Capitolo II

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Bianca corse a casa, posò lo zaino, si diede una sciacquata e andò a mangiare. Disse a sua madre che sarebbe tornata alla festicciola, si mise un po' di trucco e uscì.
Quando entrò dal cancello vide quel ragazzo che parlava con un amico, provò ad ascoltare e si rattristì perché i due stavano parlando di una ragazza. Bianca pensò che sicuramente quella ragazza non fosse lei e che la ragazza dei loro discorsi doveva essere molto carina. Raggiunse Diego ai lati del campo e cominciò a chiedergli tutto di Danil, così Diego, per attirare l'attenzione, cominciò a gridare, il ragazzo sentì e mi guardò. Bianca diventò rossa come un peperone, uscì dal campo e iniziò a "picchiare" il suo migliore amico che voleva solo farli conoscere.
Qualche ora dopo finì il torneo, lei dovette aspettare che Diego si cambiasse e, nel frattempo, Danil arrivò.
-Ciao, potrei prendere un attimo il tuo cellulare?-
-Si tieni... aspetta che c'è il blocco- lei sbloccò lo schermo.
-Comunque io sono Danil, tieni il telefono.-
-Io sono Bianca-
I due si salutarono. Diego finalmente uscì dallo spogliatoio e vide che Bianca era al settimo cielo. Si vedeva davvero che era felice: aveva un sorriso a trentasei denti, continuava a saltare, si toccava ogni due secondi i capelli e aveva due occhioni che parlavano da soli.
Diego muoviti andiamo a casa!-
-Si calmati, fammi salutare.-
-Va bene ma fai presto.-
-Eccomi, ma devi raccontarmi qualcosa?-
-Nono perché?
-Ti si legge negli occhi-

Lui le ha insegnato a sorridereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora