Tutti i ricordi passati con lei riaffiorano nella mia mente, come quando passammo ogni sabato sera insieme tra pizza e tv, i nostri scleri insieme, i giovedì a casa mia a studiare per quella che a quei tempi era la scuola "normale". Forse sono troppo melodrammatico ma è inevitabile non pensarci. Eppure siamo nella stessa scuola, è come se ci avessero divisi in due classi diverse, ma dopo tutti questi anni insieme, essere separati è come una coltellata al centro dello stomaco. Tengo ancora lo sguardo fisso sul piatto pieno di patate fritte e pollo sotto ai miei occhi ma la mente continua a vagare altrove, così come le orecchie. Tutti parlano tra loro, anche i novellini come me. Io sono l'unico che non parla.
-Ehi amico, tutto a posto?- chiede un ragazzo di un anno più grande di me facendomi tornare nel mondo dei vivi.
-Cosa? Oh..emm.. S-si si tutto ok- il suo sguardo non sembra essere molto convinto della mia risposta e a dire la verità, se fossi stato in lui, avrei cercato di capire il mio tono così insicuro. Non sono molto bravo a fingere, infatti poco tempo fa, ovvero prima di arrivare in questa scuola, il mio sogno era quello di seguire dei corsi di recitazione dopo la scuola per diventare un attore, ovviamente prima che venissi a conoscenza della mia natura.
-..ok.. Comunque piacere. Io sono Paul Edwing. Secondo anno, e tu sei Jesse Evans vero? Ti ho tenuto d'occhio durante la cerimonia- dice facendomi l'occhiolino e offrendomi la mano. Il suo gesto mi mette in soggezione.
-si.. Piacere di conoscerti- gli stringo la mano. Ha le mani morbide e delicate, tutto l'opposto delle mie.
-Bene, io sono il capo degli alunni del secondo anno e del primo. Se l'anno prossimo vorrai esserlo anche tu ti consiglio di starmi vicino e vedere come si fa- mi fa un altro occhiolino. Spero abbia finito visto che ormai mezzo tavolo dell'Aria guarda solo noi. O meglio, FISSA.
-Emm.. No grazie- per quanto figo possa essere il suo incarico per lui, a me non ispira molto. Odio prendermi le responsabilità -però possiamo comunque essere amici- stavolta lo faccio io l'occhiolino offrendogli la mano. Che sia ben chiaro, qualunque siano le sue intenzioni io non voglio farne parte. Mi sta simpatico, ma come amico. E poi come posso liberarmi di un ragazzo più grande cercando di non ferire i suoi sentimenti davanti a tutto il tavolo? Per quanto possa odiare queste situazioni, cerco sempre di essere il più educato possibile ogni volta che mi intromettono o mi intrometto in un argomento.
-Ci sto- afferma afferrando la mia mano sospesa a mezz'aria. Ora non ci sta fissando più mezzo tavolo, no. TUTTO IL TAVOLO!! Odio stare al centro dell'attenzione e sento le mie guance avvampare dalla timidezza-però adesso mangia. Non vorrei mai che il primo giorno di scuola ti senta male perchè sei a stomaco vuoto- mi incita. Ora che sto mangiando tutti sono ritornati a guardare il proprio piatto e a chiaccherare tra di loro. Io e Paul non ci rivolgiamo più la parola tanto siamo presi dalla bontà del pollo con le patate.
Solo quando manca l'ultima coscia di pollo che prende lo spazio che prima era occupato dalle patate fritte, suona il gong della campana susseguita dalla voce della preside, che invita chi non ha finito a finire il più velocemente possibile e a chi ha finito di andare nel dormitorio seguiti dal capo del proprio anno, avvisandoci che il giorno dopo si svolgeranno le prime lezioni di controllo per gli alunni del primo anno e per quelli di secondo e terzo degli approfondimenti in base al loro elemento.
Fortunatamente nemmeno Paul ha finito, il chè vuol dire che, anche se gli altri seguiranno il capo del terzo anno che non è il loro, io avrò comunque un accompagnatore per evitare di perdermi dentro il castello quale ci troviamo. Non mi ci vuole molto visto che è solo una coscia di pollo, ma, seppur una, mi fa sentire un senso di sazietà quasi vicino al vomito.
-Finito?- chiedo a Paul ansioso di andare a dormire per il giorno dopo così potrò finalmente vedere Sophy e iniziare a controllare il mio potere.
-Quasi..- mastica l'ultima patatina rimasta nel suo piatto per poi mandarla giú -fatto!- si alza di scatto.
-Ok andiamo- dissi tutto frenetico.
-Ti eccita la lezione per domani eh?!?- mi da un piccolo spintone con il gomito. La piccola risata uscita dalla mia bocca è impossibile da trattenere.
-A dire la verità non vedo l'ora- ok, solo una decina di minuti fa ero triste per la separazione con Sophy, ma ora tutto sembra essere svanito e stavo iniziando ad accettarlo. Da piccolo ho sempre sognato un potere come questo, quello di volare, creare tornadi o robe varie. Ora mi sto solo facendo dei viaggi immaginari, scoprirò cosa potrò fare con il mio potere domani mattina. Speriamo bene. Quando usciamo dal Salone vedo ancora di ragazzi che si tramutano. I ragazzi di prima sono accompagnati dai grandi e da quel che ho capito, i ragazzi che stanno volando su alcune piattaforme per raggiungere una porta di color giallo, sono quelli dell'Aria. I ragazzi dentro le bolle d'acqua che scendono nelle profondità ovviamente quell'Acqua. Quelli che stanno semplicemente raggiungendo una porta verde da cui sbucano delle piattaforme attaccate l'una all'altra, saranno sicuramente state costruite in non so che modo dall'alunno di terza per far congiungere il Salone con quello dei ragazzi della Terra. Mancano solo quelli del Fuoco che non riesco a vedere. Ma poi scorso una piccola figura femminile in lontananza. Come facevo a non riconoscere quei capelli meravigliosi? Sophy stava letteralmente camminando sul fuoco assieme agli altri novellini per poi entrare in quella porta rossa che deve essere l'ingresso al loro dormitorio. Prima che si chiuda la porta alle sue spalle, si gira e i nostri sguardi finalmente si incontrano. Prima che chiuda capisco che ha voglia di parlare con me, ma il ragazzo di terza sbuca dietro di lei e, dopo avermi fissato come per mettermi a fuoco, chiude immediatamente la porta. Ok la faccia di Sophy era un pò preoccuapata. Non sapendo camminare sul fuoco non posso raggiungerla. Quindi sono costretto a rivederla domani.
