Chapter 1

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                                                                    Judge Not

Il giorno dopo...

Apro gli occhi di scatto.
Mi metto seduta nel letto.
Mi strofino gli occhi ancora assonnati.
'Oh ma... che...' bisbiglio io non capendo l'improvviso mal di testa.
Tossisco, e tossisco ancora.
Mi lascio andare nel letto, guardando il soffitto.
Socchiudo gli occhi, e li apro di nuovo prontamente.
Mi rialzo.
'Cavolo, sono le 8!' mi tolgo la calda coperta da dosso e comincio a prepararmi.
Scendo per le scale, saluto mamma e percorro la solita strada per andare al pullmino.
Corro come una pazza appena vedo che stà già partendo, ma purtroppo, lo perdo un'altra volta.
'La fortuna!' urlo io mettendomi le mani tra i capelli.
'Cavolo... mi sento girare' bisbiglio poggiando una mano sulla fronte.
'Io...' farfuglio cadendo, ma penso che non è stata una caduta tragica. Anzi, molto morbida.
'Katy! Katy! Stai bene?' esclama una voce, mentre sento uno strano fruscio fresco sfiorarmi il viso.
'Io...' apro gli occhi lentamente.
'Marcel!' sussulto io, sbarrando gli occhi.
'Ti senti bene?' bisbiglia lui preoccupato.
'Ti sono caduta addosso? Che vergogna scus...'
Mi guarda fisso negli occhi, e mi sfiora il viso.
Un brivido mi aveva appena attraversato la schiena.
Non avevo mai notato che i suoi occhi erano di un verde così chiaro ma allo stesso tempo così intenso.
Colpa di quei stupidi occhiali a fondo di bottiglia.
Deglutisco e continuo.
'Scusa' dico fievolmente fissandolo.
'Non preoccuparti' dice alzandosi e porgendomi la mano.
'Te la senti di andare a scuola?' mi chiede lui.
'Non... lo so' bisbiglio io guardando le mie scarpe.
'Se vuoi ti posso accompagnare a casa' dice lui con quella sua tipica voce roca, e con un sorriso sincero stampato in viso.
'Ma così marinerai la scuola' esclamai io accigliandomi.
'Non fa niente' 
'Sai è strano sentirlo dire da un ner... studioso' dico io aggiustandomi.
'Volevi dire nerd' dice lui facendo un sorriso falso.
'No no... scusami' dico io sincera.
'Non fa nulla' dice lui sorridendomi.
'Se... magari ci sambiamo il numero?' dico io sorridendolo.
'Ohw... va bene' dice lui arrossendo.
*ci scambiamo il numero*
'Va bene, andiamo?'
'Si' dico io avvicinandomi a lui.
Marcel era davvero un ragazzo carino, anche se considerato nerd, era simpatico e gentile.
Non si deve giudicare prima di conoscere.
Le persone che giudichiamo a volte sono le più speciali, e Marcel me ne ha dato prova.

'Ecco, siamo arrivati' dico io dando uno sguardo a casa mia.
Non era nè una villetta lussuosa, nè una bettola, insomma, una tipica casa inglese.
'Molto carina' dice lui fissandomi, con un sorriso.
'Eheh... grazie' bisbiglio arrossendo.
NON ERA PER ME QUEL COMPLIMENTO OK? OK.
'Ora... beh, vado a casa anch'io'
'Come farai a dirlo ai tuoi?'
'Beh... non posso dirglielo'
'E perchè?'
'Non... ci sono più' bisbiglia lui abbassando la testa.
'Oh mamma scusami tanto, non volevo' dico io triste.
Lo abbraccio forte.
Sentivo di voler bene a quel ragazzo, era quasi speciale.
Poi, non è come si dice in giro, Marcel aveva un profumo fantastico, e ogni volta mi faceva piacere abbracciarlo.
'Io vivo con mia zia, ora' dice lui neutrale.
Resto in silenzio.
'Ora meglio che vada' dico io.
'Che ne dici se stasera venissi a casa mia? Così sai, non sono tanto brava in matematica' dico io sorridendo.
'Oh, va bene' esclama lui arrossendo.
'Allora a stasera' dico io aprendo il cancelletto del cortile.
'A stasera' dice lui andandosene.
'Marcel' lo chiamo io.
'Si?'
'Ti voglio bene' dico io arrossendo.
Chiudo il cancelletto e percorro la stradina per andare alla porta.

POV Marcel

Wow, una ragazza non mi aveva mai espresso i suoi sentimenti.
Beh, non erano sentimenti, mi aveva detto solo un semplice 'Ti voglio bene', ma per me era importante.

POV Katy

Corsi dentro casa, aprii la porta della mia camera e mi buttai sopra il mio letto.
Fissavo il soffitto.
E pensavo.
Era stato veramente lui, Marcel, il ner... studioso della scuola, a salvarmi?
Era stato veramente lui a dare un pugno ad un bullo per difendermi?
Lui aveva marinato di proposito la scuola per accompagnarmi a casa?
Iniziavo a pensare che quel ragazzo era davvero speciale.
E il minimo che potevo fare era dirgli 'Ti voglio bene'.
Penso, spero, che anche lui me ne voglia.
Non ho mai avuto un amico sincero, come lui.
Mi passo una mano sugli occhi, e li chiudo istantaneamente.
E mi addormentai.

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