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E lo vedo di nuovo, si avvicina con il solito volto sbiadito, una figura appannata, la sua; mi posa le mani sui fianchi, una leggera pressione e poi si dissolve come cenere spazzata dal vento.

***

La sveglia suona, e inizia un' altra monotona giornata di scuola. Sì, proprio monotona: mi alzo, faccio colazione, mi lavo, indosso i soliti jeans, la solita maglietta e prendo l' autobus.

Quando giungo a scuola mi accorgo subito che c'è un'atmosfera frizzante nell' aria: tutti ridono e scherzano e, naturalmente, spettegolano, ma non delle solite cose, di un nuovo arrivato.
Ecco la novità alla London High Scchool, un ragazzo; ne parlano tutti, è come il nuovo giocattolo di un bambino piccolo: lo usa molto all'inizio, ma poi diventa come tutti gli altri, normale.
Tempo una settimana ed il novellino sarà uno come tutti noi e nessuno parlerà più di lui.

Quando entro in classe vedo il professor Smith affiancato da un ragazzo: è alto, castano, ha gli occhi azzurri, quasi oceanici, anzi no...più color ghiaccio, veste jeans blu ed una maglietta nera, ma ha l'aria del tipico ragazzo strafottente ma bello, il ragazzo che piace a tutte le ragazze della scuola.
Il professore ce lo presenta dicendo:" Ragazzi, lui è Lorenzo, si è appena trasferito qui a Londra, spero lo facciate sentire a suo agio„.

Dal momento che l'unico posto libero è quello accanto al mio il docente lo invita a sedersi vicino a me.

Non mi dice una parola per circa mezz'ora, finché io non decido di rompere il silenzio per conoscerlo:" Allora, come ti sembra Londra?„. E lui guardando alla finestra mi risponde distrattamente:
" Bella„. Non dico più nulla perché mi sembra che non abbia molta voglia di parlare, ma forse è soltanto un po' timido, e lascio che il resto dell'ora trascorra.

Mi sforzo di ignorarlo, di fare finta che non ci sia nessuno accanto a me come ogni giorno, ma non ci riesco, sento come se lui fosse la calamita ed io l'oggetto metallico: mi attira più di quanto vorrei, più di quanto dovrebbe.

Al suono della campanella schizza via dirigendosi verso la palestra, io invece vado alla lezione di inglese attraversando gli affollati corridoi.

Lì incontro la mia migliore amica Ginny, che mentre andiamo a lezione mi domanda:" Hai visto il ragazzo nuovo?„
Domanda di riserva?!
" Sì l'ho visto, era seduto vicino a me a fisica, mi sembra proprio uno sbruffone. Pensa che gli ho chiesto come gli sembra Londra e mi ha risposto semplicemente "bella"! Insomma, avrebbe almeno potuto guardarmi in faccia mentre mi rispondeva...„
Ginny ride e io mi irrito... ma perché ridono sempre tutti per ste cose?

Ginny è una ragazza d'oro; l'ho conosciuta in seconda elementare, era la bambina più dolce e timida della classe, stava sempre in disparte girandosi attorno alle dita i morbidi boccoli dorati; sembrava una bambola : occhi azzurri e boccoli d'oro, era sempre vestita con degli splendidi vestitini ed indossava dei fermacapelli che le decoravano la lunga chioma.
Ora è cambiata molto : porta sempre jeans e maglietta, ma come carattere non è per nulla differente, infatti con le persone che non conosce è timidissima, mentre con gli amici è molto più aperta.

Finalmente suona la campanella che annuncia io termine della quinta ora e sono libera di andare a casa.
Trovo che i minuti passino molto lentamente qui alla London High School, ogni volta che guardo l'orologio, credendo sia passata un'eternità, sono solo passati due minuti.
A chiunque rimangano pochi giorni di vita converrebbe trascorrerli qui, almeno gli sembrerebbero più lunghi.

Mi reco alla fermata dell'autobus facendomi strada tra la calca, un gruppo di ragazzi del quarto anno sta assistendo ad una rissa incitando tre bulletti a picchiare uno di prima, vorrei intervenire e dire loro qualcosa, ma non lo faccio perché l'ultima volta mi sono beccata un pugno sulla mascella...
Uscendo da scuola vedo il ragazzo nuovo accanto al cancello che mi raggiunge dicendomi : " Hey ciao, scusami per prima, ma mi sentivo un po' in imbarazzo. Comunque piacere, io sono Lorenzo„
"Piacere, Beatrice „
"Ti andrebbe di andare a prendere un geleato?„
"Con questo freddo tu prenderesti un gelato? Ma sei matto o cosa?„
"Stai calma, volevo solamente essere cortese...„
"Scusa, mi dispiace,ci vediamo a scuola„

Dopo dieci interminabili minuti di pullman durante i quali mi assalgono mille pensieri riguardo al novellino, giungo a casa.

***

Sento una leggera pressione sui miei fianchi, mi giro e comincio a mettere a fuoco la figura che ho davanti, capelli castani e occhi di ghiaccio: Lorenzo. Poi si dissolve come cenere spazzata dal vento come ogni volta.

***

La sveglia suona, ed inizia l'ennesima monotona giornata. Ancora con il peso del sonno sulle palpebre mi preparo, apro il frigo, ma il latte è finito, sarà stato mio fratello Harry, lui adora il latte, potrebbe vivere di latte e cioccolato, ma così io sono sempre senza a colazione.
Io adoro mio fratello, è davvero magnifico: ha diciassette anni, è piuttosto alto e magro, capelli corvini gli incorniciano il volto dalla carnagione chiara e due occhi verdi che brillano come smeraldi lo fanno sembrare particolarmente attraente, e per finire due labbra rosse sembrano dipinte dal migliore dei pittori sul suo volto.
Penso proprio che se non fossimo fratello e sorella lo sposerei all'istante.
Il suo unico difetto? Bhe, semplice, essendo molto bello è altrettanto pieno di se, tant'è vero che talvolta passando davanti alla sua camera lo sento dire:"Okay, sono uno stra figo. Tutte le ragazze cadranno ai miei piedi sta sera!"

Visto che non posso bere il latte mi spremo due arance e aggiungo un cucchiaino di zucchero, quindi bevo la spremuta dal colore rossastro che è però un po' acidula; quel sapore mi fa tornare in mente Lorenzo, ma perché devo sempre pensare a lui? È solo uno sbruffone!

Uscendo di casa nascondo il naso gelato nelle pieghe della sciarpa e le mani nelle tasche perché ho dimenticato i miei caldi e morbidi guanti sul letto.

Quando giungo alla fermata devo ancora aspettare una decina di minuti, perché naturalmente l'autobus è in ritardo come al solito.

Appena arriva salgo, ma non trovando un posto a sedere rimango in piedi accanto alla porta, oscillando ad ogni frenata del mezzo e rischiando di cadere tutte le volte che curva.

Scendo dall'autobus e arrivo a scuola dove trovo Ginny che parla con Helen :" Si hai ragione è fantastico!„ dice Helen.

Helen è una ragazza molto dolce, non troppo alta, molto magra, ha sia i capelli ( lunghissimi e liscissimi ) che gli occhi color fondente, e la carnagione olivastra.

"Cosa è fantastico?„ chiedo io salutandole.
"Il ballo in maschera di marzo!„ Mi risponde Helen entusiasta dando il cinque a Ginny che aggiunge: " Dobbiamo assolutamente andare da Abercrombie a comprarci un vestito, oppure da Harrods!„
"Prima cosa:
Abercrombie e Harrods non vendono abiti adatti ad una festa in maschera, quindi preferirei amazon.
Seconda cosa:
Siamo a gennaio e il ballo è a marzo, quindi state tranquille ragazze.
"Ma tu non capisci... Noi dobbiamo comprarci dei vestiti bellissimi perché saremo le ragazze più belle del liceo„ ribatte Helen.
Ginny aggiunge ridacchiando :" Così David non riuscirà a staccarti gli occhi di dosso, vero?„
"Dettagli insignificanti...L'hai aggiunto te però eh„ sottolinea Helen.

David è un ragazzo sull'uno e ottantacinque, capelli castani e occhi nocciola, carnagione olivastra e tanta vanità, noi l' abbiamo soprannominato "narcisista".

" E il tuo Peater non verrà?„ chiedo a Ginny.
"Certo, il mio amore viene sempre alle feste, mica come David che non viene a nessuna festa di istituto!„
"In realtà é venuto a quella di giugno l'anno scorso„ Prova a zittirci Helen.
" Hai ragione, l' aveva trascinato Peater a comprare la prevendita, ma cosa credi, lui sarebbe restato volentieri a casa a dormire eh...„ La stuzzico io.
"Okay ragazze, rimandiamo il discorso all'ora di pranzo perché ora dobbiamo andare in classe„ Conclude Helen un po' imbarazzata.


Scusate se l' ho modificato di nuovo ahahah ah lo so che sono deficiente...
Ma vi prego commentate per dirmi ciò che ne pensate♥♥

P.S. si accettano stelline ★★★

Moon (#wattys 2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora