Un mese. È passato un mese da quando mio padre non ha più smesso di abusare di me e del mio corpo per i suoi bisogni. Un mese da quando continuavo a guardare geloso Pete e quel ragazzino di nome Patrick mano nella mano camminare per i lunghi corridoi della scuola. Un mese che non ho più contatti con Louis per decisione di mio padre. Un mese che mi manca da morire.. si.. da morire. Non ne potevo più di questo, era una tortura, sempre la stessa routine da un fottuto mese!
Scuola.
Bullismo.
Louis.
Casa.
Abuso. Abuso. Abuso e di nuovo abuso.
Ero troppo spaventato per dirlo a qualcuno. Lo so, ero un codardo anche per salvarmi, ma ero fatto così. Insomma, chi è che stuprerebbe un maledetto sordo? Nessuno. A parte me. Ecco perché non lo potevo dire a nessuno. Semplicemente non mi avrebbero creduto. Non. mi. avrebbero. creduto...
In questo momento stavo camminando nello stesso parco dove Pete mi aveva chiesto dei consigli per l'appuntamento, ascoltando il silenzio che regnava il posto. Erano circa le nove di sera, ed a quest'ora in questo parco passavano si e no alcuni gatti randagi a cercare cibo o per stare qui per la notte, cercando di resistere non solo dal freddo, ma anche dal mondo, almeno per una notte. I gatti randagi erano come me, in un certo senso, o io come loro. Anche io cercavo di salvarmi ogni giorno, resistendo per qualcosa che ancora non so, o per qualcuno. Non dico e non dirò mai per miracolo, perché qui si parla di Dio, di quella creatura, persona, essere o chi più chi ne metta, che tutti temono a ammirano, non importa se il nome cambia in Hallah o si divida in altri Dei, non importa neanche se sei ateo, perché tanto si sa che anche loro pregano per lui. Non voglio fare una lezione di religione e non voglio passare per quello che lo stima o che non ha peccati, perché comunque io sarei all'ultimo posto, ma vi siete mai chiesti se esiste veramente Dio? Beh, sicuramente almeno una volta nella vita lo avrete fatto, vi sarete chiesti anche perché i vostri genitori, musulmani, cristiani o che sia, vi dicano sempre "Questo è il signore che ci ha salvato" per poi farvi pregare, talvolta a forza, o sinceramente tutte le volte. Il punto è che questo così detto "Dio", almeno a me, non mi ha mai aiutato, che sia per una cosa sciocca o importante, soprattutto importante.
Prego ogni giorno, e che ottengo?
Niente.
Chiedo di poter sentire ogni giorno, e che ottengo?
Di nuovo niente.
Chiedo di morire ogni giorno, e che ottengo?
Per l'ennesima volta niente.
A risvegliarmi dai miei pensieri su quanto sia ridicola la storia di chiunque ci sia in cielo, sono due fari proprio a qualche metro di fronte a me, ad una velocità incredibile, quasi a spazzarmi via solo guardandolo.
"Scusa, non ti avevo visto" dice la persona che mi ha salvato da quel grande buco nero che è la mia testa.
"Non fa niente, non stavo guardando" dico.
'Dico'
'Io dico'
'Io ho detto'
Sono parole quelle uscite dalla mia bocca?
"Ti senti bene?" Continua la voce.
Ma non vedo nessuno quando alzo lo sguardo, solo bianco.
Tanto bianco.
Troppo bianco.
Sono sdraiato a terra. Mi alzo a sedere. Sono seduto su dell'erba.
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Mute || Larry Stylinson (A/U)
Fanfiction[COMPLETA IN REVISIONE] Dal testo: La nostra mente è come l'acqua. L'acqua cade a terra, viene risucchiata da quest'ultima e sparisce, non ritornando più su. La mente cade nel dolore, viene risucchiata da quest'ultima e sparisce, non ritornando su...