tra le braccia del fratello.

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punto di vista di Andrea.

Prese una maglietta veloce dall'armadio di Luca, colui che mi ospitava, e un cappotto scuro. Anche trenta euro, e andò in strada. Tre minuti dopo riuscì a trovare un tassista, e allora di fretta ci saltò dentro e gli disse ad andare alla stazione. Lui capii il nervosismo del ragazzo, e per fortuna e andò velocemente. Era un uomo sulla trentina, molto giovane, con un piccolo baffetto sul mento. Lasciò Andrea nella meta prevista in meno di venti minuti e gli disse di restare lì: lui e sua sorella sarebbero ritornati da Luca, almeno per un primo tempo.
Alice in un angolo, guardava la gente che passava. i capelli erano raccolti in un crocchia spettinata, i vestiti di seconda mano strappati e una guancia graffiata; ma gli occhi erano come prima, curiosi e vispi, pieni di gioia, anche se in quel momento quel lato era oscurato da un piccolo strato trasparente.
Si avvicinò a lei e appena lo vide lo rincorse incontro. Le diede un piccolo bacio sulla fronte e la prese per mano. Raggiunsero il tassista che li riportò a casa, tutto in assoluto silenzio. Nessuno aveva coraggio di dire qualcosa, anche se molte volte il tassista li scrutava incuriosito dal cruscotto.
Andrea pagò il tassista e andarono a casa; se così si poteva chiamare.
"è successo un disastro" annuciò Alice appena entrata in casa, stendendosi sul divano.
Il ragazzo chiuse la porta con le chiavi che aveva preso e le posò sul banconicino affianco.
...e pensare che si preannunciava una giornata tranquilla.
"vado a prendere qualcosa da mangiare, poi ne parliamo" la liquidò; non aveva voglia di parlare.
Prese qualche merendina a caso e del succo di pera. Ritornando in salotto notò che la sorella aveva già tolto le scarpe, e stesa sul divano, stava cercando qualcosa di bello in televisione.
Era strano vedere come riusciva ad adattarsi a tutte le situazioni.
" cos'è successo?" chiese rompendo il suo periodo di relax.
Andrea prese una merendina e la mangiò.
" Antonio è diventato il capo del Clan di Jacopo..." sospirò
Andrea per poco non si strozzò dalla sorpresa; quel ragazzo non gli era mai piaciuto, adesso almeno aveva una motivazione per odiarlo seriamente.
"...e ha brcuiato la nostra tana" continuò
"puoi scendere nei dettagli?" chiese il fratello.
"...è-è successo tutto molto in fretta; ero in pista con Alexandra, ci stavamo divertendo, ad un certo punto abbiamo visto molta gente uscire, avevamo pensato che facessero qualcosa fuori, anche se incominciava già a far freddo, allora li abbiamo seguiti. Appena fuori abbiamo visto la polizia e siamo scappate, sai, abbiamo pensato al solito controllo. Ma ho perso Alexandra nella folla e ho deciso di andare avanti da sola, lei è una tipa in gamba,se la sà cavare..."
"... Ho incontrato Jason sula strada per venire in città, mi ha raccontato tutto: insieme alla polizia c'erano anche i pompieri, io non li ho visti, e mi ha detto che Antonio ha voluto che appiccassero il fuoco, hanno bruciato tutto e la polizia ne hanno anche arrestati molti" concluse Alice con le lacrime agli occhi.
Andrea invece non pensava niente. Non provava emozioni, apparte una piccola preoccupazione per Jason e pochi altri e odio nei confronti di Antonio: aveva bruciato una cosa che per la sorella era importante, e non poteva tollerarlo. Ceto, era vero, a lui bastava restare lì, a casa di Luca, e appena possibile avrebbe cercato un piccolo lavoro come un meccanico o elettricista ... per lei no, tutta quella storia, aveva un senso, e quindi appoggiava la sorella, l'avrebbe fatto sempre.

Si avvicinò a lei, e la abbracciò. Alice ricambiò piangendo, e si lasciò andare, per la prima volta dopo tanto tempo; tra le braccia del fratello.

uguali ma diversiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora