Capitolo 4

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Quando il ragazzo si allontanò da me mi lasciai cadere sul pavimento impietrita cercando di fermare le numerose lacrime di disperazione che rigavano il mio viso. Non mi meritavo tutto questo, né io né mio padre.
Eravamo sempre stata gente per bene che cercava sempre di non litigare con nessuno.
Come siamo arrivati a questo punto?

Il biondo prese l'avambraccio di mio padre e lo strattonò verso le scale.
"No! Lascia mia figlia!" Urlò mio padre tentando di raggiungermi ma ovviamente Justin era più forte.
"Lei non appartiene più a te" rispose duramente il biondo facendomi mancare diversi battiti del cuore.

"Addio papà!" Urlai prima di vederlo scomparire dietro ad una porta.
"Belle! No,scappa" urlò facendomi piangere sempre di più finché i miei singhiozzi non riempirono la stanza.

Non posso scappare, quel criminale farebbe del male a mio padre e io non me lo perdonerei mai.
Bastarono pochi minuti prima che riuscissi a tranquillizzarmi,chiusi gli occhi e cercai di riportare il mio respiro regolare.
Nel silenzio udì dei passi provenire dalle scale facendomi ritornare la paura. Era lui, ne ero più che sicura.

"Alzati" mi ordinò e io come un cagnolino obbedì senza obbiettare.
"Non l'ho potuto nemmeno salutare per l'ultima volta" sussurrai osservando la strada che dava al cancello fuori dalla finestra. Osservai come mio padre in sella a Philip si allontanava dal castello seguito da un ragazzo anche lui in sella ad un cavallo.
Almeno mio padre raggiungerà la nostra casa.

Come era potuto essere così crudele? Non rivedrò mai più mio padre e non gli ho potuto nemmeno dire addio come si deve.

"Seguimi" disse facendomi girare verso di lui stupita.
"Non dormirò qui?" Chiesi facendogli alzare le sopracciglia "preferisci rimanere qui?" Mi chiese sarcasticamente facendomi disapprovare subito.

"Allora vieni con me. Ti mostro la tua stanza" mi informò scendendo le scale a chiocciola seguito da me.
Come sarebbe andata a finire questa storia? In genere nei libri la ragazza si innamora del rapitore e il rapitore a sua volta si addolcisce.

Questo ragazzo però era così freddo nei miei confronti che nemmeno un miracolo lo avrebbe potuto addolcire.

Percorremmo un lungo corridoio con i muri tappezzati di quadri con ritratti di persone che non conoscevo.
Justin si fermò di colpo facendomi fermare poco prima che potessi andargli addosso.

Aprì la porta e mi fece entrare. Mi meravigliai quando osservai la mia nuova camera. Non ero abituata a tutto quello,io e mio padre non potevamo di certo permettercelo e comunque mi aspettavo una camera tetra e invece era perfetta.

Rimasi a contemplare la stanza fino a quando Justin non mi svegliò dalla mia trance momentanea.

Il biondo uscì di poco dalla stanza e iniziò a urlare il nome Emily.

"Io devo sbrigare delle faccende tu intanto rimarrai qui con lei" mi informò indicando una ragazza poco più bassa di me con dei capelli lunghi e biondi.

Dietro le sue gambe spuntò un bambino piccolo che abbracciava la gamba della ragazza.
Che fosse il figlio e la ragazza di Justin?

Mi imbarazzai leggermente e andai a sedermi sul letto.

"Tornerò per l'ora di cena. Belle,fatti trovare pronta per le otto e ricorda che odio aspettare" mi informò prima di uscire definitivamente dalla mia nuova camera.

Non sapevo cosa dire così rimasi in silenzio e osservai il bambino che lentamente si staccò dalla gamba della bionda solo per poi essere preso in braccio.

"Piacere, Emily Young e lui invece è Scott" disse avvicinandosi di poco a me. Il piccolo mi salutò timidamente con una manina.

"Belle Collins...tu sei la fidanzata di Justin?" Chiesi curiosamente,la ragazza iniziò a ridere.
"Assolutamente no! Sono un orfana e questo è il mio fratellino. Justin ci ha tipo salvato la vita" mi informò facendomi annuire.

"Oh scusa io pensavo che voi....insomma, scusami" dissi diventando definitivamente rossa per la vergogna.

"Non preoccuparti lo avrei pensato pure io al tuo posto" sdrammatizzò sedendosi al mio fianco.

Il bambino scese dalle braccia di Emily e tirò la gonna del mio vestito.
Guardai la sua sorella per chiederle il permesso e mi annuì.

Mi sporsi leggermente in avanti così da poterlo prendere tra le braccia.
Ho sempre amato i bambini piccoli e credo che noi due andremo d'accordo.

"Ci sono altre persone oltre voi due?" Chiesi guardando Scott mentre giocava con le punte dei miei capelli.
"Oh si ma...te li presenterà Justin" disse facendomi annuire nuovamente.

"Non vorrei essere scortese ma...che ci farai tu qui al castello?" Mi chiese portando una ciocca dei suoi capelli dietro un orecchio.
"Justin mi ha presa per la libertà di  mio padre" sussurrai trattenendo le lacrime. Non lo avrei mai più rivisto.

"E quando ritornerai da lui?" Mi chiese leggermente malinconia. Tirai su col naso e non risposi, il silenzio lo fece al mio posto.

La sentì deglutire.

Passammo diverse ore in quella camera a parlare e a scherzare.

Presto si fecero le 7:40 Pm.  E con l'aiuto di Emily mi cambiai per la cena che avrei dovuto avere con Justin al piano di sotto.

Emy mi prestò un vestito lungo fino alle ginocchia con una leggere scollatura a V sul petto.
Infilai delle scarpe rosa pelle e quando qualcuno bussò alla porta mi girai verso essa pregando, mentalmente, che non fosse Justin.
Non ero ancora psicologicamente pronta a tutto quello che sarebbe potuto succedere quella sera.

Sospirai felice quando dalla porta intravidi un ragazzo moro.
"Belle, Justin ti sta aspettando in sala, se vuoi seguirmi" disse aspettando che lo raggiungessi.
Salutai con un cenno della mano Emily e Scott per poi lasciarli soli.

"Come ti chiami?" Chiesi di punto in bianco. "Dakota Palmer" rispose scendendo velocemente le scale.
"Un consiglio. È molto nervoso quindi, assecondalo,potrebbe perdere il controllo." Mi informò prima di aprire l'enorme porta che conduceva verso la sala. Rimasi incantata da tutto quel lusso.
Quando ero a casa mia mangiavo in un tavolino di legno che poteva ospitare solo tre persone.
Questo invece avrebbe potuto ospitare un intero esercito.

Quando ci avvicinammo potei vedere Justin seduto, darci le spalle.
Dakota mi fece sedere su una sedia accanto al biondo.
Lo ringraziai e ci lasciò, purtroppo, soli.

Nessuno dei due disse nulla fino a quando Justin iniziò a parlare.
"Ti sei trovata bene con Emily?" Mi chiese bevendo un piccolo sorso di vino.
Annuì velocemente mangiando la carne che avevo sul piatto.

Alla fine della cena mi pulì il viso e feci per alzarmi ma la mano di Justin mi impedì ogni movimento.
"Non ti ho dato il permesso di alzarti" mi informò freddamente e così mi sedetti nuovamente sulla sedia aspettando la sua prossima mossa.

Cosa voleva ancora da me?

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So di essere in ritardo...un colossale ritardo. Quindi vi chiedo scusa.
Oggi pomeriggio forse posterò un nuovo capitolo.

Belle e il Criminale | Justin Bieber e Selena GomezDove le storie prendono vita. Scoprilo ora