Questa specie di canzone, di cui esiste anche la musica, è stata interamente composta da me. È iniziata come idea per una poesia, ma credo proprio che io e la poesia viaggiamo su binari paralleli che quindi non si incontreranno mai, così, dato che ho un buon senso del ritmo e ho studiato musica per cinque anni e mi piace scrivere (ma dai), ho ideato una melodia abbastanza semplice, che mi immagino suonata da una cornamusa o un flauto accompagnati da tamburi, e le parole, che immagino cantate da una voce di ragazzo non troppo acuta e da un coro di voci maschili, badando più o meno alla metrica. Vorrei tanto saper suonare la cornamusa, il flauto e saper fare video, così ne farei uno e ve la farei sentire, ma purtroppo no.
È una canzone popolare originaria della regione di Dykang (nella cartina a Est), poi diffusa in tutti i regni umani nordici, cantata solitamente durante la festa di Ithenilarath, Var'ya della morte, e di Enil, dio dell'oblio, durante la quale vengono ricordati i morti e possono cantare soltanto i membri del villaggio di età superiore ai quindici anni, soprattutto uomini.Quando suona il corno forte
E stridono le lance
E il clangore del metallo
Riempie il cuor nostro d'angosciaNella gola viva e calda
È la freccia sibilante
Che ferisce a tradimento
Ed il sangue rosso scorreO mia bella vieni presto
Ho paura della morte
Già non vedo più la luce
Non lasciarmi in pasto ai corviQuando il tuono urla e batte
E il lampo guizza bianco
E si sentono i tamburi
Figli della pioggia grigiaNella valle degli abeti
Vagan spiriti d'argento
E invocano la nebbia
Figlia gelida del ventoO mia bella aspetta un poco
Siedi sotto il vecchio pino
Prendi l'elmo mio lucente
Dammi degna sepolturaO mia bella aspetta il giorno
Per tornare alla tua casa
Non lasciarmi in pasto ai corvi
Dammi degna sepolturaQuando il gelo abbraccia i monti
E la luna splende alta
E nel bosco il vento freddo
Accarezza i tronchi spogliLe due armate giaccion ferme
Più nessuno alza la spada
Né le voci gridan guerra
La battaglia è terminataSui bei volti senza vita
Volan gli anni, è fermo il tempo
E la furia ora assopita
Se n'è andata con il ventoO mia bella aspetta un poco
Siedi sotto il vecchio pino
Dai ascolto alla mia voce
Dammi degna sepolturaO mia bella aspetta il giorno
Non lasciarmi in pasto ai corvi
Senti il rullo dei tamburi?
Dammi degna sepoltura~coro~
O mia bella aspetta un poco
Siedi sotto il vecchio pino
Vendica la nostra morte
Dacci degna sepolturaO mia bella aspetta il giorno
Per tornare sui tuoi passi
Per andartene per sempre
Per trovarti un altro amanteO mia bella aspetta un poco
Non andartene per sempre
Non dimenticare il mio volto
Per trovarti un altro amante~coro~
O mia bella non andare
Non lasciarci in pasto ai vermi
Lascia che il fuoco gagliardo
Bruci i nostri corpi freddiNon lasciarmi solo coi corvi
Non buttare le ossa ai vermi~coro~
Lascia che il fuoco gagliardo
Bruci i nostri corpi freddiNon lasciar marcire il mio corpo
In balìa della pioggia grigia~coro~
Non dimenticare il morto
Or che brucia il fuoco gagliardo
STAI LEGGENDO
Storie incompiute
FantasíaBrevi storie di fantasia, sogni e sensazioni. Sono pezzi di storie, senza inizio né fine, che vengono in mente in un secondo e spariscono ancora più velocemente.