4.Homework

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Forse dovrei smettere di entrare in classe in ritardo alla prima ora, ma quando si tratta di Ashton Irwin che ti invita nel bagno dismesso del terzo piano, non ne puoi di certo fare a meno.
E soprattutto dopo il sabato pomeriggio passato a casa mia, non ho  intenzione di perdermi nessuno di questi appuntamenti.

Come mio solito entro in classe con nonchalance ben 15 minuti dopo l'inizio della lezione,  ritrovandomi a dover fare lo slalom tra i banchi mentre mi dirigo verso l'ultimo nell'angolo a destra dove, da lontano, inizio a guardare male il ragazzo che si è seduto prima di me, facendogli capire nel giro di pochi secondi di doversi spostare se non vuole essere castrato all'istante.
Ed è proprio quando raggiungo la mia destinazione, che il ragazzo scatta in piedi e raduna tutte le proprie cose dandosela poi a gambe verso l'altro lato della classe.

[...]
Mentre gioco indisturbata con il cellulare, dopo essermi accomodata sulla sedia dietro al banco contro cui blocco le ginocchia, la fastidiosa voce di Anderson si fa spazio nella mia mente facendomi, oltre che interrompere anche perdere il gioco su cui mi sto concentrando.

"Ren, può gentilmente ripetermi come ho concluso la lezione di oggi?" domanda l'uomo mentre mi guarda.

"Stava parlando di qualche lavoro a gruppi" alzo le spalle indifferentemente prima di riportare l'attenzione al mio cellulare.

"Non me ho la minima idea" concludo.

"Stranamente la sua risposta è corretta, e dal momento che la vedo così interessata all'argomento, direi che lavorare con il signor Hemmings non le dispiacerà.
Sono sicuro che farete un ottimo lavoro"

Non appena sento il nome di quell'insopportabile biondino uscire dalla bocca di quello stronzo di Anderson, scatto in piedi lasciando scivolare la sedia a terra e facendo così raggiungere dal tonfo rumoroso ogni angolo della stanza, mentre tutti i miei compagni portano lo sguardo su di me stupiti dal fatto che due personalità completamente diverse come le nostre, avrebbero dovuto collaborare.
L'avrei ammazzato.
Mentre sposto lo sguardo dal professore al biondo in prima fila, lo noto guardarsi intorno spaesato mentre la sua espressione si fa terrorizzata.

"Sfigato, non mordo" alzo gli occhi al cielo per poi scuotere la testa sospirando rassegnata all'idea che avrei dovuto lavorare per più di una settimana con quell'idiota.

"Peró abbai" commenta a bassa voce il ragazzo seduto qualche banco davanti al mio, convinto che io non abbia due orecchie per sentire i commenti idioti che fa sul mio conto.

"Sta zitto Jace. A meno che tu voglia far sapere a tuo padre che ti scopi la sua ragazza" dico mentre mi carico in spalla lo zaino ed esco dalla classe prima di tutti i miei compagni.

LUCAS' POV
Due giorni dopo aver ricevuto "l'entusiasmante" notizia di dover lavorare con Alexis, la ritrovo comodamente seduta sul mio letto con la schiena poggiata contro la spalliera di questo, mentre io ovviamente faccio il lavoro di entrambi.
Dopo aver lavorato alla ricerca che ci è stata assegnata per circa mezz'ora, mi volto verso di lei deciso a leggerle cosa ho scritto fino a questo momento, notandola in ginocchio al centro del materasso con la canottiera abbassata fino ai fianchi e un braccio che le copre il seno mentre si scatta delle foto decisamente poco consone alla situazione in cui ci troviamo.

"Ma che.." mi blocco non trovando le parole per poterle chiedere cosa, evidentemente, sta facendo.

"Che c'è?" domanda lasciando incrociare il suo sguardo al mio.

"Non ti sei mai scambiato delle foto con una ragazza?" alza un sopracciglio continuando a guardami interrogativa.

"Aspetta no. Non rispondere" conclude scuotendo la testa divertita.

Mi volto nuovamente verso il computer sulla scrivania decidendo di non rispondere ai suoi commenti fastidiosi.
Non vale la pena abbassarsi al suo livello.
Solo qualche istante dopo percepisco distrattamente il cellulare vibrare nella tasca dei miei pantaloni, infilandoci una mano ed estraendolo da questa per poter leggere il messaggio appena ricevuto.

Da Ashton:
Festa stasera. Passo alle 8 pm.

Sbuffo ignorando l'invito del riccio lasciando cadere il cellulare sul piano di legno che sorregge i miei gomiti ed i libri su cui sto cercando le varie informazioni da inserire nel compito, notando di sfuggita la mano di Alexis, ormai rivestita, prendere il mio telefono e leggere il messaggio per poi ghignare.

"Alza il culo da quella sedia, stecchino. Stasera ci si diverte".

SPAZIO AUTRICI:
Abbiamo la netta sensazione che il prossimo capitolo vi piacerà😏

Vi chiediamo di continuare a leggere, commentare e votare questo ed i precedentia per farci sapere cosa ne pensate e darci, magari, anche qualche consiglio.

M&G💕

"The fire game" ||Luke Hemmings||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora