Non so nemmeno più che ore sono, sto piangendo talmente tanto che l'unico rumore che sento a momenti, sono le lacrime che cadono sul piumone sotto di me.
Non voglio più uscire da questa camera, o almeno fino a domani mattina, non vorrei di certo incontrare Alex o peggio Genn, girolonzare per casa mia.
Tiro su con il naso e abbasso lo sguardo, passando un dito sul bagnato provocato dalle mie lacrime e penso a quanto possa far schifo la mia vita.
I miei genitori sono morti, riesco a stento a pagarmi i corsi con un misero lavoro quasi inesistente visto che ormai il bar ha chiuso e io è da troppo tempo che non lavoro.
E ora ci mancava anche questa, pensavo di aver trovato finalmente qualcuno giusto per me, qualcuno che mi accettasse per il disastro che sono ma invece era tutta una balla.
Uno stupido gioco messo su, per giocare con i sentimenti degli altri.
Appoggio la testa al cuscino e fisso il soffitto, sperando in un riposo tranquillo ma tutto quello che poteva essere un riposo viene contornato da un ragazzo biondo s occhi azzurri.---
“Ebony, credo che ti sia persa la prima lezione” richiama una voce affianco a me, apro un occhio e Lea mi sorride. Sbatto gli occhi più volte e mi alzo, guardando poi l'orologio.
In effetti credo proprio di aver perso la prima ora e devo muovermi se non voglio perdere anche la seconda.
Poso i piedi a terra e cammino verso il bagno, dopo mezz'ora sono già pronta per uscire e senza rivolgere parola a Lea esco di casa.Non ho alcuna voglia di prendere l'autobus, che straborderà di pendolari e studenti. Quindi decido di farmela a piedi, una volta arrivata davanti a scuola vedo Ylenia assieme al suo gruppetto in cui c'è pure Daniel e Rob.
Distolgo subito lo sguardo quando la biondina si gira verso di me, squadrandomi dalla testa ai piedi come se mi stesse facendo lo scanner. Salgo la gradinata della scuola ed entro dentro, dirigendomi subito al mio armedietto. Non ho nemmeno chiesto perché Lea fosse a casa, ma ora è uno dei miei ultimi pensieri. Una volta trovato l'armadietto, frugo nella mia borsa al fine di trovare le chiavi per aprirlo, ma non le trovo, mi tocco le tasche cercandole pure là ma niente. Imprecò mentalmente, dannazione eppure le avevo messe dentro la borsa.
“Penso tu stia cercando queste” annuncia una voce davanti a me, alzo lo sguardo e vedo le mie chiavi rette da una mano, afferro ciò che è di mia proprietà e alzo lo sguardo trovandomi un ragazzo mai visto prima.
“Scusami, sono davvero maleducato. Cameron, piacere! Sono il fratello di Rob dovresti conoscerlo” mi porge una mano che io stringo sorridente, ora che ci penso è Dallas segue i miei stesso corsi di Matematica e Letteratura Inglese.
“Si, grazie Cameron. Sono Ebony, ma dovresti già conoscermi frequentiamo lo stesso corso di matematica e letteratura.” dico mentre mi giro verso il mio armadietto, aprendolo.
“Oh, si certo! Mi ricordo di te.” annuisce e s'infila le mani in tasca, è davvero simpatico e anche non conoscendolo mi sta tirando su di morale. È così contagioso il suo sorriso.
Afferro l'orario e noto di avere matematica, così prendo il libro della materia facendo lo stesso con tutte le altre materie.
“Andiamo a lezione?” domanda
“Certo!” sorrido e insieme ci dirigiamo verso l'aula di matematica.Una volta arrivati, troviamo due posti vuoti al centro e ci sediamo tirando fuori i libri.
“Da quanto conosci Rob?”
Giro lo sguardo verso di lui e alzo la spalle in risposta.
“beh, sono uscita una volta con lui e...” stavo per dire Genn Butch, ma meglio lasciarlo fuori da questo discorso.
“e alcuni amici. Ma non ci parliamo quasi mai, quindi "conoscerlo" mi sembra troppo da dire.” ridacchio.
“Eri tu quella che per gioco Genn Butch si era messo con te?”
Deglutisco a quella domanda e inizio ad essere fin troppo nervosa, ma l'entrata del prof mi salva da questa terribile risposta.
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Empty Bed. [U.S] 2.
FanficCi hanno provato. Ma non ci sono riusciti. È possibile che una persona Così strana Piena di problemi Ma allo stesso tempo Bellissima Riesca a cambiarti la vita? "Questo non cambierà le cose tra di noi" Le aveva detto.