Bruciata dal vento.

Nicole, 2.

Tre anni dopo...
"Mr. Thulgs Bear vuoi altro the?", "E tu Mrs. Claer?" continuo il dialogo facendo parlare i pupazzi tra loro, con voci sciocche. Mrs. Clears inizia a lamentarsi perché il the è troppo caldo, e chiede altre zollette di zucchero a Mr. Thulgs Bear, e lui le dice che prima o poi le verrà il diabete e le solite polemiche che fa un marito preoccupato per sua moglie, ah magari anche il mio futuro marito mi farà queste raccomandazioni! Qualcuno tartassa di colpi la porta, "C'è qualcuno? Chi è?" le labbra mi tremavano, è già singhiozzavo di paura dopo l'urlo cacciato da fuori, "Apri!" si sente una voce strozzata, "Apri stupida bimba!" ancora, ha sfondato la porta, è davanti a me, ho paura, quest'uomo con la giacca rotta, la bocca gocciolante, e una bottiglia di vodka in mano, ormai vuota, piccole gocce scendono e sbattono sul tappeto di zia, il suo adorato tappeto, quello di cui si prende tanta cura, mi perdo a contare la differenza dei secondi tra le lacrime che scendono dai miei occhi e le gocce della bottiglia, "Ehi! Vieni qui piccolina" sbuffa l'uomo, "Ehiii!" urla quando vede che non presto attenzione, viene contro di me, cerca di bloccarmi e ci riesce, cerco di liberarmi ma non so come fare, si avvicina di più e il panico sale, sale sempre di più, "Levati, aiuto, aiuto" urlo con la poca speranza che i vicini sentano, ma non succede "Cosa fai piccola? Perché vuoi aiuto? Ti aiuto io", mi accarezza il viso, e mi sento sporca, le sue mani odoranti di alcool sono sopra di me, e io voglio annegare in quella forte fragranza e basta, riesco a scrollarmelo di dosso, fortunatamente non si regge in piedi e ringrazio che non sia sobrio, "Cosa fai piccola? Vieni da zio" non mi sono mai fidata di quest'uomo che ora è quasi soffocato dal vomito che scende dalla sua lurida bocca, ho paura, vorrei mia zia, ma non c'è, non c'è nessuno per me, sono sola, sempre sola, sola dentro, la mia anima è sola.