Genn's pov.
Chi lo avrebbe mai detto che mi avesse rivolto la parola? Come minimo, mi aspettavo uno schiaffo in faccia e un "vaffanculo Genn" ma non è successo questo.
Mi ha parlato, anche se in modo rude, mi ha rivolto la parola. Stai facendo progressi Genn!.
“Genn! Genn dio, ma ci sei?” richiama la mia attenzione Alex scuotendomi la spalla. Siamo seduti a tavola e io mi ero incantato a fissare il piatto, vuoto. Alzo lo sguardo verso di lui e aggrotto la fronte, come per chiedere cosa volesse e sento una risatina provenire da Lea, mi lascio sfuggire una risatina pure io continuando a fissare Alex.
“Vero che ci conosciamo da quasi sempre?” ridomanda.
Annuisco, rivolgendo uno sguardo a Lea che si tiene una mano davanti alla bocca smorzando una risata.
“Eccomi” annuncia la voce di Ebony, giro lo sguardo verso di lei e la fisso in ogni suo movimento, posa la telia di pizza sul tavolo.
Dopo mezz'ora, passati a mangiare e a raccontare ogni loro momento passato insieme tra Lea e Alex, sguardi segreti scambiati tra me e Ebony ognuno finisce i propri pezzi di pizza, tranne io. “Non era buona?” domanda Ebony di fianco a me, indicando il piatto. Alzo lo sguardo verso di lei, in questo momento in piedi, scuotendo la testa rispondendo alla sua domanda. La vedo accigliarsi e neanche senza pensarci due secondi, mi ritira il piatto da sotto il naso e con violenza lo sbatte sopra gli altri.
È così bella vederla incazzata, ghigno e chiedendo scusa mi alzo dal tavolo seguendola in cucina.Ebony's pov
Ma chi si crede di essere?
Oh certo lui è Genn Butch e non è assolutamente cambiato di una virgola.
Sbatto con talmente tanta forza i piatti dentro il lavandino, che non mi accorgo della presenza sua dietro alle mie spalle.
“Vattene. Perfavore Genn.” sbuffo e senza nemmeno guardarlo afferro il pacchetto di sigarette sul davanzale, afferrandone una.
“Da quanto fumi?” domanda. Ma è scemo?
Alzo gli occhi verso di lui e senza nemmeno rispondere mi accendo la sigaretta. Era talmente preso da me, da non ricordarsi che fumo? Wow. Mi stupisce ogni volta sempre di più questo ragazzo.
“Perchè non ti fai i cazzi tuoi.” sbotto acida. Beh non era il modo in cui volevo rispondere, ma in confronto a questo lui mi ha fatto molto di più.
Rimane in silenzio, si appoggia al mobile affianco a me con le mani dentro le tasche. Non sento imbarazzo in questo momento, solamente mi sento a mio agio. Beh si, strando da pensare in questo momento. Due ex che dopo 2 mesi si ritrovano nello stesso tetto, a scambiarsi tiri di sigaretta.
Dopo l'ultimo tiro decido di lasciargliela, non voglio fare brutta figura con i genitori di Lea.
“Mi conviene tornare di là” mi sposto da fianco a lui, ma appena lo faccio mi afferra il braccio e solo a quel contatto sento come delle scosse attraversarmi la pelle.
“Non voglio tornare da quegli snob.”
“Ma non sono snob, Genn smettila.” strappo il braccio via dalla sua stretta, ma più veloce di un siluro mi afferra la mano tirandomi verso di sè. Quasi inciampo su i suoi anfibi, ma mi reggo al suo petto tenendo gli occhi fissi sulle mie mani, non riesco a guardarlo in faccia.
“Lasciami.” mi lamento cercando di liberarmi dalla sua stretta, ma lui mi alza il mento con una mano mentre con l'altro braccio mi cinge la vita.
Quando incontro i suoi occhi, una fitta invade il mio stomaco e i miei si riempiono di lacrime. Con un gesto secco, mi stacco da lui.“Devi smetterla! Non puoi semplicemente venire ad una cena, a casa mia e fare tutto questo. Trattenermi, guardarmi come se fossi la cosa più importante per te e inoltre continuare a fare lo stronzo dopo tutto quello che è successo!” sbraito e sinceramente me ne frega poco o niente dei genitori di Lea.
“Ma sei la cosa più importante per me.” dice tranquillamente lui, alzando semplicemente le spalle.
“Stai scherzando vero?” domando a tono basso “Dimmo che stai scherzando, Genn vaffanculo!” urlo avvicinandomi di più a lui.
“Chi è che hai preso il culo per settimane e settimane? Dimmi! Perché probabilmente sto diventando scema.” continuo a sbraitare e ad urlargli contro, ma sembra non smuoverlo per nulla questa storia.
Abbassa la testa, rendendosi conto forse della cazzata detta in precedenza.“Cosa sta succedendo qua?” domanda Alex sulla soglia della porta, al suo fianco c'è Lea. Sembrano due genitori che rimproverano due fratelli nel bel mezzo di una lite, più li guardo e più mi accorgo di stare invidiando Lea e di odiare Alex. Perché lei può avere la felicità e io no? Perché Alex non mi avrebbe potuto avvisare prima che Genn commettesse quello sbaglio?
Sento una lacrima scorrere sulla mia guancia e senza dare risposta ad Alex, spintono entrambi per passare e in lacrime, sotto gli sguardi incerti di Lisa e Robert salgo le scale, chiudendomi infine in camera.
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Empty Bed. [U.S] 2.
FanfictionCi hanno provato. Ma non ci sono riusciti. È possibile che una persona Così strana Piena di problemi Ma allo stesso tempo Bellissima Riesca a cambiarti la vita? "Questo non cambierà le cose tra di noi" Le aveva detto.