso terra e la ciurma era già stremata. Arrivarono pertanto con parecchie ore di ritardo rispetto a quante previste da James.
"C'è qualcosa di tetro nell'aria" commentò Ginevra una volta a terra.
"Sta' tranquilla bambolina, c'è solo molto silenzio.." Le rispose il capitano.
"Non ti sembra molto strano? Questo porto è sicuramente molto all'avanguardia ed è impossibile dunque che questa cittadina sia disabitata."
"Se hai paura, torna pure sulla nave, non dobbiamo fare nulla di che in effetti, dobbiamo solo rifornirci di polvere da sparo."
"Non ho paura, ma credo di farlo comunque.
A dopo." Affermò la ragazza avendo notato l'assenza del nuovo arrivato.
Appena voltò le spalle, i suoi compagni subirono un agguato da quelli che sembravano soldati, minuti di baionette e armi simili. Percepì il pericolo e sospettò che avrebbero perquisito anche il vascello, perciò decise di gettarsi in acqua senza dare nell'occhio e di aspettare lì.
Si scatenò una vera e propria guerriglia, ma essendo in pochi rispetto ai nemici, i pirati furono battuti e catturati.
"Non ci voleva" commentò la ragazza.
Essendosi poi rassicurata di essere fuori pericolo, corse sulla nave e si diresse direttamente nelle stanze di James.
Come immaginava, Bartholomew si trovava proprio lì, lo colse in fragrante mentre frugava tra la roba di James.
"Non hai perso tempo vedo." Gli disse Ginevra puntandogli la pistola addosso.
"No no, non è come sembra, posso giurarglielo.
Ho assistito alla cattura del capitano e-e stavo cercando delle armi per andare a soccorrerlo." Rispose quello con le mani in alto.
"Le armi le stai cercando tra gli effetti del capitano? La prima cosa che mi è stata insegnata una volta diventata membro della ciurma è che le armi sono tenute nascoste sotto le tegole del cassero, caro Bart, e penso proprio che l'abbiano detto anche a te."
"Non sono stato informato, dico sul serio. Ho giurato fedeltà a capitan James, e io mantengo sempre la mia parola."
"D'accordo, continueremo questo discorsetto un'altra volta, adesso devo salvare James e tu dovrai aiutarmi.
Mi farò catturare, tu stai nascosto, ti riesce bene; poi dovrai seguirmi fino alla prigione dove credo verrò rinchiusa; dovrai poi aspettare il momento giusto per agire. Tutto chiaro?"
"Sissignora."

Essendosi accordati, Ginevra uscì allo scoperto e tentò di attirare l'attenzione dei militari.
"A quanto pare non siete esattamente diligenti, non avete catturato proprio tutti gli intrusi a quanto pare." Disse loro ad alta voce.
"Sta' zitta strega, non possiamo mica arrestare la gente per la bruttezza." Le disse uno di loro.
"Non credo che il famigerato pirata James abbia arruolato una donna." Rispose un altro.
"Per la barba di Nettuno, non credevo fosse tanto difficile farsi arrestare." Disse la ragazza tra se e se.
"E vabbè, amari estremi, estremi rimedi. Vi aiuterò io a trovare una motivazione per ammanettarmi." Esclamò. In seguito sparò un colpo alla testa a uno di loro, senza batter ciglio.
"Ma che sbadata sono." Aggiunse poi.
Quelli non esitarono un istante: l'assalirono e l'arrestarono immediatamente.
La condussero in manette attraverso tutta la città, verso la gattabuia, dove si ricongiunse con i suoi compagni.
Prima che la sbattesse in cella, diede una pacca sulla guancia a uno dei militari e gli disse:" bravo soldatino."
Fu spinta da lui violentemente in gabbia e le venne detto: "Ci vedremo domani, quando verrai giustiziata."

"Bambolina, anche tu qui?" Domandò James alla ragazza.
"Già, non avrei potuto sopportare l'idea di non poterti fare compagnia nella marcia verso il patibolo." Gli rispose lei.
"Come sei premurosa." Commentò il capitano.
Passarono le ore e Ginevra stava aspettando ancora il momento giusto, il quale arrivò dopo il terzo cambio di guardia, quando toccò al 'bravo soldatino' sorvegliare i detenuti.
La ragazza lo osservava andare avanti e indietro, nervoso e infastidito di essere fissato; parecchie volte esortò la ragazza a distogliere lo sguardo, ma lei non lo ascoltava.
"Sai cos'è il bacio della morte, tesoro?" Gli chiese dopo un po' Ginevra tentando un tono più inquietante possibile.
Non ricevendo nessuna risposta, disse poi:
"Certo che lo sai..
Beh, sai come chiamano la mia specialità invece? Il tocco del demonio. Non è una simpatica analogia? Anche gli effetti sono analoghi.."
L'uomo cominciò ad avere davvero paura e, preso dal panico, le chiese :"cosa mi hai fatto, sgualdrina?"
"Non lo sospetti?
Non ti senti affannato? Non senti una strana sensazione al petto? Non ti senti come se ti venisse levata via l'aria dai polmoni?
Questo è più o meno ciò che avviene quando qualcuno ti sta privando della tua anima, tesoro." Rispose lei fingendo un ghigno malvagio.
Il cuore dell'uomo cominciò a battere all'impazzata, iniziò a tossire e ad inspirare ed espirare molto velocemente. Infine stramazzò a terra.
"Bart! Sbrigati!" Gridò poi Ginevra.
Il ragazzo si precipitò giù lungo le scale e, una volta arrivato, rubò il mazzo di chiavi al tipo steso a terra e liberò i suoi compagni.
"Bambolina, cosa hai fatto a quel poveraccio?" Domandò una volta libero James alla giovane donna.
"Proprio niente." Rispose quella.
"Ma è morto." Continuò lui.
"Ho semplicemente giocato con la sua mente da sempliciotto..sarà morto di paura."
James rimase inorridito e sconcertato per questa sua ultima affermazione, iniziava davvero a temere che lei potesse farsi sopraffare dall'oscurità.

Una volta ripresa la navigazione, come promesso, Ginevra riprese il discorsetto in privato con il novellino, il quale concluse con un "ti tengo d'occhio." da parte della ragazza.

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