Ho incubi simili a quello di stanotte da mesi ormai. Sono passata dal periodo in cui rimanevo rintanata in casa, mangiavo a malapena e non dormivo, al periodo in cui qualsiasi cosa facessi era un pretesto per liberarmi in qualche disperato modo Della rabbia e il dolore che m'intrappolavano. In pratica utilizzavo chiunque e qualunque cosa come valvola di sfogo, trattavo tutti come carta straccia........beh non che questo differenziasse di gran lunga dal tipo di persona che ero solitamente anche senza questa situazione particolare, ma in un modo o nell'altro mi alleggeriva il carico pesante che mi opprimeva il petto ,sapere che gli altri anche se in maniera minore provavano almeno un decimo del dolore che provavo io. Ovviamente non mi dilettsvo a torturare gli altri nel tempo libero, quello era solo uno spiacevole inconveniente- beh, per loro- ma mi aiutava a distrarmi da pensieri spiacevoli. Nella maggiorparte del tempo sfogavo la mia rabbia reppressa su un sacco da boxe da un metro e venti. La boxe mi rilassava, e sfogarsi in questo modo lasciava per l'80% del tempo illeso chiunque capitasse nel mio raggio visivo per le successive 24 ore ;se quel sacco potesse prendere vita credo oroprio che complotterebbe per levarmi di mezzo nel modo piú lento e Doloroso possibile. Giusto per alleggerire la drammaticità con la quale è cominciata questa maledetta giornata, perchè se non mi conoscete ancora è meglio che sappiate che la parola "arrendersi" non è mai stata nel mio vocabolario. Certo ho I miei alti e bassi, ma ovviamente sono un'essere umano anch 'io e non sono intangibile. Le incredibili stronzate che molti di noi raccontano a se stessi sul non poter essere feriti da niente e nessuno, alla fine rimangono solo stronzate. Perchè qualsiasi dolore immenso o effimero la vita ci possa portare, non ci sarà mai una Volta in cui non sentiremo quel dolore squarciarci il petto, semplicemente è come se la vita ci addestrasse e ogni Volta che ci pone davanti a un baratro riusciamo a saltare e superare l'ostacolo con piú facilità della Volta precedente. Detto in maniera concisa, non è assolutamente vero che non possiamo piú essere feriti, ma accettiamo dentro di noi che il dolore fa parte dell'essenza della vita, e non lo si può evitare, perchè evitare di soffrire vuol dire chiudere il proprio cuore al mondo e quindi smettere d'amare. Perciò preferisco il pachetto completo, e se mi si pone davanti un'altra delusione so già come affrontarla e di conseguenza superarla.
Le note di Stitches di shawn mendes che ho impostato come suoneria della mia sveglia spezzano il silenzio Della stanza e irrompono con forza tra i miei pensieri . sporgo il braccio sinistro fuori dal letto verso il comodino e afferro il mio iphone 6s (ucciderei per averne uno comprendetemi;) ) .ancora non mi capacito di avere questo gioiellino tra le mie Mani. È stata Andrea, la mia collega di lavoro nonchè amica ,da tutti conosciuta come Andy, a regalarmelo per il mio ventunesimo compleanno, ormai quasi un anno fa. Mi sono chiesta come abbia fatto a permettersi un regalo del genere, dato che sono piú che consapevole del possibile costo di un dispositivo di questo tipo e sono altrettanto al corrente Della misera paga che riceviamo mensilmente lavorando al McDonald's della fifth ave, a due passi dal mio appartamento. Conoscendola, ed essendo soprattutto determinata quasi quanto me, probabilmente avrà preferito digiunare per una settimana, pur di farmi avere questo dannato cellulare. Il suo motto è "se si devono spendere dei soldi, perchè non spenderli bene?" Che sottotitolato vorrebbe dire che tra Massimo un mese si ritroverà sulla mia Porta di casa a implorarmi di farla restare qua come coinquilina perchè era talmente concentrata a fare la diva di Broadway che non si è accorta che non le era rimasto neanche un fottuto centesimo. Bob il suo affittuario è stato gentile e paziente con lei già fin troppe volte quindi farà meglio a darsi una calmata. Ma bando alle ciance, scorro col police verso l'alto la playlist del mio iPhone e premo play su lay it all on me del mitico end sheeran. Amo la musica e amo al 100% quel ragazzo é un artista eccezionale e la sua musica trasmette sensazioni crude e vere. Mentre la musica avvolge tutta la casa, prendo della biancheria intima pulita, un semplice reggiseno e delle mutandine nere, e corro in bagno dove trovo il mio beauty poggiato accanto al rubinetto sul piccolo lavandino. Mi guardò allo specchio, i capelli castano chiaro scompigliati ,LE occhiaie accentuate sotto gli occhi e lo sguardo spento e assonato. Cavolo, iniziamo bene! Dopo la nottata turbolenta e il brusco risveglio alle sei di mattina, ho provato a rimettermi a dormire ma non c'è stato verso e ho aspettato poggiata sul letto. Comunque oramai sono LE otto, ed è giovedì. Ciò vuol dire che ho la giornata intera a lavoro dato che l'obbligo di frequenza alla NYFA- New York Film Academy- è di tre volte a settimana. Perciò sfrutto maggiormente quel tempo dedicandomi allo studio e al lavoro. Apro la porta di vetro della doccia e mi sporgo al suo interno per girare la manopola. Intanto mi lavo I denti ed entro successivamente sotto il getto d'acqua calda. Mi insapono velocemente e mi risciacquo. Esci dalla doccia, mi tampono con l'asciugamano vicino al lavandino e indosso la biancheria in fretta e furia. Corro in camera da letto e, dopo aver tirato fuori un leggins, una canotta nera, e una camicia a quadri grigi e bianchi da mettere sopra, mi vesto rapidamente e mi precipito in bagno. Stendo in velo di fondo tinta sul viso, faccio in po di counturing col pennello ricolmo di Terra sugli zigomi e passo un po di mascara sulle ciglia. Dopo aver spazzolato I lunghi capelli ondulati che mi arrivano a metà schiena, prendo la birsa nera ,ci infilo il cellulare e le chiavi alla rinfusa e scappo alla velocità della Luce dalla Porta d'ingresso. Dopo aver percorso a falcate le rampe di scale del condominio, esco dalla porta principale. Dopo aver accostato la Porta, faccio per voltarmi sul lato sinistro del maarciapiede, quando la mia spalla urta contro qualcosa,o meglio qualcuno. Un ragazzo poco piú alto di me, coi capelli castani sollevati insieme in un ciuffo e portati all'indietro, solleva lo sguardo dal cellulare tra le sue Mani e posa I suoi a mandorla color nocciola si di me con aria infastidita e spazientita.
"Mi faresti il piacere di guardare dove cammini diamine!?!?!" Sputa prima di superarmi per riprendere a camminare
"Oddio, perdonami se non mi sono accorta che eri talmente incollato al cellulare da non vedere a chi vai addosso"sentenzio con un finto sorrisetto innocente.
"Come scusa???!!" Ribatte innalzando di poco il tono di voce.
"Mi stai fottutamente prendendo in giro? E pportami rispetto, non mi conosçi!" Continua irritato con l'aria di chi si sente superiore.
"Per fortuna !" Risi. "Se mi abbassassi a conoscere uno come te, il mondo starebbe per finire! Senti bello smamma che non è aria oggi." Concludo con espressione divertita e infastidita allo stesso tempo.
"Ma vedi un po che cosa mi devo sorbire alle nove di mattina!" Sbotta sbuffando con espressione infastidita. Dopodichè si Volta di spalle e mentre si allontana conclude dicendo "addio!"
E nel contempo solleva il braccio destro ad angolo retto in segno di saluto.
Mentre cammina in lontananza mi soffermo ad ammirare come il suo fisico tonico e scolpito aderisca ai vestiti e come la sua muscolatura venga messa in evidenza. Sbatto impercettibilmente le palpebre per distogliere lo sguardo e scuoto leggermente la testa. Se non fossi tanto impegnata ad odiarlo, potrei concedermi di ammettere che ha un bel culo.che bell'inizio di giornata! Tra l'incubo, il ritardo a lavoro ,la mancata colazione e quel tipo non so quale sia peggiore. Ah ovvio, la colazione. Su questo non si discute. Sbuffo e continuo a incamminarmi verso il posto di lavoro.Appena attraversata l'ampia 5th avenue,raggiungo il McDonald's all'angolo tra la trentatreesima e la trentaquattresima e quasi non impreco ad alta voce non appena intravedo la coda chilometrica di persone in attesa dekle loro ordinazioni all'interno del locale. "Sarà una fottutissima giornata lunga"sbotto a voce bassa tra me e me. Dopodichè con aria avvilita raggiungo la porta sul retro e con tutta l'irritazione che ho in corpo la spingo con cul calcio e mi trascino dentro.
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FATE,NOT CASE
Fanfictioninnumerevoli volte nella vita ci vengono poste delle scelte,ma quelle stesse volte al di là di quale sia la scelta,la nostra mente rielabora ciò che ci viene chiesto e ci pone difronte al subbuglio conflittuale che attanaglia le nostre esistenze: 's...