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  I morti viventi sono distratti dai respiri dei dormienti, ma alcuni si accorgono di Trinità e Hu Jiao sul tetto e saltano per cercare di raggiungerli.
«Non credevo che potessero saltare così in alto, rigidi come sono!»
«Loro ha forza più che umana.»
«Eh, vedo.»
Gli jiangshi compiono balzi a gambe unite che li portano fin quasi sui tetti, ma la rigidità delle loro braccia impedisce loro di trovare un appiglio. Ricadono trascinandosi dietro parte delle assi, ma si rialzano subito, illesi. Uno riesce a piantare le unghie in un asse del tetto e cerca di tirarsi su, ma non è facile per qualcuno che non riesce a piegare i gomiti. Trinità si avvicina, infila la canna della pistola sotto l'asse e fa leva. Il morto cade con le dita ancora piantate nel legno. «Andiamo.»
Superano il gruppo di jiangshi ancora in strada e si trovano sopra al tratto dove hanno lasciato cadere i foglietti gialli. Trinità aiuta Hu Jiao a calarsi dal tetto, poi salta giù con facilità e si precipita ad aiutarla a raccogliere i fogli, prima che quei cosi li fiutano.
Li hanno presi quasi tutti, quando una voce dal pesante accento risuona nell'aria. «Cosa credete di fare, voi due?»
Trinità, inginocchiato a terra, si volta e si trova di fronte il vecchio pazzo che ha dato inizio a tutto.
«Se stendo questo tizio i morti si fermeranno?»
«No...» risponde Hu Jiao.
«Ma non è necessario che resti vivo, vero?»
«No, ma...»
«Bene.»
La sua mano è come il battito dell'ala di un pipistrello nella notte, e la pistola fa fuoco quando l'eco delle sue parole non si è ancora spento. Ma il vecchio rimane in piedi.
«Ehi, ero sicuro di averlo colpito!» spara ancora, senza effetto se non un breve sussulto del corpo di Guo Peng. Scarica la pistola nel suo corpo, ma quello resta in piedi.
«Non possibile!» esclama Hu Jiao, poi rivolge al vecchio una domanda nella loro lingua. Trinità segue il dialogo tra i due spostando lo sguardo da un all'altro, poi si stringe nelle spalle e ritorna a raccogliere foglietti.
Un calcio nel sedere lo manda con la faccia per terra proprio un attimo dopo aver stretto in mano l'ultimo.
«Anche lui è jiangshi!» esclama Hu Jiao, mentre Trinità rotola via prima che il vecchio possa colpirlo di nuovo. «Lui grande stregone! Fatto rito su sé stesso quando sentito vicina morte, ma solo grandissimi stregoni può tenere sua mente dopo morto!»
«E visto che è appena morto non ha neanche il rigor mortis, scommetto. Di bene in meglio.»
«Voi morirete come tutta questa città!» sibila il vecchio.
«Che colpa ne avrà la città, poi... Hu Ciao, tieni questi.» Trinità porge alla ragazza i foglietti che aveva raccolto. «Vai a portarli allo sceriffo. Ne tengo uno per lui.»
«Hu Jiao. E non so se con lui funziona.»
«Fantastico. Vai.»
La ragazza corre via, e il vecchio scatta con una velocità che non aveva nemmeno quando aveva ancora tutti i capelli in testa, per ghermirla. Trinità gli colpisce le gambe con una spazzata, mandandolo faccia a terra. «Non importunare la signora, mascalzone. Non sei il suo tipo.»
Guo Peng si rialza in piedi come se qualcuno dall'alto lo stesse tirando con dei fili, poi si volta ad affrontarlo sdenudando denti da squalo. Trinità cerca di avvicinarsi con il foglietto, ma il vecchio glielo strappa dalle mani con un gesto rapidissimo e lo fa a pezzi.
Trinità deglutisce rumorosamente.  

Attento Trinità... Arrivano i vampiri!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora