«Signorina Stacy può andare grazie.»
Non mi rendevo conto di quello che stava dicendo proprio lui, il temibile professore di Letteratura Italiana; l'uomo che, per diverse settimane, prendeva vita nei miei sogni, rendendo anche la notte un momento in cui era impossibile riposare.
«Grazie! Spero sia risultata interessante la mia tesina e spero di non aver fatto molti error...».
«Si signorina Stacy può andare ora; potrà godere del risultato della sua esposizione tra due settimane nella bacheca studenti nell'atrio.»
«Scusatemi, grazie, grazie ancora di avermi prestato attenzione.»
Gli sguardi seccati della commissione ormai sull'orlo di una crisi di nervi mi inducono ad uscire, molto velocemente.
Due settimane. Dopo aver passato un intero anno scolastico nell'ansia di rovinare questo momento non sembrano neanche molte.
«Alix! Alix! Alix! Ommiodio sei viva!» commenta tra il sarcastico e il disperato Maci, la mia migliore amica dai tempi dell'asilo.
«Credo di sì..» mi tremano le mani da quanto sono ancora agitata. Il suo abbraccio mi riscuote da ogni pensiero alquanto deprimente sulla mia performance di poco fa.
Avrò almeno parlato in una lingua comprensibile? Avranno capito quello che volevo dire?
Ho un vuoto di memoria che mi sta facendo impazzire. E in più la sua stretta troppo euforica mi sta dando sui nervi. La adoro ma quando è sotto pressione è davvero esagerata.
«Allora non mi dici nulla? Stiamo tutti morendo dall'ansia!» dice staccandosi dall'abbraccio.
«Veramente non c'è nulla da dire».
Che cosa posso dirle? Che ho parlato come un robot per la metà del tempo? Forse la calmerebbe un po'.
Un' altra voce mi riscuote dal mio trans.
«Oh Alexandra eccoti finalmente!»
Mia mamma si fa strada tra i miei compagni impazziti che cercano invano di farmi raccontare tutto. Come al solito è vestita molto elegante per l'occasione.
Tacchi e gonna lunga nera a balze con un leggero accenno di pizzo conferiscono un tocco raffinato alla sua camicetta un po' troppo scollata per la sua età; e le lunghe ore in palestra hanno sicuramente contribuito a eliminare quel fastidioso rotolino alla pancia causato sicuramente dalla troppa cioccolata.
«Ciao mamma, si eccomi qui. Per quanto riguarda la mia reputazione possiamo stendere due veli pietosi». Mi guarda con degli occhi strani, non capisco se è preoccupata o semplicemente perplessa per le mie parole.
«Tesoro non diciamo sciocchezze, sarai andata benissimo. Tuo padre ci aspetta in macchina per portarci a casa»
« Non se ne parla nemmeno! Adesso tocca a Maci fare una bellissima figuraccia e poi le avevo promesso che al suo ritorno sarei rimasta qui ad aspettarla» dico. Gli occhi spaventati di Maci mi ricordano i miei di qualche ora fa, ma ora mi sembra tutto diverso, il peggio è passato e posso finalmente concedermi un po' di ironia.
Infondo le avevo assicurato che non mi sarei mossa da qui nemmeno se Ed Sheeran si fosse presentato a casa mia con un mazzo di rose.
Cosa che probabilmente non accadrà mai.
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Make me Happy
RomanceQuando il destino decide di sconvolgere la tua vita eliminando tutte le certezze costruite con tanta fatica, come puoi reagire? Alexandra aveva trovato la felicità, aveva trovato l'amore desiderato da troppo tempo, aveva tutto ciò che la rendeva fel...