• A Parallel Love •

2. Leo.

Ludovica.
Il mio sonno viene interrotto da una voce stridula.
Mia madre.
Avevo proprio dimenticato che stamattina dovevo andare con loro per le carte del divorzio. Mi alzo, scendo giù, mi preparo una tazza di latte, che bevo di fretta quando mi accorgo che l'orologio faceva già le 10..
Cazzoo, sono in un fottuto ritardo.
Corro sopra, una doccia veloce, e indosso dei leggins neri, una maglietta bianca con la scritta "smile" una giacca nera e le air force.

Scendo giù. Stavano aspettando solo me.
Salgo in macchina, con mio padre.

Whatsapp:
Sofy❤= buongiorno Piccina, non dimenticare l'orario devo organizzarmi.
Rispondo velocemente -sisi, anche se devo ancora andare a vedere all'agenzia.. Ti faccio sapere-

Sofy.
Leggo il messaggio di Ludovica e butto il telefono in borsa, ed esco per andare in palestra, ma sento squillare il telefono.
Era Leo.
-leuccio del mio cuore, sono di fretta... Che è successo...- dice Sofy.
-sofy, mamma stasera è di notte a lavoro, posso dormire da te?!-
Da quando era scomparso suo padre, Leo la notte aveva paura a dormire da solo.
-si leo, ti faccio sapere l'ora di quando passo a prenderti, prima devo andare a prendere una amica all'aereoporto, poi ti spiego, adesso devo andare-
-

ok non preoccuparti, mamma inizia alle 8, speriamo che questa tua amica sia carina, cosi non mi annoio- ridacchia.
-leooo-

Leo.
Dopo aver chiamato Sofy, avviso mamma che stasera dormo da lei.
Subito dopo, vado a fare lezioni di greco, la lezione la passo a pensare a quella misteriosa ragazza di cui mi aveva accennato Sofy.

Ludovica.
Erano circa le 13 quando papà mi porta a casa, si era concluso tutto con una lite tra papà e mamma, avevo idee diverse su chi doveva prendersi cura di me, infine hanno deciso che mi daranno in tutela a qualcuno.
Mangio un panino, ed esco dinuovo vado in agenzia, l'aereo era fissato per le 17.

Whatsapp:
A Sofy❤= aereoo alle 17, non vedo l'ora.

Certo, non sembravo per niente una ragazza cui i genitori avevano divorziato.