Twitter Girl ✧ CTH

1.

«Maya, obbligo o verità?»

La testolina rosa venne risvegliata dal suo stato di trance, causato dal troppo alcol vagante nel suo esile corpicino.

«Eh? Ah. Ehm...»Balbettò lei.

«Entro oggi.» Si lamentò sbuffando l'amica, Blaire.

L'altra volta aveva scelto verità, e le avevano teso un trabocchetto:

"Se è vero che ti sei tatuata un coltello nel fianco destro, rispondi sì. Altrimenti bevi otto shottini di fila."

Non poteva dire davanti alla sorellastra perfida, che si era fatta un tatuaggio senza il permesso dei genitori. L'avrebbero ammazzata, come minimo. Così, Maya fu costretta a cadere nel trabocchetto.

Ancora non aveva capito perché si fosse portata quella stronza della sorellastra, Miley, con se.

Si schiaffeggiò da sola, mentalmente, prima di rispondere.

«Obbligo.» La voce uscì leggermente tremolante, e il segno che le iniziava a bruciare lo stomaco le faceva pensare che stesse per vomitare.

«Okay, vai nel bagno degli uomini, scrivi sul primo specchio che ti capita il tuo nick di Twitter, e poi esci.»
Disse l'amica, aveva architettato un piano davvero perfido.

Sapeva della sua dipendenza da Twitter, e di quanto Maya fosse innamorata del suo profilo. Aveva paura, e titubante chiese un alternativa.

«Oppure?»

«Altri shottini, a te la scelta.» Scosse la testa al solo pronunciar la parola shottini , ne aveva avuto abbastanza. Afferrò il pennarello.

«Okay.»Maya si alzò dalla sedia, un po' ciondolante, ma si rimise in sesto con tutto il suo metro e settanta di altezza, camminando con i centimetri aggiunti dai tacchi neri e lucidi.

Si assicurò che nessuno la stesse osservando, anche se non avrebbe fatto molta differenza. Prese tutto il coraggio che aveva immagazzinato nelle varie parti del suo corpo, ed entrò.

La puzza d'erba le fece storcere il naso, e la nausea affrettò ad arrivare.

Stappò il pennarello dall'odore dolce ma pungente, scrisse come da patto, o meglio dire da obbligo, il suo nick di Twitter: @ew_moolight
(N\A è un mio profilo, lol.)

Quando ebbe finito, fu colpita da un conato di vomito, e pensò bene di entrare in un bagno qualsiasi, lasciando in mano il pennarello ad un ragazzo appena uscito di lì.