Due.

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Caro J,
Scusami se la scorsa volta ti ho lasciato in sospeso, con quell'ultima frase, ma la mamma mi aveva chiamato perchè dovevamo andare dal signor Irwin.
Ho deciso di raccontarti il seguito della mia storia un'altro giorno, solo per lasciarti un po' sulle spine.
Oggi, in questa lettera, ti parlerò del mio migliore amico Edward, comunemente chiamato Ed.
Credo di essere l'unico in tutta la scuola che lo chiama ancora 'Edward', tranne i professori.
Ieri pomeriggio, erano precisamente le 18, mi ha detto che ha visto Lacy fare un pompino ad Ashton, nell'ultimo gabinetto del bagno dei ragazzi; quello pieno di scritte e che puzza perennemente di pipì.
Almeno, credo che sia andata così, mi sono fermato a riflettere sulla parola 'pompino'. «Scusa, Edward, ma che cos'è un pompino?» Dissi io, arrossendo leggermente, perchè sapevo che era una cosa che riguardava il sesso. «Oh, Lukey,» lui ridacchiò «lo scoprirai  quando sarai più grande!» Ci sono rimasto un po' male: io sono grande, ho 18 anni! «Però, posso iniziare a dirti che è una cosa che fanno le ragazze ai ragazzi, con questa.» Poggiò una mano sulle mie labbra. Poi, tutta ad un tratto si incupì e abbassò la voce, anche se eravamo solo io e lui, in camera mia. «Beh, anche i ragazzi possono farli ad altri ragazzi.» Mamma me ne aveva parlato: possono esistere dei ragazzi attratti da altri ragazzi e ragazze attratte da altre ragazze (UHM.). Non m'interessa più di tanto, perchè io sono attratto da una ragazza. Quindi il problema, se si può chiamare così, non si pone minimamente.
Ieri Ellie mi ha parlato. Non come avrei voluto io, ma mi ha parlato: io ed Edward eravamo davanti al mio armadietto, come ogni cambio dell'ora. Ellie, Calum e Lacy erano lì. Mentre poggiavo i libri dentro l'armadietto sempre pulito e ben ordinato, e crocettavo lo spazio bianco di fianco alla scritta 'Martedì 22', sono molto metodico, Edward continuava a parlarmi di quello che aveva fatto la sera prima, con una tipa incontrata in un bar.
Di solito le persone che sono nate sotto il segno del Capricorno sono stabili e metodiche, ma lo sono pure io, che sono del Cancro.
A volte mi metto a leggere gli oroscopi sulle riviste di mamma; il mio segno, la maggior parte delle volte, è definito un segno abbastanza sfigato. Ho scoperto che se vuoi sapere veramente com'è il tuo oroscopo, ti basta leggere la prima o l'ultima frase del trafiletto che hanno dedicato al tuo segno.
Io lo faccio spesso, e funziona.
Ecco, è capitato di nuovo: ho cambiato discorso! Basta, basta, basta. Dopo un po' diventa fastidioso.
Anche Edward me lo fa notare spesso. Dice che forse è colpa del fatto che studio troppo, o forse perchè ho troppe cose per la mente.
Oh, prima che me lo dimentichi, mi ha spiegato una cosa. Edward, intendo.
Ad un certo punto si è abbassato i pantaloni e i boxer, per poi sedersi sul letto. «Hai caldo? Guarda che il bagno è fuori.» Bisbigliai, guardandolo in faccia. «Oggi, mio caro Luke, ti spiegherò che cosa vuol dire 'masturbarsi.'» Senza neanche lasciarmi rispondere, si prese il pene in mano ed iniziò a muovere la mano. «Perchè me lo vuoi insegnare proprio ora?» Borbottai io, guardando attentamente il suo movimento della mano. «Beh, vedi. P-perchè ho bisogno proprio ora di questo bisogno.» Dopo quella frase non dissi più niente.
Fra i vari gemiti di Edward e il mio schiarirmi della voce, dopo qualche minuto, dalla punta del suo pene uscì quel liquido bianco. Sperma? Si, credo proprio che si chiami così. «Ora stai meglio?» Dissi, guardando la sua fronte corrugata e imperlata di goccioline di sudore. «S-si.» Mormorò lui, alzandosi e rinfilandosi tutto.
Edward voleva che lo rifacessi, su di me stesso, però. Ma la mamma lo aveva chiamato, perchè doveva andare via.
Un'altro mio difetto, è quello di fare troppe ripetizioni. È davvero fastidioso, pure questo. Tendo sempre a ripetere i nomi delle persone a cui voglio bene, soprattutto quando parlo di loro.
Credo che tu l'abbia appena notato.
Facciamo così, torniamo al discorso di prima?
Ecco, ero davanti al mio armadietto e, ad un certo punto mi si avvicina Ellie. Il mio cuore batteva fortissimo, fino a rimbombarmi nelle orecchie. «Hey, Lucas? Ci sei?» Ellie rise. Deglutii. «C-come scusa?» balbettai. «Perchè tu e il tuo fidanzato non vi date un bacio?» Ridacchiò, indicando Edward. «Uuh, si, un bacio!» Urlò Calum. «Bacio! Bacio! Bacio!» Le urla dei ragazzi nel corridoio della scuola si facevano sempre più lievi, fino a scomparire. Chiusi gli occhi e, dopo qualche minuto, sentii un rumore metallico, proprio  alla mia destra. «Hai rotto il cazzo!» Riaprì gli occhi e lo vidi: il ragazzo con i capelli lilla. Teneva Calum per il collo, e lo spingeva contro l'armadietto. «Ah beh, perchè tu ce l'hai?» Calum rise, e il tipo lo spinse di più contro il metallo verde. Quasi mi sembrava che si fosse curvato leggermente. «Hey, amico, piano!» borbottò Calum. Capelli Lilla, lo chiamerò così d'ora in poi, visto che non so il suo nome, lasciò la presa sul collo del ragazzo e corse fuori dalla scuola.
Fra le risate da parte di Ellie, Lacy e gli altri ragazzi, mi affrettai a prendere i libri e a dirigermi verso l'aula di biologia.
Perchè quel ragazzo aveva fatto così? Mi stava difendendo?
Domandandomi queste cose, finii, purtroppo, con la ruota di Mindy, sulla scarpa del professore...
Oh, mamma mi chiama, devo aiutarla a fare i brownie. Finirò la storia poi.
Sto accumulando davvero tante storie da dirti. Lo so che mi si ritorcerà contro.

- Luke.

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ma anche no.
c'ho messo due anni per scriverlo, ed è anche venuto una merda!
che belle cooose.
vaabbè.
-mochi.

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