Sono tre giorni che non esco dal buio freddo di camera mia, se non per mangiare, o meglio sgattaiolare nelle cucine, con gli elfi domestici. Sono riuscito a riavvicinare Dobby a me, questa volta però in modo pacifico, e non imperioso, anche se quello che gli dava ordini era solo mio padre. Ed è principalmente lui che mi fornisce il cibo.
Blaise, il mio migliore amico, tenta di tirarmi fuori dal mio rifugio, ma io non lo ascolto; chiudo gli occhi e fingo di dormire ogni volta che entra. Non mi ha mai visto così giù di corda, e lo vedo preoccupato; ma con me ha una pazienza d'oro... dovrebbero davvero fargli un monumento.
Anche se sono passati diversi giorni, sto ancora pensando a quel bacio tra Potter e la Chang. Che poi, chiamarlo bacio è un delitto: era solo uno... scontrarsi di labbra in modo spassionato.
Scuoto piano la testa ridendo amaro delle mie parole. Devo capire che lui la ama, e che devo farmi da parte...
C'è solo una persona, oltre a Blaise, che sa il motivo delle mia lacrime: il Professor Piton, il mio padrino.
Lui mi disse, quando gli rivelai la mia spudorata cotta per il Grifondoro numero uno, di lasciarlo perdere, che mi avrebbe solo fatto soffrire, ma io non lo ascoltai... e adesso sono qui, ad annegare sia nelle lacrime che nel dolore. Non sono mai stato così male per amore...
«Signor Malfoy, mi faccia entrare» proferisce una voce molto autoritaria dal corridoio.
Ecco Piton... parli dell'Erumpment e spunta il corno.
Non ho le forze per alzarmi, ma nemmeno la voglia, non ho le forze e la voglia di fare niente.
Alohomora, lo sento sussurrare, poi la porta di legno si apre, rivelando la sua imponente figura, avvolta nel mantello nero.
Lui si gira e sigilla la porta, poi lancia un Muffilato e si siede accanto a me. I suoi lineamenti si distendono, e con la sua mano inizia ad accarezzare i miei capelli, districando dolcemente i nodi.
«Draco, cosa ti avevo detto? Piangi ancora per colpa di Potter, giusto?»dice, in tono dolce.
Non so come rispondere, quindi scuoto la testa piano, ma poi annuisco, facendo ridere leggermente il Potionmaster.
«P-Più o meno...» sussurro, prima di prendere un respiro profondo e riprendere a raccontare. «A N-Natale, prima di v-vederlo con... quella, c-credevo che mi amasse, che mi vol-volesse... e-ed ho rifiutato un o-ordine del Signore Oscuro... e lui per p-punirmi... li ha uc-uccisi, Severus... i miei g-genitori, di fronte a m-me...»
Le lacrime sgorgano forse più fitte di prima e qualche singhiozzo lascia le mie labbra. Lui, piano piano, passa le dita tra i miei capelli, come faceva sempre mia madre. È un gesto che mi calma.
«E Bellatrix?»mi chiede, dopo un po'.
Io abbasso gli occhi, con fare sconfitto.
«M-Mi ha voltato le spalle... anche lei, c-come tutti, d-del resto» .
Severus continua a fare quel gesto ripetuto in modo dolce e preoccupato.
«Draco, domani ti voglio a lezione, ti fa bene uscire. E lascia che il signor Zabini ti aiuti...»
Detto ciò, si alza ed esce, facendo entrare Blaise, che sorride.
«Certo che ti vuole proprio bene... vieni, ti aiuto a sistemarti, che poi andiamo a cenare, okay?»
Blaise mi fa alzare, e, con delicatezza, mi trascina in bagno, per poi andare via.
Lentamente, faccio una doccia e mi preparo, sistemandomi i capelli e vestendomi.
«Andiamo Draco»
Raggiungiamo la Sala Grande, mentre tutti mi guardano incuriositi. Sarà per i miei occhi rossi, sarà perché non mi faccio vedere in giro da tempo. Ho sempre odiato tutte queste attenzioni, ma sfoggio comunque il mio ghigno migliore.
«Oh, Dracuccio, dov'eri piccolo mio?»mormora dolcemente Pansy, mentre mi si spalma contro il braccio. È la mia migliore amica ma è fin troppo appiccicosa, alle volte.
«Va' via, Parkinson»
Lei sbuffa, però poi torna a parlare con lei sue amiche, ed a sghignazzare indicando dei ragazzi.
Davvero, mi spiace trattarla così... tutta colpa di San Potter, io quello lo odio... lo odio!
Certo... ma chi voglio prendere in giro? Non posso odiarlo. È così bello, perfetto in ogni suo respiro e gesto, anche quando beve, anche quando mangia... dovrei esserci io lì, al posto di Weasley e della Granger, dovrei essere io al suo fianco, e poterlo baciare ancora... a parte la fantasia, loro non lo meritano.
Lancio uno sguardo a Blaise, un misto fra 'Aiuto' e 'Ora vado via', quindi mi alzo in modo silenzioso. Altri sguardi... temo che in giorno li ucciderò tutti.
Percorro quasi tre quarti di corridoio, fino a quando una voce fin troppo conosciuta esclama il mio nome.
«Malfoy». Un'altra seccatura...
È acuta, irritante, da so-tutto-io, ma per fortuna non è la voce dello Sfregiato. Meglio evitare di vederlo, per ora... il mio amore potrebbe diventare rabbia.
«Granger. Cosa vuoi? Aumentare la batosta? Perché, se non vedi, quel verme del tuo amico ha già...»
Lei mi zittisce e mi trascina nella prima aula vuota che trova. Incrocio le braccia con un ghigno.
«Granger, lo so che sono irresistibile, ma...»
«Sì, lo so, sei pazzo di Harry—io a questo punto borbotto leggermente, sussurrando «no idiota, sono gay», ma quando vedo che non mi ascolta la lascio proseguire— ed io ti devo parlare di lui»
Io sbuffo, sono tentato di andare via. Ma, infondo, tengo ad Harry più di quanto ci tenga quella piccola e stupida Corvonero, e lo amo ovviamente di più.
«Ti ascolto»
Lei inizia a dire che Harry ora è felice con Cho, ma che ha sofferto, o come dice lei, ha spillato qualche lacrima, quando abbiamo 'litigato'. Il mio ghigno sadico si apre, in modo mesto però.
«Quindi, intendi parlargli?»
Io scuoto la testa.
«Tu non capisci, Granger, ha fatto più male di quanto io dimostri»
Lei abbassa gli occhi, mormorando un qualcosa a proposto dell'egoismo.
Io mi volto e non l'ascolto, se lo facessi potrei pentirmene, e adesso l'unica cosa che voglio è fare una passeggiata. Schiarirmi le idee.
«Aspetta Malfoy. C'è una persona che vuole chiarire»si volta e guarda alle sue spalle, con un sorriso compiaciuto.
«Vi lascio soli»
Sorride ed esce, ancora con aria felice.
Sto per uscire anche io, quando qualcuno ammonisce il mio nome alle mie spalle.
«Draco»
Riconosco la voce di Potter, e i miei nervi tesi si rilassano.
«Cosa vuoi, Potter?»
Lui mi cinge da dietro, ed avvicina la sua bocca al mio collo. Cosa sta facendo...?
«Volevo solo chiederti scusa...»
Anche se so che me ne pentirò, lo scaccio via in modo rude.
«Malfoy, perché...?»
Io sbuffo allontanandomi.
«Prima mi insulti, dici che non sei gay, ti metti con la Corvonero, e poi OSI tornare da me? Così?»
Lui abbassa gli occhi, mentre io ghigno soddisfatto.
Mi pentirò anche di ciò che sto per fare.
Mi volto verso di lui ed accorcio le distanze tra di noi, facendo sfiorare le punte dei nostri nasi e poi quelle delle nostre labbra. La scarica che mi colpisce è folgorante, e le farfalle volano nello stomaco.
«Certo che ti perdono, cretino di uno Sfregiato»[Revisionato 20-06-17]
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Tormenti||Drarry (Wattys 2016) [Italy]
FanfictionAmbientata ad Hogwarts, durante il 6º anno. Sarà vista interamente in prima persona, o Draco o Harry. ---- Era impossibile non notarlo, impossibile non notare il colore accesso dei suoi occhi, il nero corvino dei suoi capelli, il chiarore della sua...