5. scusami.

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Ore 3:16

Leo.
Non so perchè si era comportata cosi la scorsa sera, questo dubbio mi tormenta tutta la notte.
Ero immerso nei miei pensiere, quando la sento piangere.
-ludovica!- sussurro piano, ma non mi risponde.
Scendo dal letto, e la vedo che sta ancora dormendo.
Mi siedo nel suo letto e inizio a toccargli i capelli, prende il mio braccio e se lo abbraccia, apre gli occhi e mi dice di coricarmi con lei, ed è ciò che faccio.
La abbraccio e le sussurro -stai tranquilla- lei si appoggia al mio petto.

Ore 6:30

Vengo svegliato da una stupida suoneria, era il telefono di lei.
La stritolo, fin quando si sveglia.
-buongiorno- le dico
-che ci fai tu nel mio letto- mi guarda stupita.
-stanotte piangevi-
-ah davvero, scusami.-

Ludovica.
Mi tormenta il fatto, oltre a come mi sia potuta addormentare con lui, ma perchè siano iniziati nuovamente gli incubi.
Mi alzo, un po' scombussolata, indosso leggins neri e una maglia a stampa a fiori.
Esco dalla stanza per andare a fare colazione, e vado a sbattere contro lui.
-scusami- dico a bassa voce
-tranquilla-
Vado in cucina. E sofy mi chiede -che ne pensi di parlare con qualcuno dei tuoi, vorrei farti da tutore-
-si, più tardi chiamo, oggi che fai- -niente palestra, se ti va puoi venire-
La nostra conversazione viene interrota da Leo.
-grazie di tutto, io vado-
Sta uscendo per andare a scuola.

Leo.
Mi scontrò con lei mentre vado a prepararmi, oggi è più bella del solito.
Dopo essermi preparato, esco.
Mi chiudo la porta alle spalle, metto le cuffie e mi lascio andare, pensando a tutto quello che è successo in un giorno.

Ludovica.
Decido di non andare con Sofy, tanto non avrei potuto nemmeno allenarmi perchè non sono iscritta, preferisco stare a casa.
Chiamo papà. Ho sempre avuto dei buoni rapporti con lui, anche solo per il semplice fatto, che dopo che hanno divorziato, ha lasciato attive le mie due carte di credito, e ha detto che puntualmente ogni mese mi invierà dei soldi.
Dopo essere squillato tre volte risponde
-ehi tesoro-
-ciao, scusa se disturbo volevo solo farti sapere che ho trovato chi mi fa da tutore, quindi se non ti dispiace fatti fare dal signor Valenci, una carta dove confermi di essere daccordo- certe volte è meglio andare al sodo.
-tesoro non ti sembra un po' affrettato-
Cosa? Affrettato, trovare qualcuno che si prenda cura di me, no non ci posso credere.
La mia via vocina interiore, ha ragione.
-quando mi hai lasciato sola, insieme a quella lurida puttana di mia madre, non ti sembrava affrettato-
-ok daccordo, ora raggiungo il signor valenci, e te la spedisco il prima possibile.-
Certi genitori, meglio non averli.
Dopo aver staccato, prendo lo zainetto e una giacchetta, ed esco.
Prendo l'autobus e raggiungo il centro e faccio un giro.
Osservo le varie vetrine, quando notò qualcosa che mi colpisce. Un ragazzo alto e quei capelli mori, da lontano che sembravano quasi arruffati; erano stupendi. Era dentro un negozio, con una signora che credo sia sua madre.
Entro. Un negozio stupendo.
Inizio a rovistare, per cercare qualcosa che mi stia.
Quando noto che il ragazzo si avvicina.
-ciao ti serve aiuto?-
Cosa lui lavora qua?!?
-ehmm- arrossisco -a dire il vero non so nemmeno cosa cercare, sono nuova e quindi entro nei negozi solo per passare tempo.-
Ridacchia -tranquilla non sei l'unica, quella signora, è qui da circa un ora e non sa nemmeno cosa cercare, e ti giuro, è da una vita che abita qua.
Non posso fare a meno di scoppiare a ridere.
-io sono Matt.- dice fissandomi.
-ludovica- e mi sorride.
-vieni ti mostro, della merce appena arrivata- lo noto che zoppica.
-ma tu lavori qua?-
Ma ovvioo, se mi sta servendo.
-a dire il vero no, sono infortunato e quindi mi madre mi ha portato con se, io vado a scuola.-
-ah-
Mi mostra tantissime cose, ma infine prendo solamente, dei jeans e una maglietta con la scritta "voglio un ragazzo che mi rovini il rossetto, non il mascara."
Mentre mi dirigo alla cassa con Matt. Mi squilla il telefono.
-ludovica, dove sei-
Ah, è sofy.
-al centro, arrivo subito tranquilla- e riattacco.
Esco.
Prendo l'autobus e torno a casa.

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