Era passata una settimana. Louis non si era fatto ancora sentire. Mi chiedevo dove fosse o cosa stesse facendo. Mi alzai dal letto su cui mi ero distesa da poco tempo, ed misi le ciabatte nei piedi. Mi avviai verso il bagno, accesi l'acqua della vasca e la riempii quasi fino all'orlo.
Mi svestii, togliendo intimo, felpa e jeans. Mi slegai la coda di cavallo, e lasciai i capelli cadermi alle spalle. Entrai nella vasca, e sentii il caldo dominare il mio corpo freddo.
Mi rilassai il più possibile, questa settimana è stata molto intensa per me. Lasciai che i miei pensieri si potessero affogare nell'acqua.~
Nuova disposizione. Nuova scritta.
-Ti amo qualsiasi cosa succeda, piccola principessa-
Ci mancava solo questa. Ora la mia vita é rovinata.
Sentii il campanello suonare e mi precipitai alla porta.
In questi giorni ero a casa da sola poiché mamma e Nick sono in vacanza mentre Niall é in gita scolastica a Berlino.Aprii la porta, mentre le mani mi sudavano e la tensione mi saliva.
Intravidi quel sorriso che mi aveva stregato. Louis."Sei qui" gli saltai addosso, riempendolo di baci.
"Io sarò sempre qui" disse, appoggiando le sue valige a terra.
Entrò in casa, ispezionandola per bene. Ad un certo punto si fermò a fissarmi.
"Tua madre, mio padre e Niall?" Tornò serio, continuando a fissarmi.
"Niall é andato per due settimane a Berlino ed é partito due giorni fa, mentre i nostri genitori sono in vacanza in montagna" spiegai nervosa.
"Abbiamo la casa libera, allora" fece un ghigno malizioso.
Ridacchiai, guardando a terra, mentre Louis si muoveva verso di me.
"Margo, Margo" sospirò il moro.
"Louis, Louis" lo imitai, guardandolo negli occhi.
Appoggiai il capo nel suo torace, aspirando il suo odore. Mi sentivo a casa nelle sue braccia possenti.
Cazzo, se mi è mancato. Era come se non avessi l'aria, e l'aria serve per la vita, lui e la mia vita.
"Mi sei mancata tantissimo"
Mi morsi il labbro inferiore, mentre lui guardava le mie labbra seguendo ogni mio movimento.
Lo amo o no? Se solo sapessi cosa lui prova per me.
"Louis? Ti devo chiedere una cosa" cambiai discorso.
"Dimmi"
"C'è un ragazzo che mi lascia dei messaggi nel frigorifero ed ho paura" annunciai, impaurita.
"Non preoccuparti, con me al mio fianco niente ti farà più paura" mi consolò, toccandomi i capelli.
Mi sembrava strano, quando gli ho raccontato tutto questo, teneva i pugni serrati e la tempia era bianca latte.
"
Louis stai bene?" chiesi preoccupata.
"Certo. È solo che sono stanco" fece un sorriso falso.
Lo sapevo che mi stava mentendo.
"Che fame che ho" disse, stiracchiandosi per bene.
"Sono le sette. Non ho voglia di cucinare, ti va la pizza?"
"Va bene, basta che mangiamo. Che ne dici se dopo, mentre mangiamo la pizza ci guardiamo un film?"
Annuii leggermente, ed presi il telefono fra le mani. Digitai il numero della pizzeria, fra una ventina di minuti arriverà la pizza.
"Fra venti minuti arriva la pizza" gridai.
Andai in salotto, dove Louis, stava comodamente guardando una serie TV che non avevo mai visto prima.
Mi fece un segno di mettersi vicino di lui.Mi sedetti, e sentii il suo braccio attorcigliarmi la spalla sinistra.
Il campanello suonò. Louis si precipitò nella porta, quasi spalancandola.
Il fattorino guardava con aria soddisfatta il mio fratellastro, ci augurò una buona cena, e se ne andò con i soldi fra le tasche.
Misi nel tavolino del salotto di vetro, due bicchieri di coca giganti, e il tiramisù preparato da mia madre.
Lui arrivò, buttandosi nel divano di pelle.
"Vado a prendere il CD, aspettami qui"
Sentii i suoi passi, andare in giro per la stanza ed urlare 'ma dov'è andato a finire quel cazzo di CD?'.
Alla fine lo trovò spense la luce e mise una coperta sopra di noi.
Era horror. Sinceramente, di solito non mi facevano paura, ma questo dava i brividi.
Mi attaccai alla sua maglia morbida e profumata, bianca dalla paura.
Poi, per un motivo non ben preciso, mi girai verso di lui.Cavolo. Era bello anche di profilo.
Stavo fantasticando su di lui finché si girò verso di me ed arrossii di colpo.
Lui se ne accorse e ridacchiò sottovoce.~
"Ammettilo, ti stavi cagando sotto dalla paura" ridacchiò puntandomi il dito contro.
Feci la finta offesa, mettendogli il broncio.
"Dai, corri a dormire, piccolina" mi diede una leggera pacca sulla spalla.
Mi alzai dal divano, e andai a letto.
Tenni la porta aperta, e chiusi gli occhi per non disobbidire a Louis.Lui entrò in camera, e sentivo il suo respiro venirmi incontro.
"Cavolo è bella anche quando dorme" sussurrò sottovoce.
Si avvicinò a me, piano piano, finché le sue labbra incontrarono le mie.
Anche se era un bacio a stampo, nella mia pancia c'era stata la terza guerra mondiale.
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Fridge~Louis Tomlison
Novela JuvenilDue fratelli sono stati costretti a trasferirsi nella casa della propria matrigna, condividendo assieme la loro nuova sorellastra. Principalmente si detestano, non di badano più di tanto..ma uno dei due prova a comunicare con lei tramite le calamit...