"Lunga Notte"

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Harry's POV

Non so dove presi tutto quel coraggio per salvare il mio numero di telefono sul suo cellulare, ma sinceramente sono orgoglioso di me. Così non dovrà imbarazzarsi perché non sa come comunicare con me.

Da Lou💜: Sai che puoi fidarti di me, vero?

Da Lou💜: E sai che quando sarai pronto potrai raccontarmi quello che è successo, vero?

Alzai la testa verso di lui e lo guardai con aria triste, ma lui mi rassicurò con un sorriso.

Da Lou💜: Non devi per forza, non ti obbligo mica.

Per Lou💜: Grazie

Da Lou💜: Perché?

Per Lou💜: Per preoccuparti di me ;)

Louis alzò lo sguardo su di me, per poi abbassarsi alla mia altezza e prendermi il viso tra le mani e guardarmi negli occhi. Stava per dirmi qualcosa, quando sua madre entrò in salotto.

"Ragazzi, venite a mangia- oh, scusate, ho interrotto qualcosa?" Chiese, facendoci arrossire di botto.

Scossi la testa freneticamente, togliendo le mani di Louis dal mio viso, che erano ancora poggiate sulle mie guance. Mi alzai ancora rosso in viso e seguì Louis che andava verso la cucina.

Sua madre aveva preparato una lasagna che, a parer mio, era una delle cose più buone che avessi mai assaggiato. Di solito i miei genitori mi preparavano sempre cose sane e senza grassi, volevano che restassi sulla linea, così, parole di mio padre, non avrei dovuto subire prese in giro per essere grasso, oltre per essere sordo. Mio padre non era mai stato un bravo padre, se uno che arriva ogni notte ubriaco fradicio e che ti tratti come se fossi il nulla si possa definire padre. Poi c'era mia madre, che era dolce, ma solo quando mio padre non era in casa. Lei restava zitta a guardare quando lui mi attaccava, come se avesse addirittura paura di difendere suo figlio.

A distrarmi dai miei pensieri fù Louis che, poggiando una mano sulla mia -facendomi arrossire -, mi aveva chiesto una semplice domanda che mi fece mandare, non so per quale motivo, le guance a fuoco.

"Vuoi restare qua questa notte?"

Lui vedendomi sbalordito, continuò.

"Non sei obbligato, solo che preferirei vedere che tu stia bene" mi disse.

Io, ancora rosso in viso, annuì lievemente per poi accorgermi della mia mano che si era stretta alla sua istintivamente. Lui, facendo finta di dover fare qualcos'altro, lasciò la mia mano, probabilmente pensando che mi desse fastidio. Ma la cosa che mi confondeva era che era piacevole quel piccolo contatto con lui. Si alzò, facendomi segno di seguirlo su per le scale. Arrivammo in una stanza, che dedussi fosse camera sua, piena di poster di band che non conoscevo e di alcuni altri cantanti. Era un pò disordinata, ma abbastanza ordinata per essere la stanza di un adolescente.
"Ti cerco un pigiama, siediti pure sul letto" disse, per poi avvicinarsi al suo armadio, mentre io mi sedevo sul suo letto.

Forse avrei dovuto avvisare i miei che sarei andato a dormire a casa di... qualunque cosa fossimo io e Louis, ma a loro non potrebbe fregar di meno, forse non si accorgeranno neanche della mia assenza in casa. Non si accorgono neanche della mia presenza in casa, sono come invisibile per loro, a parte quando devono urlarmi addosso quanto schifo faccio.

Alzai lo sguardo, vedendo che Louis mi stava porgendo dei vestiti.

"Tieni, spero ti stiano. Sai, sei quasi due volte più grosso di me" disse, facendomi ridacchiare. A quel suono i suoi occhi si illuminarono e mi fece un sorriso che mi mozzo il fiato. Si avvicinò lentamente a me e si abbassò alla mia altezza e mise gli indici nelle mie fossette avvicinandosi sempre di più al mio viso, facendomi ridacchiare una seconda volta in un giorno. Cosa mai successa.

"Hai una risata fantastica" disse, per poi accorgersi di quello che aveva detto ed arrossire.

A dividere i nostri visi erano solo circa tre centimetri di distanza. Potevo sentire il suo respiro sul mio viso, provocandomi brividi lungo la spina dorsale. Mi lasciò un leggero bacio all'angolo della bocca, facendomi bloccare di nuovo il respiro, poi si alzò, indicandomi i vestiti ed uscendo dalla camera, probabilmente a darsi una sciacquata in bagno.

Io, ancora scosso per il bacio ricevuto, mi vestii in fretta e presi il mio cellulare per mandare un messaggio a Louis. Proprio quando aprì la sua chat, la porta si aprì, facendo vedere un Louis in boxer con un asciugamano sul collo, a petto nudo e con i capelli che gocciolavano, cadendo sul suo petto. Deglutì rumorosamente, arrossendo violentemente, continuando a guardarlo, mentre lui mi guardava con un ghigno divertito in faccia.

"Spero non ti dispiaccia, ma io dormo in mutande" disse ridacchiando per la mia faccia tra lo sconvolto e l'imbarazato. Aspetta, perché avrebbe dovuto dispiacermi? Mica dormivo con lui... vero?

"Dormirai con me, a meno che tu non preferisca il divano" disse, quasi leggendomi nel pensiero. Annuì, come per confermare che avrei dormito con lui.

Poi realizzai una cosa: avrei dormito nello stesso letto con un esemplare raro di Louis Tomlinson in boxer, senza maglietta e che faceva vedere i pettorali scolpiti alla perfezione quasi dallo scultore più bravo di tutti i secoli.

Questa sarà una lunga notte.

***Polpetta time***

Sorretemi per il ritardo, ma sto scrivendo altre quattro storie e non è che sia come Blue Arrow della storia di Nene che sa fare mille cose contemporaneamente, ma sono solo una sboldra che sta sempre sul divano a guardare le ripetizioni di The Big Bang Theory.

My life is a cacca.

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LOL VI AMO CIAO

Mute || Larry Stylinson (A/U)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora