Una scarpa vola contro l'armadio, provocando un fortissimo tonfo. Il ragazzo alza di scatto la testa dopo essersi reso conto di esser stato mancato veramente per poco.
«Sei fottutamente impazzita!?» Urla Ashton e io sono quasi tentata di tirargli anche l'altra.
«Dana tu non ragioni più! Sei uscita fuori di testa!» Continua, portandosi le mani tra i capelli e camminando avanti e dietro per la sua camera che, anche oggi, presenta solo due persone al suo interno: me e Ashton. Di Michael, in tutto questo, nessuna traccia.
Siamo arrivati qui esattamente due settimane fa, di domenica, ed è da ben due settimane che le cose non vanno male... ma disastrosamente.
«Ashton vattene al diavolo» Borbotto, afferrando il telecomando posto casualmente sul materasso e accendendo la tv.
«Tu entri in camera mia come una furia, chiedendomi dove sia Michael, poi inizi a prendertela con me per cose inesistenti e al diavolo dovrei andarci io?» Domanda allibito, sbattendo le lunghe ciglia che contornano i suoi occhioni chiari.
«Si» Rispondo stizzita e torno ad osservare lo schermo del televisore sebbene il programma di cucina in trasmissione sia tutto fuorché interessante.
«Te lo ripeto per l'ultima volta Dana: non ho idea di dove sia finito Michael da questa mattina; non ho idea di dove stia finendo ogni cazzo di giorno dopo le lezioni da ben due settimane e non credere che io non gli stia dannando l'anima per saperlo. Dammi un po' d'aria.»
Il suo tono è quasi supplichevole, stremato emotivamente dalle mie urla e dalle mie accuse; infondo sono consapevole del fatto che Ashton non possa fare più di così e non possa legare il suo migliore amico ad un albero per impedirgli di allontanarsi da noi e se fossi una persona meno testarda e orgogliosa in questo momento, forse, mi alzerei e lo abbraccerei forte; ma, come ho già specificato: io non sono proprio così.
Me ne rimango in silenzio, quindi, a fissare quel cazzo di programma, pur di non rispondergli.
Ashton cammina velocemente verso il televisore per poi spegnerlo.
«Quando ti deciderai a crescere Dana? Quando ti deciderai a lasciarti Michael alle spalle?»
Le sue parole mi feriscono forse senza volerlo, eppure io sento chiaramente il taglio che esse provocano sui miei organi, sui miei muscoli, sul mio orgoglio e mi sento morire. Reagisco quindi d'istinto: balzo in piedi, affrontandolo a tu per tu.
«Io mi sono già lasciata Michael alle spalle, Ashton!»
Sbuffa sonoramente.
«Già. Ecco perchè passi ogni istante della tua vita a controllarlo, spiarlo, monitorarlo.»
«Perchè ha bisogno di aiuto, e gli amici si aiutano-»
«Michael non ci vuole più come amici, Dana, porca puttana lo vuoi capire!?» Urla di nuovo, e la sua voce così vicina mi fa tremare la gabbia toracica.
O forse è la sua affermazione.
Non lo so.
«Per Michael ora come ora resto un semplice coinquilino, e tu una delle tante ragazze che ha frequentato e che si è poi scopato!»
Improvvisamente, dopo tutto quel vortice spropositato di parole, la camera cade nel silenzio.
Ashton ha il volto rivolto verso il basso, e una mano sulla guancia. La mia, invece, è ancora a mezz'aria.
Lo osservo con sguardo duro e sicuro sebbene ogni singola fibra del mio corpo stia tremando al solo pensiero di aver colpito per la prima volta nella mia vita il mio migliore amico.
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Punto e virgola || Luke Hemmings
FanficIl punto e virgola indica la fine del concetto espresso nella frase al cui termine si trova il segno di interpunzione in questione; tale concetto si ricollega alla più grande idea di cui tratta l'intero periodo. Il punto e virgola non indica perciò...