"Abuso"

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Leggete il Polpetta Time sotto plis :)

Louis aveva insistito per riportarmi a casa, nonostante lo avessi praticamente pregato in ginocchio di non farlo. Avevamo passato due giorni bellissimi, e, si, aveva insistito che dormissi con lui anche oggi che era domenica. Mi aveva portato al centro commerciale, ma io non avevo abbastanza soldi per comprarmi qualcosa, ma lui era stato così dolce da offrirsi di pagare lui al posto mio, nonostante anche qui lo avessi guardato male per aver insistito. Mi aveva comprato uno zucchero filato rosa, poi mi aveva pure portato ad un fast food e infine siamo andati a passeggiare in un parco li vicino. Quella era stata la giornata più bella che avessi mai vissuto.

Ma ovviamente le cose belle non durano per sempre.

Eravamo in macchina, diretti verso casa mia, e dire che ero agitato era un eufemismo. E se mio padre mi avesse visto con Louis e sarebbe andato fuori a picchiarlo? Lo avrebbe fatto di sicuro conoscendolo. Non voleva che io avessi amici, perché se li avessi mai invitati a casa nostra, avrebbero visto in che condizioni vivevo. Per fortuna mio padre non sapeva che ero gay, perché se lo avesse saputo sarei già morto tempo fa. Non è che vivessimo in modo decente, infatti mio padre perse il lavoro circa tre anni fa, e da lì non ha smesso un secondo di bere o picchiarmi, continuando tutt'ora a ripetermi che sia stata colpa mia se aveva perso il lavoro. Io spero ancora oggi che si rimetta in sesto per cercare un lavoro, non solo per comprare una casa decente, ma anche perché fino a quando aveva il lavoro, stava mettendo soldi da parte per farmi fare quella famosa operazione per farmi sentire.

Peccato che la vita non sia tutta a fiori, al massimo appassiti.

Louis si fermò di fronte ad una casa, che realizzai fosse la mia e mi guardò con quasi compassione, peccato che io non la volessi da nessuno la compassione, sono resistito fin'ora, non mi sarei fatto aiutare da nessuno mai e poi mai.

Indicai me e poi la porta della macchina, facendogli capire che dovevo andare e guardando in basso, per cercare di non guardare quella casa ormai rovinata con erba secca nel giardino, che un tempo era pieno di fiori che a me piaceva raccogliere e mettere in testa a mia madre.

"Aspetta" mi disse, mettendomi le mani sul mento, facendo si che lo guardassi in quegli occhi così chiari, eppure in quel momento così scuri.

Si chinò alla mia altezza, mandandomi le guance a fuoco per la vicinanza, poi mi lasciò un leggero bacio all'angolo della bocca, facendomi letteralmente andare in tilt il cervello.

"Ora puoi andare" mi disse apparentemente calmo.

Scesi dalla macchina ancora rosso in viso ed entrai in casa, senza voltarmi neanche una volta per l'imbarazzo.

Una volta entrato mi pentì all'istante di averlo fatto.

"Chi era quello la?" Tuonò mio padre, facendomi sobbalzare, fissandomi in cagnesco.

Non feci in tempo neanche di guardarlo che mi diede uno schiaffo abbastanza forte nella quancia, facendomi voltare così tanto la testa che mi venne un leggero mal di collo.

"E perché ti ha baciato?!" Urlò sbattendomi contro un muro li vicino, facendomi mugolare dal dolore.

"Oltre ad essere sordo," mi urlò, dandomi un pugno allo stomaco, facendomi abbassare e tenermi quest'ultimo.

"Sei pure frocio?!" E mi diede un calcio al ginocchio, facendomi cadere a terra.

"E dove sei stato? Con quell'altro frocietto?" Chiese, facendomi leggermente arrabbiare, perché aveva chiamato Louis che non aveva fatto niente "Frocietto", quindi lo guardai malissimo, ma questo lo fece solo arrabbiare di più, tanto che mi diede un calcio allo stomaco di nuovo.

"Se ti piace così tanto il cazzo allora andiamo in camera, che ti faccio vedere io" disse tra i denti, strattonandomi per il braccio e praticamente trascinandomi per la mia camera da letto.

Chiuse la porta a chiave dopo avermi buttato sul letto e si girò verso di me con un ghigno che non mi piacque per niente. Si sdraiò sopra di me e mi strappò letteralmente tutti i vestiti di dosso, lasciandomi nudo sul letto e dopo si tolse i pantaloni insieme ai boxer per poi girarmi a pancia in giù, facendomi urlare con tutta l'aria che avevo in corpo quando entrò rudemente ed aggressivamente dentro di me.

Poi quello che successe dopo doveva rimanere solo ed esclusivamente in quella stanza.

***

Louis' POV

Proprio quando Harry entrò in casa, rimasi a pensare a quello che era successo in due giorni, due fantastici giorni. Lui fu così tenero e timido mi vide vide in boxer, arrossendo come non mai quando gli dissi che doveva dormire insieme a me.

Ad interrompermi dai miei pensieri furono degli urli provenienti da casa Styles. Erano urli pieni di disprezzo, con molteplici "Frocio" o parole varie. Dopo qualche minuto gli urli di insulti si fermarono, facendomi alzare il capo, ed accendere l'auto. Ma mi fermai subito quando sentì dei veri e propri urli di dolore che mi fecero raggelare il sangue. La voce non era quella di prima, sembrava la voce di un ragazzo, bassa ma non troppo, ma che non si capiva dato che la maggior parte degli urli erano strozzati.

Non sapevo perché, ma, anche se non avevo mai sentito la sua voce, mi parve la voce di Harry.

***Polpetta time***

Hey amori miei :)

Vi devo dire una brutta cosa... sto avendo un blocco dello scrittore :(

Quindi se non aggiorno regolarmente come sempre, cioè una volta a settimana, ma molto più in ritardo vuol dire che non mi sentirete per un po :(

Adios guyssss

Mute || Larry Stylinson (A/U)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora