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"Sei sicura che starai bene?" Mi chiede James per l'ennesima volta e io mi limito a sorridere, annuendo.

Dopo il nostro tentativo fallito di trovare online un articolo sulla mia morta, e la stupenda scoperta che non trasmetto sempre dolore quando tocco un essere umano, le cose tra noi si sono fatte un po' imbarazzanti. E con un po' intendo imbarazzanti in maniera insopportabile. Riesco a malapena ad incontrare i suoi occhi senza volerlo toccare di nuovo, senza morire dalla voglia di farmi tenere tra le sue braccia senza che lui debba portare il dolore a cui io sono così abituata. Non riesco a guardarlo negli occhi senza aver paura che lui possa vedere quanto io abbia disperatamente bisogno di sentire quel contatto umano dopo così tanta solitudine. E poiché non riesco a controllare le mie emozioni e non oso ancora rischiare con James, non posso chiedergli neanche di tenermi la mano di nuovo nonostante io ne abbia così tanto bisogno, d'ora in avanti, non incontrerò i suoi occhi.

Poi,dopo aver guardato un film insieme nello stesso silenzio imbarazzante, ci rendiamo conto che è tardi e che lui dovrebbe dormire, perché domani ha lezione e anche se io non ho bisogno di dormire, lui ne ha bisogno quindi non può stare sveglio tutta la notte solo per farmi compagnia, anche se sembra che sia ciò che vuole. Insiste per stare con me in salotto, ma io rifiuto.

"Va bene se non vuoi stare sola e se è difficile. Probabilmente ti senti tirare verso casa tua," continua e anche se lo sento, quel bisogno di tornare a casa, lo combatto. Sono conscia del fatto di non poter andare e non è che io non riesca a controllare la mia stessa anima.

"Se dovessi avere difficoltà telo farò sapere, ma per adesso sto benissimo," lo rassicuro ma non sembra convinto.

"Mi sento solo stranamente a disagio nel sapere che ti sto lasciando in salotto senza neanche una coperta," sputa fuori con le guance arrossate e muovendosi in modo ansioso.

Io ridacchio, trovando il suo comportamento affascinante e adorabile, ma me lo tengo per me. "Non fa differenza. Anche se mi dovessi prestare una delle tue felpe non sarei capace di indossarla. Nel momento in cui tu dovessi distogliere lo sguardo cadrebbe a terra."

"Io... è solo che non penso di riuscire ad addormentarmi sapendo che tu starai qui sveglia tutta la notte, senza niente da fare."

"Troverò qualcosa da fare. L'ho fatto per quindici anni, ricordi? Non sono ancora uscita fuori di testa," scherzo ma lui non sorride neanche. "Cosa? Vuoi che ti canti la ninnananna fino a quando non ti addormenti?"

Gli scherzi mi aiutano ad alleggerire l'imbarazzo tra di noi, permettendomi di incontrare i suoi occhi.

"Non sarebbe così terribile," scrolla le spalle e quel tono leggero della mia voce mi rimane in gola. "Ma se sei stonata, forse dovresti stare qui."

Mi fa un sorriso che fa muovere qualcosa dentro di me, quindi devo distogliere lo sguardo per un secondo. Devo anche tossire per schiarirmi la gola prima di rispondere.

"Se può aiutarti, possiamo provarci. A meno che avere un fantasma in camera tua non ti faccia troppo senso," cerco di scherzare ma lui si limita a sorridere.

So che avere un fantasma in giro non disturba James, è cresciuto circondato da loro, ed è davvero abituato a me. Penso perfino che a volte dimentichi che sono un fantasma, considerando il modo in cui reagisce, cercando di confortarmi con un tocco leggero quando mi vede molto turbata. Penso anche che non gli piaccia vedermi come un fantasma, perché ogni volta sembra lottare con questa idea, e evita di dire ad alta voce che io sia morta. Non oso analizzare questa cosa perché se si stesse attaccando troppo a me questo gli causerebbe solo dolore, dopo tutto stiamo cercando un modo per farmi passare dall'altra parte. Non è solo mettere un po' di distanza tra di noi, si tratta di lasciare questo mondo e non vederlo mai più. Se stesse davvero affezionando a me e perfino abituandosi ad avermi attorno, questo non farebbe altro che fargli del male quando passerò dall'altra parte.

Unseen (traduzione italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora