Moon (#wattys 2016)

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Suona la campanella che annuncia l' inizio dell'intervallo, ma dopo due ore consecutive di diritto non so se sarebbe meglio morire sparandosi o buttandosi giù dalla finestra, ma poi penso non mi piacerebbe che la gente vedesse il mio sangue che dalla tempia cola, riga lo zigomo, scende fino al mento e poi gocciola sulla gola. Oppure che vedesse il mio corpo a terra in una posizione innaturale con gli occhi spenti e lo sguardo vuoto, assente.

Quindi abbandono la possibilità del suicidio e cammino verso le scale dove due miei compagni si stanno baciando: sono Luke e Faith.

Faith è bellissima: ha capelli castani e occhi nocciola,  è americana e fino a tre anni fa viveva in California; mi piacerebbe davvero molto andare in California, nonostante i miei siano tra le famiglie piú ricche di Londra, non mi ci hanno mai voluto portare, perché loro sono dei genitori assenti, sempre in Asia per lavoro.

Luke, invece, è un ragazzo biondo con gli occhi nocciola, ho sempre pensato che fosse una cosa strana, perché di solito siamo abituati a dire biondo con gli occhi azzurri e non con gli occhi nocciola, ma é davvero un bel ragazzo.

Credo che stiano molto bene insieme ( e lo conferma tutta la scuola ), sono fidanzati dalla prima superiore, quindi, dato che ora siamo in seconda, da circa un anno.

Lui la guarda e sorride, poi le posa una ciocca dietro all' orecchio sussurrandole qualcosa, ed insieme ridono.

Salgo la rampa di scale che porta al piano superiore, e nel corridoio del terzo piano incontro Ginny : “ Come è andata la verifica di Storia?„
“Una schifezza! Non sono neanche riuscita a finirla„ Si dispera.

Provo a farla ridere, ma quando fa delle brutte verifiche solo parlare con Peater la tira su. In fondo Peater va talmente male a scuola che qualsiasi battuta sulle sciocchezze che scrive nei compiti la fa ridere.

Saliamo le scale ed arriviamo al quarto piano, che è semideserto come al solito. Quasi tutti gli studenti della scuola durante l' intervallo stanno al piano terra, oppure al primo, secondo e, in pochi, al terzo piano.
All'ultimo piano, nonché il quarto, non c'è quasi mai nessuno perché lí si concentrano tutti i laboratori, che spesso sono chiusi.

A circa metà corridoio sbuca fuori da un'aula Lorenzo, che cammina velocemente guardandosi intorno, come per assicurarsi che nessuno lo stia seguendo.
Subito trascino Ginny dietro alla colonna affinché non ci veda,
“ Ma cosa stai facendo?„
Le faccio segno di stare zitta, ed insieme cominciamo a pedinarlo passando da una colonna all'altra.
“Cosa hai intenzione di fare?„ mi chiede Ginny.
“Sto cercando di capire cosa sta facendo: qualcosa non quadra„.

Improvvisamente Lorenzo svolta a destra ed entra nell' aula 24; ci appoggiamo allo stipite cercando di guardare cosa stia facendo, ma lui è sparito.

Al centro della classe delle fiamme si stanno spegnendo e ci sono segni di bruciature sul pavimento.