Capitolo 3 ¤Addio Fanní¤

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Il mattino seguente mi sveglio con un leggero dolore alla nuca. Dalla cucina sento un rumore metallico,e mi alzo per andare a controllare.
Arrivata nella stanza vedo Fanní che lustra e affila una lama...una bellissima spada,con l'elsa rivestita di cuoio e una piccola rientranza. Mi chiedo a cosa serva.
<Oh,ciao Erika,dormito bene?>
<Si,solo che...> porto una mano alla nuca ma osservando il suo sguardo corruciato cambio idea. Non voglio darle altri pesi.
<niente,non importa.Tu piuttosto stai bene?>domando
<Si,tranquilla. Sono solo un po' stanca.> risponde con un sorriso incerto. Faccio finta di crederle e butto giù un bicchiere di latte. Nessuna di noi parla per il resto della mattinata,finché nel pomeriggio mia sorella mi chiede se voglio seguirla a caccia. Accetto e faccio per chiamare Potty,ma lei mi ferma
<Non chiamarlo,lascialo riposare: sarà ancora stanco del viaggio,ed essendo questo posto ancora nuovo per lui rischia di perdersi> sentenzia in tono piatto Fanní spostando una ciocca di capelli corvini e mossi dietro ad un orecchio. Non ribatto e la seguo,sarà come dice lei.
Quando finalmente arriviamo nel bosco, Fanní mi spinge contro un albero, e tenendo un indice sulle labbra mi dice in tono basso e fermo
< Fa' silenzio,non parlare e soprattutto non urlare.>
Faccio cenno di si con la testa guardandola nei suoi occhi di un magnifico color blu notte,senza capire se in questo momento siano tristi,arrabbiati o sostenuti.
<Devi restare qui finché non sarà tutto finito,dopodiché...> mi mette una busta nella bisaccia.
< Salvati,perché nessuno lo farà per te. E leggi la busta,è importante.Va bene?> Non capisco...cosa deve finire? Salvarmi da cosa? Mia sorella sta dando i numeri?
I suoi occhi si fanno più lucidi e mi passa una mano tra i capelli.
<Capito Erika? Devi restare viva e fare ciò che ti spetta.Resta forte Erika,resta forte,è importante.>
Le faccio di nuovo cenno di si e mi rivolge un ultimo sguardo,prima di darmi le spalle ed addentrarsi nella foresta. Da dietro un cespuglio intravedo una sagoma con la quale Fanní parla. Poi si zittiscono.

Sembrano conoscersi. Lei e l'ombra.

D'un tratto,dal folto,in groppa a due cavalli grigi,appaiono due uomini ammamtati di grigio scuro e rosso. Scendono da cavallo e sguainano due armi rosse: due spade possenti dalla lama rosso carminio,perfettamente identiche. <Allora mezza guardiana,hai deciso che fare?> dice uno dei due. <Ho deciso> risponde secca Fanní allontanandosi dall'ombra.
<Quindi qual'è la tua risposta,mezza guardiana?> riprende l'altro.
<La mia risposta è no.> risponde mia sorella.
<Bene.> risponde il primo
<Allora morirai> completa il secondo
Comincia un duello sanguinoso,pieno di colpi complessi e poco puliti,dove tutto sembra concesso tranne ritirarsi.
Perché mia sorella sta combattendo? A cosa ha detto no? Perché l'ombra rimane lì e non va ad aiutarla? Dovrebbe vedere che sono due contro uno! Sudo freddo mentre osservo il tutto. Il combattimento comincia a farsi molto più sanguinoso,e finalmente l'ombra esce dal suo nascondiglio dov'era rimasto fino ad allora. È un ragazzo, armato solo di un pugnale,ma non sembra farsene un problema,almeno finché non viene colpito al petto e cade a terra.
Mia sorella combatte ancora,anche se sembra abbia finito tutte le sue energie. Non so dire come lei venga colpita,ma cade tra le risate di scherno dei due sicari,che ridendo e scherzando come due uomini appena usciti da una partita a carte dell'osteria rimontano a cavallo per andarsene al galoppo.
Per qualche minuto le uniche cose che si sentono sono il cinguettare dei pennuti e il vento tra le foglie.
Corro verso mia sorella,sperando con tutto il cuore che sia ancora viva.
Mi inginocchio vicino a lei ,che guarda in alto con gli occhi vitrei di chi non fa più parte di questo mondo e ha lo sguardo rilassato di qualcuno che dorme. Scoppio a piangere implorandola di restare,ma le mie lacrime sono inutili... Fanní è morta,e su questo non ci sono pianti che tengano. Guardo il ragazzo e mi accorgo che respira a malapena.

Mi allontano in cerca di aiuto,ma le uniche cose viventi che incontro sono le piante del bosco...

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