Forse

446 31 14
                                    

L'esibizione cominciò e ascoltai con piacere le canzoni che avevo sentito provare tante volte a John e Paul.

A tratti chiacchieravo con i miei amici e quando mi voltavo di nuovo a guardare il palco mi capitò diverse volte di trovare Paul che mi guardava, ma appena incrociavo il suo sguardo, lui lo distoglieva.

Smisero di suonare verso mezzanotte lasciando suonare un'altra band.

John ci raggiunse e salutò gli altri.
《Allora come siamo andati?》chiese.
Tutti dissero che erano stati davvero bravi e io concordai.
Poi chiesi a mio fratello dove fosse Paul e lui mi rispose che era sul retro a mettere via la sua chitarra.

Mi stavo facendo spazio tra la folla di persone per raggiungere Paul sul retro quando qualcuno mi prese per un braccio facendomi voltare. Era un ragazzo moro dagli occhi di ghiaccio, alto e avvenente.

《Ehi bellissima, dove vai?》mi chiese quasi urlando per farsi sentire sopra la folla e sopra la musica.
Nel momento in cui pronunciò quelle parole una puzza di alcool mi invase le narici.
Continuava a tenermi il braccio e io lo guardavo torva.

《Vado dal mio ragazzo》mentii sperando che mi lasciasse perdere. Ma a quanto pare era troppo ubriaco perché gli importasse che fossi occupata.

《Ti va se andiamo in un posto più appartato?》fece lui aumentando la stretta sul mio braccio.

《No. -  urlai io perché mi sentisse forte e chiaro, iniziavo ad avere paura - Ora lasciami》aggiunsi con tutta la determinazione che avevo in corpo.
Lui sorrise divertito e si voltò per trascinarmi chissà dove.

Stavo per gridare aiuto, ma notai che lui non si muoveva.
Così mi sporsi per vedere cosa avesse davanti che lo bloccava e trassi un sospiro di sollievo: Paul si era messo a braccia incrociate davanti al tizio e gli sbarrava la strada.

Erano alti uguali, della stessa stazza e ringraziai il cielo che Paul non fosse più il ragazzo mingherlino che era fino a qualche anno prima.

《Te l'aveva detto che era impegnata, stronzo》disse Paul al ragazzo sconosciuto e io mi liberai dalla sua stretta.

Lui gli lanciò uno sguardo d'odio e se ne andò.

Rimanemmo io e Paul e, quando distolsi lo sguardo dallo sconosciuto, sorrisi al mio amico e gli gettai le braccia attorno al collo per abbracciarlo.

Le sue mani a contatto con i miei fianchi mi procuravano dei piacevoli brividi.

《Grazie》gli sussurrai all'orecchio e in tutta risposta lui mi strinse di più a sé.

Quando ci separammo continuavo a sorridere sollevata.

Lui mi mise un braccio sulle spalle e mi attirò nuovamente a sé per darmi un bacio in fronte.. inutile dire che mi sciolsi come un cubetto di ghiaccio nel deserto del Sahara.

《Devo mettere via gli spartiti, mi accompagni?》mi chiese, sempre con un tono di voce molto alto.

Io anuii ed andammo sul retro del locale.
Finalmente fuori la musica divenne solo un sottofondo.

Mi appoggiai al muro tirando un sospiro di sollievo mentre Paul apriva un'auto, probabilmente di un suo amico.

《E così stavi andando dal tuo ragazzo eh? Sono lusingato, ma mi avrebbe fatto piacere sapere che stiamo insieme》mi disse Paul divertito, riferendosi alla scusa che avevo inventato con lo sconosciuto di poco prima.

Io gli feci la linguaccia:《Ti piacerebbe, McCartney》

Lui ridacchiò e si voltò per mettere gli spartiti nell'auto.
Non so se disse davvero "Sì" a bassa voce o se me lo immaginai.

Chiuse l'auto e si voltò verso di me.

《Comunque ci credo che quel tizio ci ha provato con te - mi guardò velocemente dalla testa ai piedi e venne verso di me - stasera sei più bella del solito》

Più si avvicinava, più abbassava la voce e più il mio cuore accellerava.

Ma, per come ero fatta, mi divertivo a mostrarmi indifferente nei momenti in cui più mi emozionavo.

《Sì? - risposi - allora ti dispiacerà sapere che mi vedrai raramente così.. gli abiti femminili non fanno per me.》

Lui sorrise per la mia indifferenza e appoggiò l'avambraccio al muro, di fianco alla mia testa.
Si piegò per fare in modo che i nostri visi fossero alla stessa altezza.

Era così bello.

Era così vicino.

《Sei bellissima comunque》disse quasi bisbigliando ad un soffio dalle mie labbra.

《Ci stai per caso provando con me, McCartney?》lo stuzzicai io guardandolo negli occhi mentre il suo sguardo si spostava dai miei occhi alla mia bocca.

Lui sorrise divertito.

Con la mano libera mi spostò una ciocca di capelli dal viso.
《Forse..》
Poi mi mise una mano sulla guancia e avvicinò il suo viso al mio quando..

《PAUL》chiamò qualcuno.

Paul si bloccò sussurrando 《Non ci credo》e strizzò gli occhi in una smorfia di fastidio.

A me scappò una risatina per la sua reazione.

《Sarà per un'altra volta》gli dissi divertita e gli lasciai un bacio sulla guancia.

《Così mi uccidi però!》esclamò lui.

Io risi e mi diressi verso la porta del retro del locale da cui era venuta la voce.

《SIAMO QUI》gridai.

Vidi John venirmi in contro con un altro ragazzo.

《Ehi! Ma dov'eravate finiti??》mi chiese mio fratello.
《Lo svampito qui - e indicai Paul - si era dimenticato degli spartiti》
《Sempre il solito, Pauly.. - lo prese in giro John - comunque lui è George. George, Clare. Clare, George.》ci presentò.
《Ah sei tu il famoso chiarrista! Molto piacere!》 Dissi sorridente a George mentre gli stringevo la mano.
《Piacere mio》mi sorrise lui a sua volta.

《Beh! - ci interruppe Paul - entriamo o no?》

Let It BeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora