La prof entrò e ci saluto tutti. Era l'ora di latino. Non credo che mettere latino alla prima ora sia stata una buona idea, ma già era tanto che avessimo un orario dopo tutte le difficoltà per crearne uno che coincidesse con le necessità di tutti i professori ad inizio anno. Giorgia tiro fuori il libro e il quaderno e mise il telefono sotto il banco: "le piaceva restare in contatto con le persone anche durante l'orario scolastico" ripeteva ogni volta che provavo a dirle di cambiare abitudine, ma non c'era nulla da fare ed inoltre riusciva comunque a seguire, quindi poteva fare come preferiva. La prof di latino iniziò una calma ora di lezione. Prima correzione dei compiti e poi spiegazione di un nuovo argomento. Era sempre la stessa cosa. Mi piaceva questa cosa di lei: avrei sempre saputo prima di iniziare la lezione come sarebbe andata. Mi piaceva quando le cose si ripetevano senza tante novità. Beh, almeno era così con la lezione di latino. Terminò velocemente: per quanto un'ora di latino possa terminare velocemente. Ci fu il cambio dell'ora e venne il professore di inglese. Okay. Dovevo solamente arrivare a fine giornata in fondo.. Non era difficile... L'ora in inglese fu infinita.
Ma finalmente giunse alla fine con la tanto attesa campanella della ricreazione. Cavolo che bello!
Chiusi subito il libro e con Giorgia e Fabio ai miei fianchi mi incamminai a prendere la merenda ai distributori nell'atrio come era comune abitudine ormai... Intanto venne con noi anche Marco, poco dopo si unì Gabriele che mi abbracciò lasciandosi un bacio in fronte ed infine Chiara e Filippo che camminavano vicini: si somigliavano caratterialmente ma di sicuro non sarebbero mai stati uguali anche se migliori amici: lei aveva un sorriso bellissimo sempre in mostra, lui al contrario aveva da mostrare solamente un'espressione cupa e triste(?). Dirigendoci all'atrio tutti parlavano della festa che ci sarebbe stata quella sera: l'avevano organizzata i ragazzi del quinto a casa di uno di loro ed era invitato tutto l'indirizzo del liceo classico. Non saremmo stati tantissimi ma sarebbe stato sicuramente divertente. "Io ci vado." disse Chiara. "Vengo anche io, ho già chiesto a casa e ho il permesso" continuò Giorgia. "Fortunatamente posso anche io" disse Gabriele. Se andava Gabriele volevo andare anche io. "Voi venite?" chiese poi Gabriele a me, Filippo e Marco, infatti ancora non avevamo dato una risposta. Marco disse "Sicuro, la organizzano casa di mio cugino!". Oh.
"Certo che vengo. É una festa e per essere tale deve esserci la mia presenza! Haha " gli altri risero.
Io intanto pensai.
Mia madre mi avrebbe lasciata andare? Si, dai. Sicuramente avrebbe detto di se glielo avrei chiesto con calma e con una faccia da cucciola... E poi probabilmente aveva il turno notturno e sarei potuta tornare un po' più tardi. "Ehi Emily vieni?" mi chiese sorridente chiara. "Si. Penso di poter venire." risposi sorridente. Sorrise anche lei.
Nel frattempo eravamo arrivati nell'atrio. Ci disperdemmo tutti a coppie a prendere le nostre merende e ognuno ritornò in classe propria. Le ultime tre ore di oggi erano suddivise in un'ora di poesia e due di greco: da suicidio!
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Amici Comuni
RomanceInsomma sapevo già lo avrei amato per sempre. Sarebbe stato il mio pensiero fisso. Un chiodo nel cranio. Non potevo dimenticarlo. Non potevo far finta che nulla fosse stato. Perché, al contrario, era stato una delle cose più belle della mia vita.