Ventitrè.

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Caro J,
Sono felice di averti sempre a mia disposizione.
Non ti sfrutto, non lo faccio.
Non so nemmeno se le leggi, le mie Lettere.

Michael è sempre contento.
Vorrei essere come lui.

In tutti sensi.

Lui è bello.
Ma non è una bellezza soggettiva, perché sono sicuro che chiunque su questo Mondo, anche se poco, lo considera bello.

È una bellezza senza limiti.

«Sei bello.»

«Ma, Luke, me l'hai già detto così tante volte.»

«Lo so, ma una bellezza simile va ripetuta infinitamente.»

Il modo in cui riesco a zittirlo con le mie riflessioni sul suo modo di utilizzare la grammatica a casaccio e sui romanzi vecchi, quelli non attuali, è quasi esilarante.

«Sta' zitto, Lukey.» Borbotta prontamente, ogni volta che lo correggo.

«Okay, sto zitto. Ma se poi metti dei verbi sbagliati in una frase non è colpa mia.»

Mi fa innervosire a volte, tutto qui.

«Jack?»

«Jack un cavolo.»

«Perché non dici mai le parolacce, mh?»

«Beh, credo per una scelta personale.
Non ha senso dire quelle brutte parole, senza un motivo.»

«Si, ma in Quel Momento sei diventanto piuttosto scurrile.»

«Sta' zitto, Michael.»

Ti ho già detto che amo la sua risata?
È un misto fra il suono del pianoforte, ma quando premi forte sui tasti, e la ninnananna che mi cantava Liz quando ero piccolo.

Tutti mi hanno sempre detto che faccio dei paragoni stupidi, anche perché, spesso, paragono le cose a esperienze o suoni che ho sentito solo io, se non poche persone.

Anche non hanno senso, a me piacciono.

Jack non vuole questo 'Noi'.

«Va contro la scienza, contro la religione. Va contro tutto!» Le urla le hai sentite pure tu.
Vero, J?

«Cos'è? Siamo malati, per caso?» Questa volta la mia voce è decisa, ferma, senza quella stupida incrinatura che mi viene quando la sua voce si alza.

«Si, è una malattia genetica.
Oltre che disabile, dovevi nascere pure frocio!» Lui non riesce a ferirmi, non può.
Io sono più forte di lui, e glielo voglio dimostrare.

«Ah si? Davvero una malattia genetica?
Beh, è provato scientificamente che la tua, di malattia, cioè l'omofobia, è peggio della nostra.
Non puoi decidere chi mi debba piacere o meno! Cos'è, siamo tornati ai tempi degli imperatori e dei matrimoni combinati?» Sono forte, anche senza il suo appoggio.

Me ne andai a testa alta, felice di averlo finalmente zittito.
-Forte, più o meno.

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hey.
è orrendo questo capitolo, Ik, ma non avevo tempo (non ce l'ho mai, lol).
comunque, spero sempre che vi sia piaciuto.
all the love. xx
-mochi.

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