-Ok dai prima tu- mi incita Paul a salire sulla piattaforma per il momento galleggiante sull'acqua. Sono sempre stato un pò goffo, quindi appena metto entrambi i piedi e Paul inizia a far alzare lentamente la piattaforma, inizio a oscillare. Fortunatamente riesco a ritrovare l'equilibro prima di finire in mare ma, che ci posso fare? Sono un disastro. -Che ne pensi?- mi chiede con un sorriso 32 denti stampato sul viso.
-Su cosa?- proprio non capisco a cosa si riferisce.
-Ti piace la sensazione di "volare"?- chiede facendo anche le virgolette con le mani davanti alla parola "volare".
-Oh si dai mi è sempre piaciuta l'idea di volare, avere un paio di ali e roba varia-.
-Bè allora sei nel posto giusto- mi dice sfoderando un altro sorriso.
-Oh lo puoi scommettere- scoppiamo insieme a ridere.
-Tu sai già trasformarti?- gli chiedo abbastanza curioso.
-Lo impariamo l'anno prossimo. Vedi, durante il primo anno ti insegnano a controllare il tuo potere, durante il secondo ti insegnano a muoverti trasformandoti nel tuo elemento, quindi noi ci muoveremo diventando delle nubi o roba del genere, e durante il terzo ti insegnano a trasformarti- dice abbastanza eccitato all'idea di quello che gli spetterà quest'anno. E a dire il vero pure io non vedo l'ora di saper controllare a tutti gli effetti il mio elemento.
Passano altri circa 5 secondi prima di arrivare finalmente davanti alla porta gialla del nostro dormitorio. Dal collo vedo Paul tirare fuori una collana con un triangolo giallo rivolto verso l'alto e una linea orizzontale che divide in due parti il gioiello: il simbolo dell'aria, per poi inserirlo nella piccola incisura che ha la stessa forma della collana.
La porta si apre e quello che troviamo davanti mi lascia sbalordito. Un piccolo salotto provvisto di 2 tavoli, un divanetto color giallo, pareti color giallo pieni dello stesso simbolo sulla collana di Paul in bianco, cuscini gialli, sciarpe gialle, cravatte gialle e mantelli gialli. Solo il maglioncino, la camicia, i pantaloni e le scarpe sono bianche. Bè io AMO il bianco, il che non mi dispiace. Solo dopo qualche secondo mi rendo conto che i vestiti della nostra divisa sono indossati da un manichino senza volto, il che vuol dire che è solo come modello.
-Ok quella porta lì a destra è il dormitorio dei novellini- dice Paul indicando la porta ovviamente gialla vicino al divanetto -quella a sinistra è dei ragazzi di seconda come me- indica la porta gialla vicino ai 2 tavoli -e infine quello là in alto è quello dei ragazzi di terza- indica la porta collegata alle scale -spero il tuo primo giorno domani sia fantastico come lo è stato il mio l'anno scorso e... Bè buonanotte- mi dice facendomi l'occhiolino e un segno di saluto con la mano.
-Notte Paul- ricambio con lo stesso saluto. Ciò che mi trovo appena entro nel mio dormitorio sono: 15 letti singoli coperti da piumone giallo e cuscino giallo (speriamo che almeno il materasso sia bianco. Giusto per dare un pò di colore in più) con accanto dei bauli gialli con sopra le nostre divise e 5 finestre poste ognuna a distanza di 3 letti l'una dall'altra.
Tutti ormai dormono e quindi vado nell'unico dei 15 letti non occupato e apro il baule per prendere il pigiama che, da quel che noto, hanno preso tutti da là dentro. Pigiama interamente giallo (come se dovessi dimenticarmi che appartengo all'Aria come se le pareti e tutto il resto non me lo ricordassero) con tanto di pantofole gialle con suola bianca. Finalmente è il momento di andare a letto e, senza fare rumore, scosto il piumone giallo per infilarmi dentro il calore che il letto mi può offrire. Quanto amo l'inverno. Il freddo, la neve, la pioggia, i cibi caldi, le bevande calde, e sopratutto il letto caldo e morbido. Non mi ci vuole molto per addormentarmi, vista la comodità del materasso. Ma non sapevo che quella notte mi avrebbe spettato un lungo incubo.~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•
Hello there. Come promesso, se avessi raggiunto 100 visualizzazioni vi avrei portato il nuovo capitolo. Mi stupisco di quanto ho scritto e ne vado fiero. Spero vi piaccia come gli altri capitoli.
Un bacio😘
il_serpeverde_del_4
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IL DOMINATORE DELL'ARIA
FantasyPRIMO LIBRO DELLA TRILOGIA "IL DOMINATORE DELL'ARIA" Trama: Jesse Evans crede di essere un ragazzo come tutti. Ha 16 anni e frequenta il primo anno di un liceo americano a New York. Non ha amici, solo una migliore amica, la migliore amica di sempre...